Da The Couple a La Tribù, tutti i reality italiani chiusi per flop

La storia dei tredici reality show italiani chiusi anticipatamente per flop di ascolti, da Survivor del 2001 a The Couple del 2025, incluso il caso record de La Tribù di Paola Perego, tanto disastroso da non andare mai in onda.

La televisione italiana vanta una lunga tradizione di reality show, un genere che ha letteralmente rivoluzionato i palinsesti negli ultimi venticinque anni. Se alcuni format come il Grande Fratello, L’Isola dei Famosi o Temptation Island sono diventati appuntamenti fissi per milioni di telespettatori, molti altri non hanno avuto la stessa fortuna. Ripercorriamo oggi la storia dei tredici reality show italiani che sono stati chiusi anticipatamente per scarsi ascolti, veri e propri fallimenti che le reti televisive vorrebbero dimenticare.

Il primo grande flop del genere risale al 2001, quando Italia 1 decise di cavalcare il successo del Grande Fratello lanciando Survivor, condotto da Benedetta Corbi e Pietro Suber. Il programma, che vedeva 16 concorrenti divisi nelle tribù Kuna e Tolote lottare per sopravvivere sull’arcipelago di Bocas del Toro a Panama, presentava un format ibrido con una parte registrata e una in studio. L’idea di seguire le vicende di novelli Robinson Crusoe isolati per 43 giorni, però, non riscosse il favore del pubblico. Già dalla seconda puntata gli ascolti precipitarono drasticamente, passando a soli 3 milioni di spettatori con il 10,48% di share nella prima parte e addirittura 1.993.000 spettatori con il 7,84% nella seconda

Un elemento che condannò il programma fu la scelta di registrare tutto con mesi di anticipo. La vincitrice Milica Miletic, non contenta del miracolo ricevuto, non perse tempo nello sparare a zero sull’Italia dichiarando: “Survivor ha fatto flop perché non c’era sesso. Siete un popolo di curiosi e guardoni che amano sbirciare cosa fa il vicino di casa”

L’anno successivo, nel 2002, Italia 1 ci riprovò con Operazione Trionfo, condotto da Miguel Bosè. Anche questo programma non ebbe successo, con telespettatori che svilupparono addirittura “un’antipatia immediata” verso il format, come testimoniano le discussioni nei forum dell’epoca. La promozione invasiva e martellante, che interrompeva persino momenti cruciali di altri programmi molto amati come X-Files, contribuì a creare un sentimento di rigetto da parte del pubblico. A peggiorare le cose, la stessa Mediaset stava contemporaneamente spingendo sulla rete ammiraglia il programma Amici, creando una concorrenza interna che affossò definitivamente il reality

Nel 2004 fu la volta di Volere o Volare, ideato da Maria De Filippi e trasmesso su Canale 5 dal 5 luglio al 23 dicembre. Questo format particolare non aveva un conduttore in studio ma solo il commento fuori campo di Barbara De Bortoli. Il programma seguiva tre concorrenti (tra cui Valentina Gioia, già vista a Uomini e Donne) con differenti obiettivi da raggiungere: ottenere la patente, perdere peso e aprire un pub. Nonostante la durata relativamente lunga, il programma non riuscì mai a decollare veramente e venne considerato il primo vero fiasco di Canale 5 nel genere reality

Il 2005 vide il debutto di Ritorno al Presente, condotto da Carlo Conti su Rai 1. Il programma, versione italiana di un format olandese, prevedeva che i concorrenti vivessero in epoche passate per poi “tornare al presente” una volta eliminati. Nonostante le buone intenzioni, anche questo show venne chiuso anticipatamente alla settima puntata, a fronte delle tredici inizialmente previste. Gli ascolti iniziali non furono terribili (circa 5 milioni di spettatori con uno share vicino al 20%), ma il programma perse rapidamente pubblico. In seguito, lo stesso Conti si dichiarò “parzialmente pentito” di questa esperienza, tanto da evitare persino di nominare il programma in interviste successive

Un 2006 particolarmente nefasto per i reality vide il debutto di due format destinati a rapida chiusura. Reality Circus, condotto da Barbara D’Urso su Canale 5, metteva alla prova i vip con acrobazie, equilibrismi e confronti ravvicinati con animali e belve feroci. Il programma debuttò con un modesto 17,45% di share e 3.091.000 spettatori, classificandosi terzo nella serata dietro a Miss Italia e NCIS. A peggiorare le cose arrivarono le accuse di maltrattamento degli animali da parte delle associazioni animaliste come l’Enpa e la Lav. Sempre nel 2006, ancora su Canale 5, fu la volta di Unan1mous, ideato da Maria De Filippi. Il format, basato su un originale americano, vedeva nove sconosciuti rinchiusi in un bunker con l’obiettivo di decidere all’unanimità a chi assegnare un ricco montepremi. Bastarono tre puntate per decretarne la fine

