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Paola Perego si schiera con Barbara d’Urso: “Sta subendo ingiustizie, impensabile non lavori”

Paola Perego difende pubblicamente Barbara d’Urso all’Area Roma Pride, denunciando le ingiustizie subite dalla collega e criticando la sua emarginazione dal mondo televisivo.

Paola Perego ha preso una posizione netta e inequivocabile durante l’evento Area Roma Pride alle Terme di Caracalla, dove è stata ospite del format “Fier3 & F3roce” condotto da Alessio Marzilli.

Quando chiamata a scegliere tra Barbara d’Urso ed Elodie in un gioco della torre, la conduttrice ha optato senza esitazioni per la collega campana, fornendo una motivazione che è suonata come una vera e propria dichiarazione di solidarietà professionale. “Scelgo Barbara d’Urso per le cattiverie che le hanno fatto e le ingiustizie che sta subendo, quindi mi voglio schierare dalla sua parte”, ha dichiarato con fermezza Perego.

Le parole della conduttrice di Rai 2 non si sono fermate a una generica espressione di supporto, ma hanno toccato il cuore della questione professionale che riguarda l’ex volto di Mediaset. “Perché non è giusto che una professionista come lei sia messa così all’angolo all’improvviso, senza una ragione”, ha proseguito Perego, sottolineando l’improvvisa emarginazione subita da Barbara d’Urso dal panorama televisivo italiano.

La difesa di Paola Perego si è fatta ancora più articolata quando ha affrontato le critiche rivolte al tipo di televisione condotta dalla d’Urso durante i suoi anni a Mediaset. “La televisione che lei faceva può piacere o non piacere, ma dietro ogni programma che tu fai c’è sempre un editore che ti dà la linea da seguire”, ha spiegato, delineando con chiarezza le dinamiche del mondo televisivo. “A lei è stato detto di fare quello e ha fatto quello, e anche molto bene”, ha aggiunto, riconoscendo la professionalità della collega nell’eseguire il mandato editoriale ricevuto.

La conclusione delle dichiarazioni di Perego è stata particolarmente incisiva: “È impensabile che una professionista come lei oggi non lavori”. Questa affermazione rappresenta non solo un giudizio sulla situazione attuale di Barbara d’Urso, ma anche una critica implicita verso un sistema che ha allontanato dal piccolo schermo una figura che per anni ha ottenuto risultati significativi in termini di ascolti e raccolta pubblicitaria.

Le parole di sostegno assumono una particolare rilevanza se si considera il contesto professionale e personale che lega le due conduttrici. Lucio Presta, marito di Paola Perego dal 2011 e uno dei manager più influenti del panorama televisivo italiano, ha rappresentato anche Barbara d’Urso dopo una riconciliazione avvenuta nel 2023, ponendo fine a “vent’anni di guerra spietata” come lo stesso Presta aveva definito il loro rapporto conflittuale.

Il supporto pubblico di Perego arriva in un momento particolarmente delicato per Barbara d’Urso, che dal luglio 2023 è stata esclusa dai palinsesti Mediaset dopo la decisione di Pier Silvio Berlusconi di non rinnovare la conduzione di “Pomeriggio Cinque”, unico programma rimastole dopo la progressiva riduzione dei suoi spazi televisivi. La conduttrice aveva concluso l’ultima puntata del suo storico programma salutando il pubblico con un “ci vediamo a settembre”, ignara che quella sarebbe stata la sua ultima apparizione su Canale 5.

L’addio a Mediaset, come ha raccontato la stessa d’Urso in successive interviste, è stato vissuto come un trauma professionale e personale. “Sono stata lasciata a casa in pochi giorni senza alcun preavviso”, aveva dichiarato, descrivendo il drastico cambiamento della sua vita quotidiana: “Il telefono: fino al giorno prima ricevevo una media di duecento messaggi al giorno, li ho contati. Il giorno dopo dieci, spariti tutti. Sono rimasti gli amici più stretti”.

Pier Silvio Berlusconi, dal canto suo, ha giustificato la decisione con motivazioni editoriali, dichiarando che “i programmi che mescolano gossip, politica, cronaca rosa e nera non funzionano” e rappresentano “il passato”. L’amministratore delegato di Mediaset ha definito la d’Urso “emblema di un certo tipo di tv” per cui “si hanno scrupoli a prenderla”, pur riconoscendo la sua professionalità e i risultati ottenuti in termini di ascolti.

Dopo quasi due anni di assenza dal piccolo schermo, Barbara d’Urso ha tentato di ricostruire il proprio futuro professionale. Le voci di un possibile approdo in Rai si sono susseguite per mesi, con rumors che parlavano di un programma in stile “Carramba che sorpresa” previsto per la primavera del 2025. Tuttavia, le ultime indiscrezioni suggeriscono che anche questo progetto potrebbe essere sfumato, con il format che sarebbe stato affidato a un’altra conduttrice.

La situazione di Barbara d’Urso è diventata un caso emblematico delle dinamiche del sistema televisivo italiano, dove le scelte editoriali possono determinare l’improvvisa emarginazione di figure che per decenni hanno rappresentato pilastri dell’intrattenimento televisivo. La conduttrice, che aveva iniziato la sua carriera negli anni Ottanta e aveva raggiunto l’apice del successo con programmi come “Pomeriggio Cinque”, “Domenica Live” e “Live – Non è la d’Urso”, si trova ora a fare i conti con un mercato televisivo che sembra non aver più spazio per il suo stile comunicativo.

La presa di posizione di Paola Perego rappresenta quindi un gesto di solidarietà professionale che va oltre i rapporti personali, toccando questioni più ampie relative al trattamento riservato ai professionisti del settore televisivo e alle dinamiche di potere che regolano il mondo dell’intrattenimento. Le sue parole risuonano come un monito verso un sistema che può decidere di escludere improvvisamente figure che hanno contribuito significativamente al successo delle reti televisive, sollevando interrogativi sulla giustizia e sulla coerenza delle scelte editoriali.

In un panorama televisivo in continua evoluzione, dove i format e gli stili comunicativi si trasformano rapidamente, la vicenda di Barbara d’Urso solleva questioni fondamentali sul valore della professionalità e dell’esperienza nel settore dell’intrattenimento. Le dichiarazioni di Paola Perego, pronunciate in un contesto pubblico e con la forza che deriva dalla sua autorevolezza professionale, contribuiscono a mantenere acceso il dibattito su una delle più controverse esclusioni dal panorama televisivo degli ultimi anni.Per restare sempre aggiornato scarica GRATIS la nostra App!

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