Festa del Sacrificio, “solo in Italia sgozzati oltre 5mila animali”

Durante l’Eid al-Adha 2025 (6-9 giugno) vengono macellati oltre 5mila animali in Italia secondo le associazioni animaliste, che denunciano anche 50mila macellazioni clandestine.
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La celebrazione islamica dell’Eid al-Adha, prevista quest’anno dal 6 al 9 giugno 2025, torna a sollevare il dibattito nazionale sulla macellazione rituale degli animali. Secondo le stime dell’Associazione Italiana Difesa Animali ed Ambiente (AIDAA), solo in Italia vengono sgozzati oltre cinquemila capi tra ovini e caprini durante questa ricorrenza religiosa che commemora il sacrificio di Abramo.

La Festa del Sacrificio rappresenta una delle celebrazioni più importanti del calendario islamico, durante la quale i fedeli musulmani sacrificano animali per ricordare la prova di fedeltà richiesta al profeta Abramo. La normativa europea e italiana consente questa pratica attraverso specifiche deroghe che permettono la macellazione senza preventivo stordimento, purché avvenga esclusivamente in macelli autorizzati e sotto controllo delle autorità sanitarie.

Il Regolamento europeo 1099/2009 stabilisce che gli animali destinati alla macellazione devono essere preventivamente storditi per evitare sofferenze, ma concede eccezioni per le macellazioni rituali islamiche ed ebraiche. In Italia sono attualmente autorizzati oltre duecento macelli per queste pratiche specifiche, dove deve essere presente un veterinario pubblico durante le operazioni.

Le associazioni animaliste denunciano da anni quella che definiscono una “mattanza” che coinvolge centinaia di migliaia di animali a livello nazionale. L’AIDAA stima che durante la Festa del Sacrificio vengano macellati complessivamente circa 500mila animali in tutta Italia, di cui oltre 50mila attraverso macellazioni clandestine effettuate direttamente nelle abitazioni private o in strutture non autorizzate.

La Lombardia risulta essere la regione più coinvolta dal fenomeno, con oltre centomila animali macellati secondo le denunce delle organizzazioni per la tutela degli animali. Le procedure rituali prevedono che l’animale venga sgozzato mentre è ancora cosciente, attraverso il taglio simultaneo di esofago, trachea e vasi sanguigni del collo, per permettere il completo dissanguamento considerato necessario dalle prescrizioni religiose.

Il deputato Riccardo De Corato di Fratelli d’Italia ha annunciato la presentazione di un’interrogazione parlamentare sulla questione, definendo “vergognoso” il modo in cui viene celebrata questa ricorrenza. Parallelamente, la Lega ha depositato proposte di legge sia alla Camera che al Senato, firmate dai parlamentari Stefania Pucciarelli e Alex Bazzaro, per eliminare le deroghe che consentono la macellazione senza stordimento.

Le forze dell’ordine intensificano i controlli durante questo periodo per contrastare le macellazioni illegali che avvengono al di fuori dei macelli autorizzati. Il Ministero della Salute ha diramato specifiche indicazioni operative che ribadiscono come le macellazioni rituali possano essere effettuate esclusivamente negli impianti riconosciuti, con sanzioni che prevedono l’arresto da sei mesi a un anno o ammende fino a 150mila euro per chi viola queste disposizioni.

Alcuni Paesi europei hanno adottato posizioni più restrittive: Polonia, Danimarca, Norvegia, Svezia, Islanda, Lituania, Belgio e Svizzera hanno vietato completamente le macellazioni rituali senza stordimento. La Corte di Giustizia europea ha tuttavia confermato che l’obbligo di macellare negli impianti autorizzati non viola la libertà religiosa, in quanto rappresenta una regolamentazione tecnica necessaria per garantire standard igienico-sanitari e di benessere animale.

Le comunità islamiche sostengono che la pratica ha anche un importante valore caritatevole, poiché un terzo della carne deve essere distribuito gratuitamente alle famiglie bisognose. Tuttavia, le organizzazioni animaliste continuano a richiedere l’abolizione completa di queste deroghe, sostenendo che nel 2025 non dovrebbero più esistere forme di macellazione che causano sofferenze aggiuntive agli animali.

L’Ente Nazionale Protezione Animali ha attivato il proprio ufficio legale per denunciare eventuali violazioni e macellazioni clandestine, mentre i sindaci di numerosi comuni sono stati sollecitati a emettere ordinanze specifiche per garantire il rispetto della normativa vigente. Il dibattito rimane aperto tra il rispetto delle tradizioni religiose e la tutela del benessere animale, con posizioni sempre più polarizzate tra i diversi attori coinvolti.