L’isola di Osea in vendita, si raggiunge in auto ma la strada “scompare”

L’isola di Osea, nell’estuario del fiume Blackwater a due ore da Londra, è in vendita per 30 milioni di euro. Accessibile tramite una strada romana percorribile solo durante la bassa marea, l’isola comprende 38 proprietà di lusso e un passato storico che va dai vichinghi alle star contemporanee.

Un gioiello naturale immerso nell’estuario del fiume Blackwater, nell’Essex, a sole due ore di auto da Londra. L’isola di Osea, rifugio esclusivo di celebrità e artisti, è stata messa in vendita per 25 milioni di sterline, equivalenti a circa 30 milioni di euro. La peculiarità che la rende unica? Una strada romana che collega l’isola alla terraferma, ma che è percorribile solo durante la bassa marea, scomparendo letteralmente quando l’acqua sale.

La proprietà, attualmente nelle mani del produttore discografico Nigel Frieda, che l’aveva acquistata nei primi anni 2000 per meno di mezzo milione di sterline, è stata trasformata in un paradiso esclusivo che offre lusso e isolamento. L’annuncio della vendita è stato pubblicato congiuntamente dalle agenzie Knight Frank e Fine & Country, con una data di chiusura delle offerte fissata al 9 giugno 2025.

Con i suoi 380 acri (circa 1,5 chilometri quadrati), l’isola comprende 38 proprietà residenziali, tra cui un elegante maniero edoardiano, ville di lusso e appartamenti raffinati, per un totale di 90 camere da letto e 61 bagni. Non mancano spazi comuni come un pub privato e strutture per eventi, oltre a studi di registrazione all’avanguardia che hanno attirato numerose star internazionali.

La storia dell’isola di Osea è ricca e affascinante, con tracce di insediamenti umani che risalgono a oltre 5.000 anni fa, dai villaggi neolitici ai cimiteri vichinghi lasciati dopo la famosa Battaglia di Maldon. I romani furono responsabili della costruzione del “Causeway”, la strada rialzata che ancora oggi costituisce uno dei tre modi per accedere all’isola, insieme a un tragitto di otto minuti in barca dalla terraferma o un volo in elicottero di 20 minuti da Battersea, nel sud-ovest di Londra.

Dopo la partenza dei romani, l’isola passò nelle mani di numerosi personaggi potenti nel corso dei secoli. Tra i suoi illustri proprietari ci fu anche Guglielmo il Conquistatore, che dopo la conquista normanna regalò l’isola (all’epoca chiamata Uvesia) a suo nipote. Nel 1903, l’isola divenne probabilmente il primo centro di riabilitazione al mondo, fondato da Frederick Charrington, un direttore dei birrifici di Mile End, che acquistò l’isola con l’intento di aiutare le persone affette da alcolismo.

Durante la Prima Guerra Mondiale, l’isola fu utilizzata come base navale segreta denominata “SS Osea”, dalla quale operavano motoscafi che trasportavano siluri. Successivamente, fu occupata dall’esercito britannico durante la Seconda Guerra Mondiale e più tardi divenne proprietà dell’Università di Cambridge, che la utilizzò come sito di interesse scientifico particolare grazie alla sua rara fauna selvatica.

La caratteristica più singolare dell’isola è senza dubbio il modo in cui vi si accede. “The Causeway”, la strada romana non asfaltata lunga 1,44 chilometri, emerge dall’acqua solo durante la bassa marea, rendendo l’isola accessibile in auto per circa quattro ore al giorno. Chiunque voglia avventurarsi sull’isola deve essere ben informato sugli orari delle maree, che cambiano quotidianamente. È consigliabile evitare di inserire il codice postale dell’isola nei sistemi di navigazione satellitare, poiché potrebbero indirizzare i visitatori all’estremità sbagliata dell’isola, dove non c’è alcun passaggio a marea.

Quando la strada è sommersa, gli abitanti e i visitatori possono utilizzare un servizio di taxi acquatico, prenotabile in anticipo, o un elicottero per raggiungere la terraferma. L’isola dispone infatti di un’area per l’atterraggio di elicotteri e di un pontile per l’attracco di barche.

Sotto la proprietà di Nigel Frieda, fratello del famoso parrucchiere John Frieda, l’isola è diventata un rifugio per celebrità e artisti. Musicisti come Rihanna e Stormzy hanno affittato gli studi di registrazione presenti sull’isola. Stormzy ha descritto il suo soggiorno sull’isola durante la registrazione del suo album del 2022 “This Is What I Mean” come “un’esperienza molto surreale e spirituale”. L’isola è stata anche utilizzata come location per matrimoni esclusivi, come quello del cantante Olly Murs con la bodybuilder Amelia Tank nel 2023.

Non solo musica: Osea è stata anche utilizzata come location per diverse produzioni cinematografiche e televisive. “The Woman in Black”, sia nella versione televisiva del 1989 che nel film del 2012, “The Third Day” con Jude Law, “28 Years Later” diretto da Danny Boyle e “Jesus Christ Superstar” di Andrew Lloyd Webber sono stati tutti girati sull’isola.

La versatilità dell’isola di Osea non finisce qui. Negli anni ha avuto diverse funzioni: dalla base militare segreta al centro di riabilitazione per alcolisti. Tra il 2004 e il 2011, l’isola ospitò nuovamente una clinica di riabilitazione chiamata Causeway Retreat, frequentata anche dalla celebre cantante Amy Winehouse, prima che venisse chiusa da un ente regolatore sanitario nel 2010.

L’isola offre infinite opportunità per il suo futuro proprietario. Con la sua posizione unica, a soli 40 miglia dal centro di Londra, potrebbe continuare a essere utilizzata come sede di eventi, spazio per conferenze o struttura di alta gamma per soggiorni esclusivi. Simon Pelling dell’agenzia Fine & Country ha dichiarato che ci sono già diverse offerte per l’isola, alcune delle quali superano il prezzo di vendita indicato.

Osea Island rappresenta un’opportunità rarissima nel panorama immobiliare europeo: un’isola privata con infrastrutture già esistenti, storia millenaria e bellezza naturale incontaminata, il tutto a breve distanza dalla capitale britannica. Con le sue vaste aree di fauna selvatica e praterie, oltre a 4,5 miglia di spiaggia incontaminata, offre un’esemplare combinazione di lusso, privacy e natura, un’occasione unica per chi cerca un’evasione esclusiva senza allontanarsi troppo dalla civiltà.