Le Ultime ore di Papa Francesco, la Sveglia all’Alba e il Malore alle 7: Come è Morto il Papa

Papa Francesco è morto il 21 aprile 2025 alle 7:35 nella sua residenza in Vaticano a causa di un ictus e collasso cardiocircolatorio, dopo essersi svegliato alle 6 in condizioni discrete. Aveva 88 anni e un fisico già provato da un recente ricovero di 37 giorni per polmonite bilaterale.

Nella mattina del 21 aprile 2025, un lunedì dell’Angelo che rimarrà impresso nella storia della Chiesa, Papa Francesco ha concluso il suo cammino terreno all’età di 88 anni. Il Pontefice è spirato alle 7:35 nel suo appartamento presso Casa Santa Marta, dopo aver subito un ictus cerebrale che ha provocato un collasso cardiocircolatorio irreversibile. La notizia del decesso, che ha immediatamente fatto il giro del mondo, è stata comunicata ufficialmente dal cardinale Kevin Joseph Farrell, Camerlengo di Santa Romana Chiesa, che con voce rotta dall’emozione ha annunciato il ritorno alla casa del Padre del Vescovo di Roma dopo un pontificato durato 12 anni e 39 giorni.

La ricostruzione delle ultime ore di vita del Santo Padre, come riportato dalle fonti vaticane, offre un quadro dettagliato del rapido deterioramento delle sue condizioni. Jorge Mario Bergoglio si è svegliato regolarmente alle sei del mattino nella sua residenza presso Casa Santa Marta, dove i suoi collaboratori lo hanno trovato in condizioni definite “discrete”, nonostante il fisico fosse già provato dalle recenti crisi respiratorie che ne avevano compromesso la salute. La normalità di quei momenti mattutini si è però interrotta bruscamente intorno alle sette, quando il Pontefice ha accusato un malore improvviso che si è rivelato fatale. Nonostante l’immediato intervento del personale sanitario presente in Vaticano, non c’è stato nulla da fare: il collasso cardiocircolatorio sopraggiunto in seguito all’ictus non ha lasciato scampo a Papa Francesco, che si è spento in soli trenta minuti.

La conferma ufficiale delle cause del decesso è giunta attraverso il documento redatto dal professor Andrea Arcangeli, direttore della Direzione di Sanità e Igiene dello Stato della Città del Vaticano, che nella denuncia di morte ha certificato: “Sua Santità Francesco è deceduto alle ore 7.35 del giorno 21/04/2025 nel suo appartamento presso la Domus Santa Marta per: ictus cerebri, coma, collasso cardiocircolatorio irreversibile in soggetto affetto da pregresso episodio di insufficienza respiratoria acuta in polmonite bilaterale multimicrobica; bronchiectasie multiple; ipertensione arteriosa; diabete tipo II”. Il medico ha inoltre specificato che l’accertamento della morte è stato effettuato attraverso registrazione elettrocardiotanatografica, certificando secondo scienza e coscienza le cause sopra indicate.

La salute del Pontefice era già stata messa a dura prova nei mesi precedenti, quando un ricovero di ben 37 giorni presso il Policlinico Gemelli aveva tenuto il mondo con il fiato sospeso. La sua battaglia contro una bronchite degenerata in polmonite bilaterale aveva attraversato momenti critici, segnati da bollettini medici quotidiani e diverse crisi respiratorie. Particolarmente delicata era stata la giornata del 22 febbraio, quando una crisi asmatica accompagnata da anemia e insufficienza renale aveva richiesto una trasfusione, facendo temere seriamente per la vita del Papa. Nonostante il miglioramento delle condizioni che aveva consentito le dimissioni, i medici avevano prescritto una convalescenza con ventilazione assistita, consigliando un periodo di isolamento che tuttavia il Pontefice aveva scelto di non rispettare per continuare a svolgere la sua missione pastorale.

Papa Francesco, infatti, fedele al suo stile e alla sua visione del ministero petrino, aveva deciso di esercitare fino all’ultimo il proprio ruolo, non rinunciando agli incontri pubblici e alle udienze nonostante la fragilità evidente del suo stato di salute. Nelle ultime settimane, si era concesso un bagno di folla tra i fedeli, aveva ricevuto Re Carlo d’Inghilterra e, appena un giorno prima della sua morte, aveva incontrato il vicepresidente degli Stati Uniti J.D. Vance. Alcuni testimoni avevano notato, durante la sua ultima apparizione pubblica, un irrigidimento del braccio e una difficoltà respiratoria ancora più accentuata rispetto ai giorni precedenti, segni evidenti di un organismo ormai allo stremo delle forze ma sorretto da una volontà incrollabile di portare avanti la sua missione di pace e di umanità.

La notizia della morte del Santo Padre ha suscitato profonda commozione in tutto il mondo, con messaggi di cordoglio giunti da leader politici e religiosi di ogni confessione. La Casa Bianca ha pubblicato sul social X due fotografie che ritraggono gli incontri di Bergoglio con il presidente degli Stati Uniti Donald Trump e con il vicepresidente J.D. Vance, accompagnate dalle parole “Riposa in pace, Papa Francesco”. Il presidente russo ha definito il Pontefice “una persona straordinaria”, mentre il presidente ucraino Zelensky ha ricordato come “Francesco pregò per l’Ucraina”, concludendo con un “memoria eterna”. Re Carlo d’Inghilterra si è detto “profondamente addolorato” e ha affermato che il Papa “sarà ricordato per la compassione”.

Particolarmente toccante è stata la reazione della cugina novantaquattrenne di Papa Francesco, Carla Rabezzana, che vive a Portacomaro, in provincia di Asti, il paese d’origine degli avi del pontefice. “È difficile parlare, l’ho sentito in settimana, ho tantissimi bei ricordi”, ha dichiarato tra le lacrime, raccontando anche di una recente conversazione telefonica: “Gli ho raccontato che mi sono rotta un piede e lui mi ha detto ‘meno male che non ti sei rotta la testa’”.

Secondo quanto comunicato dalla Sala Stampa vaticana, il corpo del Papa è stato vegliato dai suoi più stretti collaboratori, e questa sera, alle 20, il cardinale Farrell ha presieduto il rito della constatazione della morte e della deposizione della salma nella bara, alla presenza del decano del Collegio cardinalizio, cardinale Giovanni Battista Re, dei familiari del Pontefice e dei dirigenti della Direzione di Sanità e Igiene. La salma sarà traslata in Basilica il 23 aprile, per consentire ai fedeli di rendere l’ultimo omaggio al Papa venuto “dalla fine del mondo”. I funerali saranno celebrati tra venerdì e domenica, con la data esatta che verrà stabilita dai cardinali durante la prima Congregazione. Il Vaticano ha inoltre confermato che il Giubileo proclamato da Francesco “resta aperto”.

È stato anche diffuso il testamento del Pontefice, redatto nel 2022, nel quale esprime il desiderio di essere sepolto a Santa Maria Maggiore, la basilica romana a lui particolarmente cara. Il conclave per l’elezione del nuovo Papa dovrebbe tenersi tra il 5 e il 10 maggio, con i cardinali elettori che si riuniranno nella Cappella Sistina per scegliere il successore di un Papa che, come ha ricordato il cardinale vicario per la diocesi di Roma, Baldassare Reina, è stato “testimone del Vangelo, pastore misericordioso e profeta di Pace”.