Omicidio Coatti, Alessandro Adescato su Grindr e Ucciso da una Banda Criminale

Il biologo italiano trovato smembrato in Colombia sarebbe stato attirato in una trappola da una banda specializzata che usa app di incontri per derubare i turisti. Il delitto è avvenuto dopo un appuntamento su Grindr.

Adescato con un profilo falso su Grindr, drogato con scopolamina, derubato e infine brutalmente ucciso. Si fa sempre più chiara la dinamica che avrebbe portato alla morte di Alessandro Coatti, il biologo italiano di 38 anni il cui corpo smembrato è stato ritrovato in diverse zone di Santa Marta, in Colombia. Secondo quanto emerso dalle indagini e riportato dai quotidiani colombiani, il ricercatore sarebbe stato vittima di una banda criminale specializzata nel tendere trappole a turisti stranieri attraverso app di incontri, utilizzando un metodo già collaudato e tristemente noto alle autorità locali.

Le autorità colombiane hanno recentemente identificato l’edificio abbandonato nel quartiere San José del Pando dove si sarebbe consumato l’omicidio. Il generale Carlos Fernando Triana Beltrán, direttore della Polizia Nazionale, ha confermato il ritrovamento del luogo del delitto, dove sono state rinvenute tracce di sangue e prove forensi attualmente sotto esame. Secondo la ricostruzione degli investigatori, Coatti sarebbe uscito dal suo hotel nel centro storico di Santa Marta la sera del 4 aprile, probabilmente per incontrare qualcuno conosciuto proprio attraverso l’applicazione di incontri Grindr, popolare nella comunità LGBTQ+.

Lungi dall’essere un caso isolato, quello di Coatti si inserisce in un allarmante pattern criminale diffuso in Colombia. La tecnica utilizzata dai malviventi prevede la creazione di falsi profili su piattaforme di dating per attirare potenziali vittime, principalmente turisti stranieri, in luoghi appartati dove vengono poi drogati con scopolamina, conosciuta localmente come “burundanga”. Questa sostanza, estratta da piante del genere Datura native del Sudamerica, provoca uno stato di incoscienza e amnesia che rende le vittime estremamente vulnerabili e incapaci di opporre resistenza.

Le indagini sul caso hanno fatto emergere un probabile scenario: il biologo italiano sarebbe stato atteso all’incontro da membri della banda che, dopo averlo drogato, lo avrebbero portato nell’edificio abbandonato per derubarlo. Qualcosa però sarebbe andato storto, trasformando quella che doveva essere una “semplice” rapina in un efferato omicidio. A complicare ulteriormente l’identificazione della vittima, gli assassini avrebbero poi smembrato il corpo, distribuendo i resti in diverse zone della città costiera colombiana. La testa e le braccia sono state ritrovate domenica 6 aprile nella zona di Bureche, mentre nei giorni successivi sono state recuperate altre parti del corpo in diversi punti di Santa Marta.

Alessandro Coatti era un biologo molecolare di fama internazionale, nativo di Longastrino nel ravennate. Dopo gli studi al Rita Levi Montalcini di Argenta e la laurea in neurobiologia molecolare conseguita nel 2010 all’Università di Pisa, aveva costruito una brillante carriera che lo aveva portato a lavorare presso la prestigiosa Royal Society of Biology di Londra. La sua passione per la ricerca e per l’esplorazione lo aveva spinto in questo viaggio in Sudamerica, iniziato tre mesi prima con un periodo in Bolivia. Secondo quanto riferito da un amico, Marcelo, Coatti aveva trascorso tre settimane in Bolivia insieme a un conoscente di nome Joshua, divertendosi e partecipando a balli con il gruppo Caporales centralistas San Miguel.

Il 3 aprile era arrivato a Santa Marta, registrandosi in un albergo nel centro storico della città. Nonostante gli amici lo avessero sconsigliato di recarsi in Colombia, considerata pericolosa, Coatti aveva deciso di proseguire il suo viaggio per studiare le specie animali locali. Proprio la mattina del 5 aprile, secondo la testimonianza dell’amico Marcelo, il biologo si trovava in hotel in attesa di un mezzo che lo portasse al Parco di Tayrona. Da quel momento se ne sono perse le tracce, fino al macabro ritrovamento del giorno successivo.

Gli investigatori colombiani, con la collaborazione degli agenti italiani inviati dalla Farnesina, hanno identificato quattro sospetti, tra cui una donna, attualmente ricercati. Le perquisizioni hanno portato al sequestro di tre telefoni cellulari potenzialmente collegati all’omicidio. La polizia ha escluso collegamenti tra Coatti e ambienti del narcotraffico, confermando l’ipotesi della rapina come movente primario. Per aiutare le indagini, il sindaco di Santa Marta, Carlos Pinedo Cuello, ha offerto una ricompensa di 50 milioni di pesos (circa 11.500 dollari) per informazioni che possano portare all’arresto dei responsabili.

Questo tragico caso riaccende i riflettori su un fenomeno preoccupante che le autorità colombiane stanno cercando di contrastare. Nel gennaio 2024, l’ambasciata degli Stati Uniti a Bogotá aveva emesso un allerta rivolta ai propri cittadini, sconsigliando l’utilizzo di app di incontri come Tinder, Bumble e Grindr nelle città colombiane, in particolare a Medellín. L’allarme era stato lanciato dopo che otto cittadini americani erano morti in circostanze misteriose tra novembre e dicembre 2023, tutti dopo aver incontrato persone conosciute su queste piattaforme.

Secondo i dati ufficiali, i crimini contro turisti stranieri hanno registrato un aumento del 200% nell’ultimo trimestre del 2023 rispetto all’anno precedente, mentre le morti violente di visitatori sono cresciute del 29%. La Policia Nacional ha intensificato i controlli nelle zone turistiche e avviato campagne di sensibilizzazione, ma il fenomeno continua a rappresentare una seria minaccia per i viaggiatori, soprattutto quelli che si avventurano da soli come Alessandro Coatti.

La famiglia del biologo, che da Longastrino seguiva i suoi spostamenti attraverso Google Maps collegato al computer di casa, è stata assistita dalla Farnesina e dall’ambasciata italiana a Bogotá. Mentre la Procura di Roma ha aperto un fascicolo d’indagine parallelo a quello colombiano, la comunità scientifica internazionale piange la perdita di un ricercatore descritto dai colleghi della Royal Society of Biology come una persona “allegra, calorosa, intelligente e amata da tutti”. La sua tragica fine evidenzia ancora una volta i rischi nascosti dietro l’apparente facilità di connessione offerta dalle moderne tecnologie, soprattutto in contesti geografici dove operano organizzazioni criminali specializzate nello sfruttamento di queste piattaforme.