Il talk show più graffiante della televisione italiana torna stasera alle 21.20 su Rai 2 con la quinta puntata della stagione, confermando il format che ha reso Belve un punto di riferimento nel panorama televisivo nazionale. Francesca Fagnani accoglierà nel suo salotto tre personalità di spicco del mondo dello spettacolo: la supermodella Bianca Balti, il rapper milanese Guè Pequeno e l’attrice Lucrezia Lante della Rovere, tre figure che rappresentano ambiti diversi ma complementari del panorama culturale italiano.
Bianca Balti, nata a Lodi il 19 marzo 1984, rappresenta una delle eccellenze italiane nel mondo della moda internazionale, affermatasi come una delle tre supermodelle italiane più richieste degli anni 2000 insieme a Eva Riccobono e Mariacarla Boscono. La sua carriera decolla nel 2005 quando Dolce & Gabbana decide di puntare su di lei per una campagna pubblicitaria in esclusiva, aprendo le porte a collaborazioni con i marchi più prestigiosi del settore come Chanel, Valentino, Dior, Armani, L’Oréal e Victoria’s Secret, diventando la prima modella italiana a sfilare per il celebre brand di lingerie. Il percorso professionale di Balti si intreccia con una biografia personale caratterizzata da momenti di grande difficoltà, inclusa la violenza sessuale subita da giovane che, come ha dichiarato lei stessa, ha condizionato profondamente i suoi rapporti interpersonali. Recentemente è stata scelta da Carlo Conti come co-conduttrice del Festival di Sanremo 2025, consolidando il suo status di icona dello spettacolo italiano.
Il rapper Guè Pequeno, nome d’arte di Cosimo Fini, nato a Milano il 25 dicembre 1980, porta nel salotto di Fagnani la voce della scena hip-hop italiana, di cui è considerato uno dei pionieri e delle figure più influenti. La sua formazione musicale inizia durante gli anni del liceo Giuseppe Parini, dove incontra Jacopo D’Amico, oggi conosciuto come Dargen D’Amico, e successivamente Francesco Vigorelli, alias Jake La Furia, con cui forma il gruppo Sacre Scuole. L’evoluzione artistica di Guè prosegue con la fondazione dei Club Dogo insieme a Don Joe, gruppo che ha contribuito a definire i canoni dell’hip-hop italiano contemporaneo, prima di intraprendere una carriera solista che lo ha portato a collaborare con artisti del calibro di Marracash, Fedez, Salmo, Mahmood e Sfera Ebbasta. Nel 2011 fonda l’etichetta discografica indipendente Tanta Roba, dimostrando una visione imprenditoriale che va oltre la semplice produzione musicale, mentre la sua presenza mediatica si estende anche al mondo cinematografico e televisivo, culminata nel ruolo di giudice a The Voice of Italy.
L’attrice Lucrezia Lante della Rovere, nata a Roma il 19 luglio 1966, completa il trio di ospiti portando nel programma la sua esperienza di interprete cinematografica e televisiva, consolidata attraverso una carriera che affonda le radici negli anni Ottanta. Figlia del duca Alessandro Lante della Rovere e della stilista e scrittrice Marina Ripa di Meana, appartiene alla storica famiglia dei Lante Da Montefeltro della Rovere, combinando nobiltà di sangue e talento artistico. Il suo debutto cinematografico avviene con il film “Speriamo che sia femmina” di Mario Monicelli nel 1986, performance che le vale la candidatura al Ciak d’oro come migliore attrice non protagonista, riconoscimento che ottiene nuovamente nel 1992 per “Zuppa di pesce” di Fiorella Infascelli. La sua filmografia include titoli di rilievo come “SMS – Sotto mentite spoglie” di Vincenzo Salemme, “Quantum of Solace” di Marc Forster e “Benedetta follia” di Carlo Verdone, dimostrando una versatilità interpretativa che spazia dalla commedia al thriller internazionale.
Il programma Belve, ideato e condotto da Francesca Fagnani, ha raggiunto nella sua nona edizione una formula consolidata che prevede tre interviste per serata, intervallate da momenti musicali e dalla presenza del pubblico in studio. La conduttrice romana, laureata in Lettere all’Università La Sapienza con dottorato in filologia dantesca, ha costruito la sua reputazione professionale attraverso il giornalismo d’inchiesta, occupandosi di criminalità organizzata e sistema penitenziario minorile prima di approdare al mondo televisivo. Il suo stile di conduzione, definito dalla critica come “ironico e graffiante”, si caratterizza per la capacità di “scavare nell’anima” degli ospiti, facendone emergere aspetti inediti e spesso scomodi attraverso domande dirette che non lasciano spazio alla retorica.
La struttura del programma prevede anche quest’anno la presenza di Serena Brancale, che offrirà un momento musicale con una cover speciale, confermando una formula che ha contribuito al successo del format. L’appuntamento si concluderà con uno dei momenti più attesi dal pubblico: la sigla finale che raccoglie i fuori onda degli ospiti, diventata nel tempo un vero marchio di fabbrica della trasmissione. Il passaggio di Belve dalla seconda serata al prime time, avvenuto nell’ottava edizione, ha consolidato il programma come punta di diamante del palinsesto di Rai 2, con ascolti che testimoniano l’interesse del pubblico per questo formato di intervista senza filtri.
I dati Auditel della stagione in corso confermano il gradimento del pubblico, con la quarta puntata che ha registrato 1.592.000 telespettatori e il 10,1% di share, consolidando la crescita costante degli ascolti nel corso delle settimane. Il successo del programma ha attirato anche l’attenzione di Mediaset, che aveva tentato di portare Francesca Fagnani nel proprio palinsesto con l’idea di posizionare Belve nel prime time di Italia 1, progetto che però non si è concretizzato. La produzione è curata da Rai Direzione Intrattenimento Prime Time in collaborazione con Fremantle Italia, con un team autoriale che include Giorgio Cappozzo, Francesca Filiasi, Antonio Pascale, Andrea Punzo e Giovanni Todescan, sotto la consulenza autoriale di Giancarlo De Andreis e la regia di Mauro Stancati.
L’impatto culturale di Belve va oltre i semplici ascolti televisivi, rappresentando secondo gli esperti del settore “l’antitesi della TV generalista” e incarnando “l’importanza della frammentazione” attraverso interviste lunghe che si prestano perfettamente alla logica dello “spacchettamento” sui social media. Il formato è stato definito come “la traduzione televisiva del formato di maggiore successo di questo momento: il podcast”, grazie alla capacità della conduttrice di “fare gossip senza fare gossip”. La puntata di stasera promette di confermare questa formula vincente attraverso il confronto con tre personalità che rappresentano altrettanti universi creativi e professionali del panorama italiano contemporaneo.