L’Italia si trova alle soglie di una fase meteorologica estrema caratterizzata dall’arrivo simultaneo di un’intensa ondata di calore africana e di massicce concentrazioni di pulviscolo sahariano che modificheranno sensibilmente le condizioni atmosferiche nazionali nei prossimi giorni. L’anticiclone subtropicale, dopo settimane di assestamento, si prepara a dominare il bacino mediterraneo portando temperature eccezionali che toccheranno i 40 gradi nelle regioni meridionali e insulari, mentre le correnti in alta quota trasporteranno verso la penisola quantità significative di polveri desertiche con implicazioni dirette sulla qualità dell’aria e sulla salute pubblica.
Il sistema di alta pressione di origine subtropicale ha iniziato il suo rafforzamento definitivo a partire da venerdì 6 giugno, determinando una progressiva eliminazione dell’instabilità atmosferica che caratterizzava ancora le regioni settentrionali. L’afflusso di masse d’aria calda proveniente direttamente dal Sahara si intensificherà rapidamente nelle prossime ore, concentrando i suoi effetti più devastanti su Sardegna, Sicilia, Puglia e le aree interne di Basilicata e Calabria, dove tra sabato 7 e domenica 8 giugno la colonnina di mercurio potrà sfiorare o superare la soglia critica dei 40 gradi centigradi.
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Le condizioni termiche eccezionali si estenderanno progressivamente anche alle regioni centrali, dove si registreranno valori compresi tra 32 e 33 gradi, particolarmente intensi nelle valli interne di Toscana, Umbria ed Emilia-Romagna. Il Nord Italia, pur mantenendo temperature relativamente più contenute grazie alla persistenza di deboli infiltrazioni d’aria fresca in quota, sperimenterà comunque valori superiori alla media stagionale di 4-6 gradi, con giornate caratterizzate da stabilità atmosferica e intenso soleggiamento.

L’ondata di calore africana si caratterizza per un elemento distintivo di particolare rilevanza: il trasporto di eccezionali concentrazioni di polveri desertiche in sospensione nell’atmosfera. Le correnti meridionali in alta quota intercetteranno vaste masse di pulviscolo fine sollevate dalle regioni interne di Marocco e Algeria, sospingendole verso l’Italia centro-meridionale e le due isole maggiori già dal weekend in corso e per l’inizio della prossima settimana. La concentrazione di polveri sahariane raggiungerà valori superiori ai 2500 mg/m² tra giovedì e domenica, particolarmente intensi nelle regioni settentrionali.
La stagnazione atmosferica favorita dalla stabilità dell’anticiclone impedirà qualsiasi ricambio d’aria, mentre l’umidità alimentata dall’evaporazione del Mediterraneo crescerà progressivamente, rendendo il caldo sempre più afoso e difficile da sopportare soprattutto nelle aree urbane costiere e lungo le grandi pianure del Centro-Nord. Questa combinazione di fattori determinerà un incremento significativo delle concentrazioni di PM10 nell’aria, con dirette conseguenze sulla qualità dell’ambiente respiratorio e potenziali ripercussioni sanitarie per la popolazione più vulnerabile.
L’incremento delle concentrazioni di PM10 causato dall’arrivo del pulviscolo sahariano rappresenta una questione di rilevante interesse sanitario, considerando le evidenze scientifiche che confermano una correlazione diretta tra elevate concentrazioni di particolato atmosferico e l’aumento di malattie croniche respiratorie, riacutizzazioni asmatiche e ricoveri ospedalieri. Il particolato PM10, costituito da una miscela di particelle di varie nature con diametro compreso tra 10 e 2,5 micron, viene considerato un indicatore affidabile della qualità dell’aria e rappresenta una sostanza classificata come cancerogena dall’Agenzia Internazionale per la Ricerca sul Cancro.
Le ricerche epidemiologiche dimostrano che l’esposizione a livelli elevati di PM10 determina un rischio quasi triplo di sviluppare broncopneumopatia cronica ostruttiva, mentre l’esposizione prolungata a tali concentrazioni può provocare problemi respiratori attraverso la penetrazione profonda delle particelle nei polmoni quando vengono inalate. I soggetti più vulnerabili risultano essere anziani, bambini, asmatici e persone che svolgono intensa attività fisica all’aperto, sia di tipo lavorativo che sportivo.
La configurazione atmosferica attuale si inserisce in un contesto di blocco atmosferico che vedrà la distensione dell’anticiclone africano per diverse migliaia di chilometri da Sud verso Nord, proteggendo quasi tutto il bacino del Mediterraneo e buona parte dell’Europa. L’assenza di precipitazioni significative almeno fino al 15 giugno impedirà il naturale dilavamento del pulviscolo sahariano, che continuerà a permanere in sospensione determinando cieli giallognoli o rossastri particolarmente visibili durante le ore del tramonto.