Il principe Harry ha manifestato il desiderio di riconciliarsi con la famiglia reale britannica in un’intervista rilasciata alla BBC proprio nel giorno in cui la Corte d’Appello di Londra ha definitivamente respinto il suo ricorso sulla questione della scorta. Il duca di Sussex, che attualmente vive in California con la moglie Meghan Markle e i figli Archie e Lilibet, ha rivelato che i rapporti con il padre, re Carlo III, sono praticamente inesistenti e che la controversia sulla sicurezza ha ulteriormente aggravato la già complessa situazione familiare.
Nell’intervista registrata nella sua residenza di Montecito e trasmessa il 2 maggio 2025, il principe quarantenne ha sorpreso molti osservatori porgendo un simbolico ramoscello d’ulivo alla famiglia reale britannica, dichiarando di essere pronto a voltare pagina dopo anni di tensioni e polemiche. “Ci sono stati così tanti disaccordi tra me e alcuni membri della mia famiglia”, ha affermato Harry, aggiungendo però di averli ora “perdonati”. Un’apertura che arriva in un momento particolarmente delicato, all’indomani della sentenza che ha definitivamente negato a lui e alla sua famiglia il diritto automatico alla tutela di polizia durante le visite nel Regno Unito.
La rivelazione più scottante riguarda il rapporto con il padre. “Non mi parla per via di questa questione della sicurezza”, ha dichiarato il principe, manifestando preoccupazione per questa situazione di incomunicabilità, soprattutto considerando le condizioni di salute del sovrano. “Non so quanto tempo gli resti da vivere”, ha aggiunto in tono accorato, riferendosi al cancro di natura imprecisata diagnosticato a Carlo all’inizio del 2024, per il quale il re si sottopone periodicamente a terapie.
La Corte d’Appello di Londra ha infatti rigettato il ricorso presentato dal principe contro la decisione assunta a suo tempo dal ministero dell’Interno britannico di revocare a lui e alla sua famiglia il diritto automatico alla tutela di polizia durante le visite nel Regno Unito. Una decisione motivata dal fatto che Harry aveva rinunciato al ruolo attivo di membro senior di casa Windsor, trasferendosi negli Stati Uniti nel tentativo di iniziare una nuova vita lontano dalle pressioni mediatiche e istituzionali. Di fronte a questa sconfitta legale, Harry si è detto “sconvolto”, apparendo visibilmente commosso durante l’intervista, in particolare quando ha affermato di non riuscire a immaginare di riportare “moglie e figli” nel Regno Unito nelle attuali condizioni di sicurezza.
La battaglia legale per la scorta si trascinava dal 2020, quando il principe, dopo aver lasciato gli incarichi ufficiali, aveva visto declassate le proprie misure di sicurezza a una valutazione caso per caso. I suoi legali avevano sostenuto l’esistenza di una discriminazione nei confronti del secondogenito di re Carlo, argomentando che le guardie del corpo private, che secondo la legge britannica non possono portare armi e non hanno accesso alla rete di sicurezza governativa, non fossero sufficienti a garantire l’incolumità della famiglia Sussex. “Il Regno Unito è casa mia”, aveva dichiarato Harry all’Alta Corte del Paese nel dicembre 2023, “è fondamentale per la storia dei miei figli e un posto in cui desidero che si sentano a casa, tanto quanto il luogo in cui vivono attualmente negli Stati Uniti. Ciò non può accadere se non è possibile garantire la loro sicurezza quando si trovano sul suolo britannico”.
Nella sua ostinazione a perseguire questa battaglia legale, secondo quanto riportato dai tabloid britannici, ci sarebbe anche il desiderio di dimostrare che se Lady Diana fosse stata seguita dagli agenti della sicurezza della polizia britannica, l’incidente che le costò la vita sotto al ponte dell’Alma a Parigi non sarebbe mai accaduto. Una questione quindi non solo pratica ma anche profondamente personale per il principe, che non ha mai fatto mistero del trauma causato dalla perdita prematura della madre.
I rapporti tra Harry e la famiglia reale britannica sono notoriamente tesi dal 2020, anno in cui il duca e la duchessa di Sussex annunciarono la loro intenzione di rinunciare agli incarichi reali. Le tensioni sono state ulteriormente esacerbate dalla pubblicazione dell’autobiografia di Harry intitolata “Spare”, un bestseller mondiale che conteneva rivelazioni intime e a tratti critiche sulla famiglia reale. “Alcuni membri della mia famiglia non mi perdoneranno mai di aver scritto un libro”, ha ammesso il principe nell’intervista alla BBC, riferendosi alle divisioni di lunga data aggravate dalle sue rivelazioni pubbliche.
Nonostante queste difficoltà, il principe sembra ora stanco di portare avanti battaglie su più fronti. L’apertura manifestata nell’intervista potrebbe rappresentare un tentativo sincero di ricucitura dei rapporti, in un momento in cui le condizioni di salute del padre potrebbero imporre una riflessione sulle priorità familiari. La posizione della Corte d’Appello, tuttavia, è stata chiara e definitiva: i membri della corona che smettono di avere una funzione ufficiale per conto della monarchia non hanno più diritto alla sicurezza pagata dai contribuenti ed erogata dal ministero dell’interno, una regola che vale per tutti ma che Harry non ha mai accettato, facendone una questione di principio.
L’udienza presso la Corte d’Appello si era tenuta l’8 aprile 2025, con la sorprendente presenza fisica di Harry, che si era recato a Londra per l’occasione. Per l’avvocato del principe, Shaheed Fatima KC, Harry era stato “sottoposto a un trattamento diverso e ingiustificato” e la Royal and Vip Executive Committee (Ravec) non aveva seguito procedure standard quando aveva deciso di spostare le sue disposizioni di sicurezza su una base caso per caso. Secondo l’argomentazione del legale, inoltre, non risultava che ci fosse stato alcun incontro formale, né note ufficiali, riguardo alla sicurezza del duca. Argomentazioni che non hanno tuttavia convinto il collegio giudicante.
Parallelamente alla questione della scorta, il duca di Sussex ha portato avanti negli ultimi anni una battaglia legale contro i maggiori giornali della stampa popolare britannica, accusati di invadenza e ostilità nei suoi confronti e della moglie Meghan. A differenza della controversia sulla sicurezza, in questo ambito il principe ha ottenuto alcune vittorie giudiziarie significative, confermando la sua determinazione a difendere la privacy e l’immagine della propria famiglia.
La vicenda si inserisce in un contesto più ampio di ripensamento dei rapporti tra monarchia e società contemporanea, in cui le questioni legate alla sicurezza, ai privilegi e ai doveri dei membri della famiglia reale sono oggetto di un crescente dibattito pubblico. La decisione della Corte d’Appello ribadisce un principio di equità nei confronti dei cittadini, stabilendo che la polizia potrà dare episodicamente tutela ai Sussex a propria discrezione, ma non potrà essere autorizzata a concedere scorte dietro pagamento privato a vip o a persone facoltose, per evitare di creare situazioni di privilegio.
L’apertura di Harry alla riconciliazione, giunta proprio nel momento della sconfitta legale, potrebbe segnare l’inizio di una nuova fase nei complessi rapporti tra il principe e la famiglia reale. Resta da vedere se questo ramoscello d’ulivo verrà raccolto da re Carlo e dagli altri membri della famiglia Windsor, o se le ferite del passato risulteranno ancora troppo profonde per consentire un autentico riavvicinamento.