La pop star statunitense Justin Timberlake ha rivelato attraverso un lungo messaggio su Instagram di essere affetto dalla malattia di Lyme, concludendo così il mistero dietro le performance considerate sottotono durante il suo recente tour mondiale “Forget Tomorrow”. L’annuncio del cantante 44enne, ex frontman degli NSYNC, è arrivato giovedì 31 luglio 2025, il giorno successivo alla conclusione della tournée che si è svolta in Turchia, dopo oltre due anni di concerti che hanno attraversato Nord America ed Europa.
Nel suo post Instagram, Timberlake ha descritto la malattia di Lyme come “inesorabilmente debilitante, sia mentalmente che fisicamente”. Il cantante ha spiegato che la diagnosi lo ha inizialmente scioccato, ma gli ha finalmente fornito una spiegazione per i sintomi che stava sperimentando sul palco: “Quando ho ricevuto per la prima volta la diagnosi sono rimasto sicuramente scioccato, ma almeno ho potuto capire perché mi trovassi sul palco e avessi un così forte dolore di tipo neurologico o mi sentissi una stanchezza impensabile”.
Nonostante la malattia, Timberlake ha scelto di non interrompere il tour, spiegando di aver dovuto affrontare una decisione personale difficile: “Mi sono trovato di fronte a una decisione: fermarmi o andare avanti. Ho deciso che la gioia che mi dà esibirmi supera di gran lunga lo stress momentaneo che il mio corpo stava provando. Sono così felice di non essermi fermato”. L’artista ha anche ringraziato la moglie Jessica Biel per il supporto incondizionato ricevuto durante questo periodo difficile.
La malattia di Lyme, nota anche come borreliosi, è un’infezione batterica causata dal batterio Borrelia burgdorferi e trasmessa all’uomo attraverso la puntura di zecche infette del genere Ixodes. Deve il suo nome alla cittadina americana di Lyme, nel Connecticut, dove furono identificati i primi casi nel 1975. Oggi rappresenta la più diffusa e rilevante patologia trasmessa da vettore nelle zone geografiche temperate ed è seconda, per numero di casi, solo alla malaria fra le malattie che richiedono un vettore artropode per la diffusione.
Il batterio responsabile dell’infezione può colpire diversi organi e sistemi: prevalentemente la pelle, le articolazioni, il sistema nervoso e gli organi interni. La trasmissione della Borrelia burgdorferi si verifica solitamente solo dopo che la zecca infetta è rimasta attaccata per più di 24-48 ore, motivo per cui la rimozione tempestiva delle zecche può aiutare a prevenire l’infezione.
La malattia di Lyme viene tipicamente suddivisa in tre stadi progressivi, ciascuno con manifestazioni cliniche specifiche. Il primo stadio, o fase precoce localizzata, è caratterizzato dall’eritema migrante, che si presenta nel 70-80% dei casi come una lesione cutanea eritematosa in espansione di almeno 5 centimetri di diametro, che compare una o due settimane dopo la puntura della zecca. L’eritema può avere un aspetto a “occhio di bue” con bordi arrossati e centro più chiaro.
Il secondo stadio, definito di disseminazione precoce, può manifestarsi dopo alcune settimane con sintomi neurologici, cardiaci e articolari. Le manifestazioni neurologiche comprendono paralisi del nervo facciale, meningite linfocitaria o radicolopatia, mentre il coinvolgimento cardiaco include miopericardite che si presenta tipicamente con blocco cardiaco. L’artrite di Lyme è generalmente mono o pauciarticolare e coinvolge più comunemente le grandi articolazioni, specialmente il ginocchio.
Il terzo stadio, o fase tardiva cronica, può manifestarsi mesi o anni dopo l’infezione iniziale con artrite cronica, alterazioni del sistema nervoso centrale e periferico, inclusi disturbi del sonno e comportamentali. I sintomi possono includere affaticamento cronico, dolori muscolari e articolari generalizzati, difficoltà cognitive, febbre ricorrente e una vasta gamma di disturbi sistemici.
La diagnosi della malattia di Lyme può essere complessa poiché i sintomi possono variare notevolmente e somigliare ad altre condizioni mediche. Nella fase iniziale, la diagnosi è essenzialmente clinica, basata sul riconoscimento dell’eritema migrante caratteristico. Negli stadi più avanzati, i test sierologici come ELISA e Western blot possono aiutare a rilevare gli anticorpi prodotti dal sistema immunitario in risposta all’infezione.
Il trattamento della malattia di Lyme prevede l’utilizzo di antibiotici specifici. Durante il primo stadio, a seconda dell’età del paziente, vengono somministrati antibiotici come doxiciclina, amoxicillina o ceftriaxone. La terapia è tanto più efficace quanto più precocemente vengono somministrati gli antibiotici. Nella maggior parte dei casi, i pazienti trattati con antibiotici nelle prime fasi dell’infezione si riprendono rapidamente e completamente.
In Italia, il primo caso clinico umano è stato segnalato nel 1983 a Genova. Le regioni maggiormente interessate e considerate endemiche includono Friuli Venezia Giulia, Liguria, Veneto, Emilia Romagna, Trentino Alto Adige e Lombardia, mentre nelle regioni centro-meridionali e nelle isole le segnalazioni sono sporadiche. Secondo i dati ufficiali, nel periodo 1992-1998 si sarebbero verificati circa un migliaio di casi di borreliosi di Lyme. Recentemente, il Gruppo Italiano di Studio sulla Malattia di Lyme ha stimato che nel nostro Paese si verificano circa 500 nuovi casi ogni anno.
