Un vortice di bassa pressione posizionato sul Mediterraneo centrale continua a condizionare il meteo sulla nostra penisola anche in queste prime ore di lunedì 28 aprile. La perturbazione, il cui minimo barico si sta spostando tra Sicilia e Sardegna, sta portando spiccate condizioni di instabilità atmosferica con temporali e rovesci su buona parte del Centro-Sud e sulle Isole Maggiori
Piogge intense sulle Isole Maggiori
Già dalle prime ore della mattinata, Sicilia e Sardegna risultano essere i principali bersagli di questa fase di maltempo, con precipitazioni che localmente assumono carattere temporalesco. La Protezione Civile ha emesso un’allerta gialla per rischio idrogeologico che interessa diverse zone della Sicilia, in particolare le aree Centro-Settentrionale (versante tirrenico), Nord-Occidentale, Sud-Occidentale e Centro-Meridionale. Sono escluse dall’allerta le zone Nord-Orientale, Sud-Orientale e il bacino del fiume Simeto. La vigilanza rimarrà attiva per tutta la giornata, dalle 00:00 alle 24:00
Anche in Sardegna la situazione appare critica, con temporali diffusi previsti soprattutto nelle province di Sassari e Nuoro. Le precipitazioni si estenderanno progressivamente anche alle aree costiere, come Cagliari e Alghero, dove sono attese piogge intermittenti. Le temperature oscilleranno tra i 13°C e i 20°C, valori decisamente al di sotto delle medie stagionali per questo periodo dell’anno

Instabilità in aumento al Centro-Sud
Durante le ore centrali della giornata, l’instabilità si intensificherà anche sulle regioni del Centro-Sud, con particolare riferimento al versante tirrenico. Dopo una mattinata relativamente tranquilla, il pomeriggio si preannuncia decisamente più movimentato, con lo sviluppo di celle temporalesche favorite dal riscaldamento diurno e dai forti contrasti termici tra l’aria calda nei bassi strati e quella più fredda in quota
Particolarmente colpite saranno le aree del Centro Italia: la Toscana centro-meridionale, dove già nella giornata di ieri si sono registrati picchi di precipitazioni fino a 35 millimetri, l’Umbria, dove sono previsti temporali diffusi nel pomeriggio con un conseguente calo delle temperature, e il Lazio, dove Roma e provincia vedranno svilupparsi temporali nel pomeriggio. Scendendo verso sud, condizioni di forte instabilità interesseranno anche Campania e Calabria, con fenomeni che potrebbero risultare particolarmente intensi e accompagnati da grandinate locali e raffiche di vento
Le temperature subiranno un generale calo, con valori massimi che difficilmente supereranno i 22°C nelle zone più calde del meridione. In Sicilia, i valori oscilleranno tra una minima di +5,8°C a Enna e una massima di +21,5°C a Messina, evidenziando le notevoli escursioni termiche che caratterizzano questo periodo di transizione stagionale
Fenomeni convettivi e loro impatto
La natura dei fenomeni previsti per la giornata odierna sarà prevalentemente convettiva, ossia causata dai moti verticali dell’aria. Questo processo si verifica quando l’aria calda e umida presente nei bassi strati atmosferici tende a salire velocemente verso l’alto, dove incontra masse d’aria più fredde. Il forte contrasto termico che ne deriva porta alla formazione di nubi imponenti, i cumulonembi, responsabili di precipitazioni intense, spesso sotto forma di rovesci temporaleschi accompagnati da fulmini, tuoni e, non raramente, grandine
Questo particolare meccanismo atmosferico spiega l’estrema localizzazione dei fenomeni previsti: mentre in alcune aree si potranno verificare temporali di forte intensità con accumuli significativi in breve tempo, zone limitrofe potrebbero restare completamente all’asciutto o essere interessate solo da modeste precipitazioni. Tale variabilità spaziale rappresenta una delle caratteristiche distintive dell’instabilità convettiva primaverile
Situazione al Nord e sulle Alpi
Le regioni settentrionali risulteranno generalmente più protette dall’influenza del vortice depressionario, con condizioni meteorologiche decisamente più stabili rispetto al resto della penisola. In particolare, la Lombardia e le pianure del Nord beneficeranno di cieli prevalentemente sereni o poco nuvolosi, con temperature che oscilleranno tra i 12°C e i 22°C. L’unica eccezione riguarderà i settori alpini, soprattutto quelli centro-occidentali, dove nel pomeriggio potranno svilupparsi isolati fenomeni temporaleschi, accompagnati da raffiche di vento
Prospettive di miglioramento nei prossimi giorni
Dopo questo ultimo sussulto di instabilità, le previsioni per i prossimi giorni indicano un graduale miglioramento delle condizioni meteorologiche. Già nella giornata di martedì 29 aprile, sebbene permanga una residua instabilità pomeridiana con isolati rovesci su Alpi, Appennino settentrionale, Sicilia e Sardegna, si assisterà a un generale miglioramento con ampie schiarite
Da mercoledì 30 aprile, grazie all’espansione di un promontorio anticiclonico di matrice nord-africana, il tempo diventerà decisamente più stabile e soleggiato su gran parte della penisola. Questo cambio di scenario sarà accompagnato da un significativo aumento delle temperature, che si porteranno su valori oltre la norma stagionale, specialmente al Nord e sulla Sardegna, dove tra venerdì e domenica si potrebbero sfiorare i 30 gradi
Questa configurazione meteorologica, denominata dagli esperti “configurazione ad omega” per la particolare disposizione dei centri barici, garantirà condizioni di tempo stabile almeno fino al weekend del primo maggio, offrendo così prospettive decisamente migliori per chi ha programmato gite e scampagnate in occasione della festività. Si tratterà della prima vera “zampata estiva” della stagione, con l’affermazione dell’anticiclone nordafricano, simpaticamente soprannominato “cammellaccio” dagli esperti meteorologi
Il Centro Meteo Toscana precisa che questa fase di alta pressione potrebbe non risultare particolarmente duratura: già nei giorni successivi al primo maggio si intravedono segnali di una nuova possibile fase di instabilità. Un dato interessante emerso dalle analisi meteorologiche è che, da novembre a oggi, non si sono registrate prolungate fasi di alta pressione sull’Italia, con gli unici episodi degni di nota risalenti a fine dicembre e a metà gennaio