Il colosso americano dell’auto elettrica Tesla si trova ad affrontare una delle crisi più significative della sua presenza nel mercato europeo, con le vendite che hanno registrato un crollo del 52,6% nel mese di aprile 2025 rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente. I dati diffusi dall’Associazione Europea dei Costruttori di Automobili (ACEA) rivelano un quadro preoccupante per l’azienda guidata da Elon Musk, che ha visto le proprie immatricolazioni scendere da 11.540 unità di aprile 2024 a sole 5.475 unità nel medesimo mese del 2025, perdendo contemporaneamente quota di mercato che è passata dall’1,3% allo 0,6%.
L’analisi dei dati del primo quadrimestre 2025 evidenzia come la crisi di Tesla in Europa non rappresenti un fenomeno temporaneo o stagionale, ma assuma caratteristiche strutturali che investono l’intera strategia commerciale del marchio nel Vecchio Continente. Nei primi quattro mesi dell’anno, Tesla ha registrato 41.677 veicoli immatricolati contro i 77.314 dello stesso periodo del 2024, segnando una contrazione del 46,1% che ha portato la quota di mercato complessiva dall’1,1% del primo quadrimestre 2024 all’attuale 1,1%. La dimensione del declino assume contorni ancora più allarmanti se si considera che il calo ha subito un’accelerazione progressiva, passando dal -43% registrato nei primi due mesi dell’anno al -46,2% di aprile, secondo i dati preliminari forniti da Dataforce e riportati da Automotive News Europe.
Il modello di punta dell’azienda, la Model Y, ha subito il colpo più severo con una contrazione delle consegne del 51,1%, passando dalle 9.704 unità dell’aprile 2024 alle sole 4.743 dello stesso mese del 2025. Anche la Model 3 ha registrato performance negative con un calo del 35,1%, mentre i modelli a basso volume Model S e Model X hanno visto un tracollo del 69,1%, passando da 224 a sole 69 unità vendute ad aprile. Questi dati assumono particolare rilevanza considerando che l’azienda aveva già completato la transizione alla nuova versione della Model Y, escludendo quindi ritardi produttivi o problemi di disponibilità come fattori esplicativi del calo.
La crisi di Tesla assume dimensioni ancora più significative se contestualizzata all’interno di un mercato europeo dell’auto elettrica che mostra invece segnali di robusta crescita. Le immatricolazioni complessive di veicoli elettrici a batteria nell’Unione Europea, nei paesi EFTA e nel Regno Unito sono cresciute del 26,4% nei primi quattro mesi del 2025, raggiungendo quota 558.262 unità e rappresentando il 15,3% del mercato totale. Ad aprile, le vendite di veicoli elettrici a batteria hanno registrato un incremento del 34,1% su base annua fino a 145.341 nuove immatricolazioni, mentre le immatricolazioni complessive di nuove auto in Europa si sono ridotte marginalmente dello 0,3% a 1,07 milioni di unità.
Il mercato automobilistico europeo nel suo complesso ha mostrato una sostanziale stabilità, con le immatricolazioni totali nell’UE, Regno Unito e paesi EFTA che sono diminuite di appena lo 0,3% ad aprile, mantenendosi sopra il milione di unità vendute. Particolarmente significativa è la crescita dei veicoli ibridi, che hanno registrato un incremento del 20,8% rispetto all’anno precedente e rappresentano attualmente il 35,3% del mercato totale, confermandosi come la scelta preferita dai consumatori europei. Anche i veicoli full hybrid hanno segnato un +16% e i plug-in hybrid un +12%, evidenziando come il mercato delle motorizzazioni alternative stia vivendo un periodo di espansione generalizzata.
Un elemento di particolare rilievo nella crisi di Tesla è rappresentato dal sorpasso operato dalla casa automobilistica cinese BYD, che per la prima volta ha superato Tesla nelle vendite di auto elettriche in Europa ad aprile 2025. I numeri certificano un risultato storico: 7.231 modelli BYD immatricolati contro i 7.165 di Tesla, uno scarto minimo che tuttavia segna un momento spartiacque per il mercato automobilistico europeo. Felipe Munoz, analista di Jato Dynamics, ha definito questo sorpasso “un momento spartiacque per il mercato automobilistico europeo, soprattutto se si considera che Tesla è leader nel mercato europeo dei veicoli elettrici a batteria da anni”.
La crescente pressione competitiva non proviene esclusivamente dalla Cina, ma anche dai costruttori europei tradizionali che hanno intensificato i propri investimenti nel settore elettrico. Tesla è stata superata in questa categoria in Europa ad aprile da dieci marchi, tra cui Volkswagen, BMW, Renault, oltre alla citata BYD, secondo i dati di Jato Dynamics. Le esportazioni cinesi di veicoli elettrici verso l’Europa sono aumentate negli ultimi mesi nonostante l’incremento delle tariffe d’importazione sul settore, evidenziando la determinazione dei produttori asiatici a conquistare quote di mercato nel Vecchio Continente.
Di fronte a questa situazione critica, Tesla ha iniziato a implementare una serie di misure correttive, principalmente attraverso l’introduzione di sconti significativi in diversi mercati europei. In Spagna, i saldi permettono di risparmiare 3.290 euro rispetto al prezzo pieno, mentre in Lussemburgo il taglio di listino della Model 3 è pari a 4.000 euro, che diventano 10.000 sommando gli incentivi statali sull’acquisto di un’auto elettrica. L’azienda sta inoltre procedendo all’aggiornamento di diversi dei suoi modelli popolari, principalmente il best-seller Model Y, per tenere il passo con la crescente concorrenza dalla Cina.
Tuttavia, analisti come Daniel Ives di Wedbush mantengono una visione ottimista sul futuro di Tesla, guardando oltre le difficoltà del mercato europeo verso quello che definisce “Golden Age of Autonomous Growth”, confermando il rating outperform e rivedendo al rialzo da 350 a 500 dollari il target price sul titolo della società californiana. La strategia di lungo termine di Tesla sembra infatti puntare sempre più sulla guida autonoma e sui servizi avanzati piuttosto che esclusivamente sulle vendite tradizionali di veicoli.
Il crollo delle vendite di Tesla in Europa rappresenta un segnale inequivocabile delle trasformazioni in atto nel mercato dell’auto elettrica, dove la pionieristica leadership tecnologica del marchio americano non è più sufficiente a garantire il mantenimento delle posizioni dominanti. L’emergere di competitor cinesi aggressivi come BYD, combinato con la crescente offerta dei costruttori europei tradizionali, ha creato un contesto competitivo molto più complesso e sfidante per Tesla. La capacità dell’azienda di Elon Musk di invertire questa tendenza negativa dipenderà dalla velocità con cui riuscirà a rinnovare la propria gamma prodotti e a implementare strategie commerciali più aggressive, in un mercato che continua a crescere ma che non tollera più posizioni di rendita.