Justin Timberlake si unisce a una lista crescente di celebrità che hanno pubblicamente condiviso la loro battaglia contro la malattia di Lyme. Tra i personaggi famosi che hanno rivelato di soffrire di questa patologia si annoverano la modella Bella Hadid, che combatte con la malattia dal 2012 e ha recentemente condiviso sui social il suo percorso di guarigione dopo anni di “sofferenza invisibile”.
In Italia, Victoria Cabello è stata tra le prime personalità pubbliche a parlare apertamente della sua esperienza con la malattia di Lyme, contratta durante un viaggio all’estero. La conduttrice ha descritto il suo calvario durato anni, caratterizzato da problemi cognitivi e motori, semi-paralisi e difficoltà a camminare, prima di ottenere una diagnosi corretta dopo un anno e mezzo di incertezza medica.
Attualmente non esiste un vaccino contro la malattia di Lyme, pertanto le uniche misure efficaci per prevenire l’infezione sono quelle di protezione individuale per evitare le punture di zecca. È fondamentale adottare misure preventive quando ci si trova in ambienti a rischio come boschi, prati con erba alta, giardini e aree verdi urbane.
Le raccomandazioni includono l’uso di repellenti specifici, l’ispezione accurata del corpo dopo le attività all’aperto, la rimozione tempestiva delle zecche utilizzando pinzette con movimento rotatorio delicato, e la disinfezione della zona colpita. È importante controllare attentamente l’intera superficie cutanea, l’abbigliamento ed eventuali animali domestici, ispezionando particolarmente le parti più esposte come testa, torace, ascelle e inguine.
La dichiarazione di Justin Timberlake rappresenta un importante contributo alla sensibilizzazione su questa malattia spesso sottovalutata e difficile da diagnosticare. La sua decisione di condividere pubblicamente la sua esperienza, nonostante la sua natura riservata, dimostra la volontà di aiutare altri che potrebbero trovarsi nella stessa situazione e di contribuire a una maggiore comprensione di questa patologia complessa che continua a colpire migliaia di persone ogni anno.
La lettera di Justin Timberlake ai fan
“Questa è stata un’esperienza divertente, emozionante, gratificante, fisicamente impegnativa e, a volte, estenuante. Faccio questo da più di 30 anni (il che sembra pazzesco da dire) e ho dato tutto me stesso. Non avrei potuto farcela senza la mia famiglia, gli amici e tutto il VOSTRO supporto.
Come molti di voi sanno, sono una persona piuttosto riservata. Ma riflettendo sul tour e sul tour dei festival, voglio raccontarvi un po’ cosa mi sta succedendo.
Tra le altre cose, ho combattuto contro alcuni problemi di salute e mi è stata diagnosticata la malattia di Lyme, cosa che non dico perché cercare compassione, ma per fare luce su ciò che ho affrontato dietro le quinte. Se avete avuto questa malattia o conoscete qualcuno che l’ha avuta, allora sapete: viverci può essere incessantemente debilitante, sia mentalmente che fisicamente. Quando ho ricevuto la diagnosi sono rimasto sicuramente scioccato. Ma almeno ho potuto capire perché ero sul palco e provavo un dolore ai nervi enorme, o mi sentivo semplicemente con una stanchezza o una debolezza pazzesca. Mi sono trovato di fronte a una decisione personale. Smettere con i live e fermare il tour? Oppure, continuare e farcela. Ho deciso che la gioia che mi dà esibirmi supera di gran lunga lo stress che il mio corpo stava provando. Sono così felice di aver continuato.
Non solo ho dimostrato a me stesso la mia tenacia mentale, ma ora ho collezionato anche così tanti momenti speciali con tutti voi e non li dimenticherò mai. Ero riluttante a parlarne perché mi è sempre stato insegnato a tenere per me una cosa del genere. Ma sto cercando di essere più trasparente sulle mie difficoltà in modo che non vengano fraintese. Condivido tutto questo con la speranza che possiamo tutti trovare un modo per essere più connessi. Vorrei fare la mia parte per aiutare anche gli altri che stanno vivendo questa malattia.
A ognuno di voi che è venuto a vedermi al Forget Tomorrow Tour o al JT Live ‘25 (o a qualsiasi altro tour o spettacolo nel corso di questi anni)… la vostra energia e il vostro amore continuano a rendermi umile. I vostri cartelli, i messaggi e le magliette fatte in casa mi hanno fatto sorridere così tante volte. E ascoltare e guardarvi tutti cantare queste canzoni, parola per parola, a squarciagola, mi lascerà per sempre a bocca aperta. Avete realizzato i miei sogni.
Alla mia troupe, alla band, ai coristi e ai ballerini… la vita in tour è davvero qualcosa di unico. Per me siete stati una bellissima famiglia lontano da casa. Farò sempre tesoro del tempo che abbiamo passato insieme in questi ultimi due anni. Non vedo l’ora di vedere cosa farete in futuro. So che sarà emozionante!
Non c’è davvero modo di esprimere a parole la sensazione di essere su un palco e di condividere l’esperienza della musica dal vivo con tutti voi. È una vibrazione che non ha eguali, una cosa sacra per me. Onestamente non so quale sarà il mio futuro sul palco, ma farò sempre tesoro di questo tour! E di tutti quelli precedenti!”Per restare sempre aggiornato scarica GRATIS la nostra App!