Amazon, nuova Stretta sui Resi: ecco Quanti Giorni di Tempo Avete ora per un reso

Amazon riduce la finestra di reso per la maggior parte dei prodotti, in vigore dal 23 giugno 2025, per allinearsi al minimo previsto dal Codice del Consumo e contrastare gli abusi dei resi gratuiti.

A partire dal 23 giugno 2025 Amazon ridurrà il periodo di reso standard per la maggior parte dei prodotti venduti sulla propria piattaforma, passando dagli attuali trenta giorni a soli quattordici giorni, allineando così la propria politica interna al termine minimo previsto dal Codice del Consumo per il diritto di recesso.

L’iniziativa, comunicata a venditori diretti e terzi pochi giorni prima dell’annuncio ufficiale, coinvolgerà un’ampia gamma di categorie merceologiche che vanno dall’elettronica agli elettrodomestici, dai giocattoli ai prodotti per la cura della persona, fino agli articoli per la casa, ai libri, alla musica, ai film, ai videogiochi e ai prodotti per il fai-da-te, senza alcuna distinzione tra articoli gestiti direttamente da Amazon e quelli commercializzati da venditori indipendenti presenti sul marketplace.

L’estensione del termine di quattordici giorni, già applicata da marzo 2024 a specifiche categorie come l’elettronica di consumo e i dispositivi multimediali, rappresenta il tentativo di contrastare l’abuso del cosiddetto meccanismo di “compro-uso-restituisco”, ovvero l’acquisto di beni con l’unico scopo di utilizzarli temporaneamente e restituirli senza alcun costo, fenomeno che ha generato rilevanti perdite per i venditori terzi, costretti a ricondizionare numerosi articoli restituiti come usati.

<p:Secondo le stime interne diffuse da Amazon, questa prassi indebita ha interessato soprattutto utensili per il fai-da-te, dispositivi elettronici e strumenti professionali utilizzati per breve tempo e poi resi, compromettendo il rendimento economico di molte piccole e medie imprese operanti sulla piattaforma e aumentando i costi logistici e di gestione dei resi.

Nonostante la riduzione della finestra di reso, Amazon conferma che rimarranno in vigore le modalità di restituzione gratuite per la maggior parte degli articoli, con la data entro cui effettuare l’operazione chiaramente indicata sotto il prezzo di ciascun prodotto nella pagina di dettaglio e nel riepilogo dell’ordine.

Tra le eccezioni figura la linea Amazon Renewed, i cui articoli ricondizionati manterranno il periodo di reso a trenta giorni, mentre per alcuni prodotti particolarmente ingombranti o soggetti a normative specifiche sul trasporto potrebbe essere prevista una finestra diversa, anch’essa esplicitata nelle condizioni di vendita.

L’aggiornamento della policy dei resi segue la direttiva europea sui diritti dei consumatori che stabilisce un termine minimo di quattordici giorni per il recesso dagli acquisti online, termine che dal 2014 integra il diritto al rimborso senza oneri aggiuntivi per il cliente, ma lascia alle piattaforme la facoltà di estendere volontariamente la finestra di restituzione.

La misura adottata da Amazon solleva dubbi sul possibile impatto sulle vendite e sulla soddisfazione della clientela, che fino ad oggi ha beneficiato di una politica di reso particolarmente generosa, ma al tempo stesso mira a tutelare la sostenibilità delle operazioni per i partner commerciali e a prevenire pratiche scorrette che, nel medio termine, avrebbero potuto minare la qualità del servizio.

L’annuncio giunge a poche settimane dal Prime Day 2025, in programma dall’8 all’11 luglio, e comporterà che durante l’evento promozionale gli utenti avranno a disposizione lo stesso termine di quattordici giorni per restituire gli articoli acquistati, con inevitabili riflessi sulle dinamiche di acquisto e sulle strategie di vendita adottate da Amazon e dai venditori terzi.

Per garantire una transizione ordinata, Amazon si è impegnata a riconoscere ancora la finestra di trenta giorni per gli ordini effettuati prima del 23 giugno, mentre per gli acquisti successivi alla data di entrata in vigore della nuova policy la scheda di ogni prodotto riporterà in modo chiaro il limite temporale di quattordici giorni.

Le reazioni dei venditori terzi sono state in larga parte favorevoli, soprattutto da parte delle piccole realtà che lamentavano ingenti perdite dovute alla pratica del noleggio gratuito, mentre alcuni clienti hanno manifestato malcontento sui social e in gruppo di discussione, ipotizzando addirittura la cancellazione dell’abbonamento Prime in segno di protesta.

L’equilibrio tra diritti dei consumatori e tutela degli interessi dei venditori rimane la chiave di volta di questa politica: se da un lato Amazon assicura la massima trasparenza sulle tempistiche di reso, dall’altro rafforza il proprio sistema di prevenzione degli abusi senza gravare sui costi logistici e sul prezzo finale dei prodotti.