Nel 2007 Barbara D’Urso tornò alla carica con Uno, Due, Tre… Stalla!, un ibrido tra La Fattoria e La Pupa e il Secchione. Gli ascolti, inizialmente accettabili (20% di share), crollarono rapidamente al 17,64%. Il format entrò in crisi tanto che la rete decise di chiamare Maria De Filippi come consulente per cercare di salvare il programma. L’autrice originale, Simona Ercolani, si dimise dichiarando: “Mi sono decapitata. Era la scelta giusta. Stavamo studiando un possibile cambio di impostazione del reality, ma quando gli ascolti non vanno bene e nascono delle tensioni non puoi stare lì a mettere sempre le pezze”

Il 2009 fu l’anno di Italian Academy, condotto da Lucilla Agosti su Rai 2. Questo talent show interamente dedicato alla danza vedeva sfidarsi 24 giovani ballerini (12 ragazzi e 12 ragazze) tra i 18 e i 24 anni. La prima puntata, andata in onda il 13 aprile, totalizzò un misero 6% di share, insufficiente per garantirne la continuazione

Il 2011 fu un anno particolarmente difficile per i reality italiani, con ben due fallimenti. uMan Take Control, condotto dal Mago Forest e Rossella Brescia su Italia 1, venne sospeso dopo sole due puntate. Il reality prevedeva l’inserimento di ex concorrenti di programmi come La Talpa, il Grande Fratello e la Pupa e il Secchione in un laboratorio dove affrontavano giochi e sfide. Il direttore di Italia 1, Luca Tiraboschi, non usò mezzi termini definendolo “un fallimento editoriale”. Sulla stessa rete, Barbara D’Urso propose Baila!, un programma di danza che, dopo un debutto con oltre 4 milioni di telespettatori e più del 18% di share, crollò verticalmente nella seconda puntata, dimezzando il pubblico e scivolando al 10,21% di share

Dopo anni relativamente tranquilli, il 2024 ha visto il ritorno di La Talpa – Who Is The Mole, condotto da Diletta Leotta su Canale 5. Nonostante le grandi aspettative per il ritorno di questo format dopo sedici anni di assenza, la prima puntata ha deluso fermandosi al 14,05% di share con 2.250.000 spettatori. Le critiche si sono concentrate soprattutto sul fatto che il programma fosse interamente registrato, eliminando completamente la spontaneità, e sulla conduzione ritenuta inadeguata a creare la necessaria tensione e suspense

Infine, nel 2025, abbiamo assistito al clamoroso fallimento di The Couple – Una Vittoria Per Due, condotto da Ilary Blasi. Dopo un esordio discreto (18,6% di share e oltre 2,2 milioni di spettatori), la seconda puntata ha subito un crollo verticale fermandosi al 13% di share e poco più di un milione e mezzo di spettatori. Il programma, che si proponeva come un’evoluzione del Grande Fratello sostituendo i concorrenti singoli con coppie, è stato percepito dal pubblico come una copia mal riuscita del format originale, con dinamiche trite e ritrite. Pier Silvio Berlusconi ha preso la drastica decisione di chiudere il programma senza nemmeno una puntata finale, interrompendo la diretta e facendo uscire improvvisamente i concorrenti dalla Casa

Ma il record del fallimento appartiene certamente a La Tribù di Paola Perego, un reality così disastroso che, nonostante i promo televisivi già mandati in onda e persino la copertina su TV Sorrisi e Canzoni, non è mai stato effettivamente trasmesso, conquistando il primato del reality italiano più flop di sempre senza aver mai visto la luce del piccolo schermo

A questa lista potremmo aggiungere anche Ne Vedremo Delle Belle, il recente programma ideato e condotto da Carlo Conti nel 2025, che doveva riportare in auge showgirl dal glorioso passato televisivo. Partito con 3 milioni di telespettatori e uno share al 17,6%, il programma è crollato fino al 13% di share nella terza puntata, costringendo la Rai a chiuderlo in anticipo

Questa lunga lista di insuccessi dimostra quanto sia difficile trovare la formula vincente nel mondo dei reality show, dove persino conduttori esperti e reti televisive importanti possono incappare in clamorosi flop. Nonostante i ripetuti fallimenti, però, le reti continuano a proporre nuovi format, nella speranza di replicare i successi dei pochi programmi che sono riusciti a conquistare il pubblico italiano e a resistere alla prova del tempo