Allerta Meteo, Ciclone Mediterraneo in Arrivo da giovedì 15: Ecco le Regioni Coinvolte

Un potente ciclone di tipo tropicale colpirà il Sud Italia con raffiche oltre i 100km/h e precipitazioni intense. Sicilia, Calabria, Basilicata e Puglia le regioni più a rischio tra giovedì 15 e sabato 17 maggio.

Un potente ciclone mediterraneo con caratteristiche simil-tropicali si sta dirigendo verso l’Italia, con un impatto previsto a partire da giovedì 15 maggio che porterà condizioni meteorologiche estreme su diverse regioni del Sud. Questo sistema atmosferico, tecnicamente classificato come TLC (Tropical Like Cyclone), rappresenta una minaccia concreta per i territori meridionali, dove si prevedono precipitazioni torrenziali, venti di tempesta con raffiche superiori ai 100 km/h e onde alte fino a 4 metri lungo le coste ioniche. Le regioni più esposte a questo evento meteorologico estremo saranno Sicilia, Calabria, Basilicata e Puglia, con un elevato rischio di allagamenti e alluvioni lampo in considerazione dell’intensità delle piogge previste, che potrebbero persistere per 48 ore consecutive con accumuli localmente superiori ai 200 millimetri.

Secondo gli ultimi aggiornamenti dei modelli meteorologici, nella giornata di mercoledì 14 maggio prenderà vita un vortice ciclonico sul nord dell’Algeria, in un contesto caratterizzato da elevate temperature superficiali e flussi d’aria instabili. Questo nucleo depressionario si muoverà progressivamente verso nord-est, raggiungendo il bacino centrale del Mediterraneo nella giornata di giovedì 15, per poi impattare in pieno le regioni meridionali tra venerdì 16 e sabato 17. Durante la sua traiettoria, il sistema tenderà a profondarsi, generando una classica rotazione ciclonica con venti disposti in senso antiorario attorno al minimo barico. Ne conseguirà un’intensificazione del flusso sciroccale lungo i settori ionici, mentre sul Mar Tirreno centro-meridionale si instaureranno venti orientali e nordorientali, più freschi e secchi.

La peculiarità di questo fenomeno risiede nella sua struttura atipica per il bacino mediterraneo, caratterizzata da quello che i meteorologi definiscono “cuore caldo” (warm core), un nucleo con temperature superiori di 2-3°C rispetto all’ambiente circostante. Questa configurazione, normalmente associata ai cicloni tropicali che si sviluppano nelle regioni equatoriali, conferisce al sistema una potenza e un’organizzazione raramente osservate alle nostre latitudini e lo distingue nettamente dalle classiche perturbazioni che attraversano il Mediterraneo durante la stagione primaverile. Il nucleo caldo si forma principalmente nei bassi strati dell’atmosfera ed è alimentato dalle temperature marine già decisamente elevate per il periodo, con valori che superano di circa 1,5°C le medie stagionali tipiche di questa fase del mese di maggio.

Le conseguenze più dirette e preoccupanti includeranno raffiche di vento particolarmente violente, con velocità che potrebbero superare i 100-120 km/h. Tale intensità è in grado di causare danni a strutture, infrastrutture e vegetazione. Il forte vento genererà inoltre un notevole aumento del moto ondoso, con onde alte fino a 3-4 metri, soprattutto sui settori ionici. Le coste esposte a questi quadranti saranno a elevato rischio di mareggiate significative, con potenziale erosione e danneggiamenti ai litorali. Gli ultimi aggiornamenti modellistici indicano la possibilità di precipitazioni estremamente intense, localmente a carattere di nubifragio. Si stima che possano cadere accumuli pluviometrici fino a 200 mm nell’arco di 48 ore, con particolare concentrazione nella giornata di venerdì 16 maggio, quando il sistema raggiungerà il picco della sua intensità.

La configurazione meteorologica complessiva risulta particolarmente complessa, in quanto mentre il Sud e le Isole Maggiori saranno investiti dal ciclone mediterraneo, un altro sistema perturbato proveniente dal Mar Baltico porterà una nuova ondata di temporali al Nord tra giovedì e venerdì. Questo vortice attraverserà le regioni settentrionali, alimentando piogge e grandinate locali, soprattutto in Piemonte, Lombardia e Veneto. La combinazione di questi due sistemi rende il quadro meteorologico estremamente articolato, con rischi differenziati ma significativi su gran parte del territorio nazionale. Le autorità invitano alla massima prudenza, specialmente nelle aree a rischio idrogeologico già identificate.

Nella giornata di mercoledì 14 maggio si assisterà a una temporanea attenuazione del maltempo, con condizioni più soleggiate al Nord e isolati rovesci pomeridiani sui rilievi del Centro. Al Sud, il tempo apparirà generalmente stabile, con ampi spazi di sereno. Tuttavia, questa pausa rappresenterà solo un “fuoco di paglia”, prima dell’arrivo del ciclone mediterraneo. Le previsioni indicano che il sistema lascerà il territorio italiano a partire da venerdì sera, ma non segnerà la fine dell’instabilità. L’alta pressione rimarrà ancora lontana dal Mediterraneo centrale, e l’Italia continuerà a essere vulnerabile. Nelle giornate successive, fino almeno al termine della settimana, si ripresenteranno i classici temporali di calore pomeridiani e serali, diffusi soprattutto nelle zone interne del Centro e del Nord.

Episodi di pioggia così concentrati e persistenti, come quelli previsti per i prossimi giorni, possono innescare allagamenti diffusi, frane e alluvioni lampo, mettendo a dura prova la resilienza del territorio. Il rischio idrogeologico è accentuato nelle zone già provate dalle precipitazioni degli ultimi giorni, dove i terreni potrebbero trovarsi in condizioni di saturazione idrica. Contemporaneamente alle intense precipitazioni, ci sarà spazio per nubifragi, soprattutto lungo i versanti montani esposti ai venti umidi. Le stime indicano accumuli di pioggia superiori ai 150 mm in poco più di 24 ore, un dato che per il mese di maggio è da considerarsi eccezionale, e che potrebbe causare smottamenti, frane e alluvioni lampo in zone a rischio idrogeologico.

Il maltempo di questa settimana si inserisce in un contesto climatico sempre più variabile, con l’Italia che sperimenta fenomeni estremi con maggiore frequenza. I cicloni mediterranei, pur rari, rappresentano una minaccia crescente a causa del riscaldamento delle acque del Mediterraneo. Gli esperti sottolineano l’importanza di monitorare questi eventi per ridurre i rischi per la popolazione e le infrastrutture. Nel frattempo, le temperature rimangono relativamente miti, con valori che oscillano tra i 15 e i 20 gradi al Nord e tra i 18 e i 23 gradi al Sud, ma l’umidità elevata accentua la percezione di disagio.