Il Ministero dell’Ambiente e della Sicurezza Energetica ha formalmente adottato il decreto attuativo che regolamenta il nuovo sistema di incentivi a fondo perduto per l’acquisizione di veicoli elettrici, stanziando 597 milioni di euro derivanti dal Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza. L’iniziativa rappresenta una rimodulazione strategica di risorse inizialmente destinate al potenziamento dell’infrastruttura di ricarica elettrica, la cui implementazione ha registrato una partecipazione significativamente inferiore alle aspettative.
L’intervento si inserisce nella più ampia strategia governativa di decarbonizzazione del settore dei trasporti e mira a favorire la sostituzione di almeno 39.000 veicoli termici con altrettanti mezzi a emissioni zero entro il 30 giugno 2026. La misura adotta un approccio selettivo e mirato, concentrando le risorse nelle aree geografiche dove l’impatto ambientale risulta più critico e privilegiando le fasce di popolazione economicamente più vulnerabili.
I beneficiari del nuovo schema incentivante sono stati identificati attraverso criteri precisi che riflettono le priorità strategiche dell’intervento pubblico. Potranno accedere ai contributi esclusivamente le persone fisiche e le microimprese con residenza o sede legale nelle cosiddette aree urbane funzionali, definizione tecnica che identifica le città con popolazione superiore ai 50.000 abitanti e le relative zone di pendolarismo quotidiano. Questa delimitazione geografica coinvolge circa il 55,8% della popolazione italiana, includendo le principali aree metropolitane del paese come Milano, Roma, Napoli e Torino, insieme ai comuni limitrofi economicamente e socialmente integrati con i centri urbani principali.
L’accesso agli incentivi per i privati cittadini è subordinato al possesso di un indicatore ISEE non superiore ai 40.000 euro annui, con una strutturazione progressiva che premia le condizioni economiche più svantaggiate. Chi presenta un ISEE fino a 30.000 euro potrà beneficiare di un contributo massimo di 11.000 euro, mentre coloro che si collocano nella fascia compresa tra 30.001 e 40.000 euro avranno diritto a un incentivo di 9.000 euro. Questi importi si applicano esclusivamente all’acquisizione di autovetture completamente elettriche della categoria M1, ovvero veicoli destinati al trasporto di persone con al massimo otto posti passeggeri oltre al conducente.
Le microimprese rappresentano la seconda categoria di beneficiari del programma e potranno accedere a contributi fino a 20.000 euro per veicolo, nel rispetto del limite massimo del 30% del prezzo di acquisto e della normativa europea sui cosiddetti aiuti “de minimis”. Il sostegno è riservato all’acquisizione di veicoli commerciali elettrici delle categorie N1 e N2, rispettivamente destinati al trasporto merci con massa complessiva fino a 3,5 tonnellate e fino a 12 tonnellate. L’iniziativa mira a sostenere il processo di elettrificazione delle flotte aziendali, particolarmente rilevante per le attività di consegna e distribuzione urbana che contribuiscono significativamente all’inquinamento atmosferico nelle aree metropolitane.
I requisiti per l’ottenimento degli incentivi prevedono condizioni specifiche che testimoniano la natura mirata dell’intervento. Elemento imprescindibile è la rottamazione di un veicolo con motore a combustione interna di proprietà del richiedente da almeno dodici mesi, con omologazione fino alla classe Euro 5. Questa condizione garantisce che l’incentivo produca un effetto netto di riduzione del parco circolante inquinante, evitando che il contributo pubblico si traduca semplicemente in un ampliamento del numero totale di veicoli in circolazione.
L’acquisto deve riguardare esclusivamente veicoli nuovi, non precedentemente immatricolati, e completamente elettrici, escludendo quindi le tecnologie ibride di qualsiasi tipo. Il beneficiario si impegna a mantenere la proprietà del veicolo per un periodo minimo di dodici mesi dall’acquisto, esteso a ventiquattro mesi nel caso di utilizzo per servizi di car sharing. Il prezzo massimo dei veicoli ammessi al contributo non deve superare i 35.000 euro più IVA, soglia che mira a concentrare il sostegno pubblico su modelli accessibili e a evitare che le risorse vengano utilizzate per l’acquisizione di veicoli di lusso.
La gestione operativa del programma sarà affidata a una piattaforma informatica sviluppata dalla società Sogei, che consentirà la registrazione sia dei potenziali beneficiari sia dei venditori aderenti all’iniziativa. Il sistema garantirà l’erogazione del contributo sotto forma di sconto diretto applicato al momento dell’acquisto, eliminando la necessità di procedure di rimborso successive e semplificando l’accesso al beneficio. I concessionari dovranno validare la prenotazione del bonus entro trenta giorni dalla richiesta, decorsi i quali l’incentivo confluirà in un plafond residuo disponibile per altri richiedenti.
L’avvio operativo della piattaforma è previsto per settembre 2025, con modalità e tempistiche specifiche che saranno comunicate attraverso un avviso ufficiale pubblicato sul sito istituzionale del Ministero dell’Ambiente. La procedura prevede che i richiedenti presentino un’autocertificazione relativa alla residenza in area urbana funzionale, accompagnata dalla documentazione attestante il possesso del veicolo da rottamare e dall’indicazione della targa del mezzo destinato alla demolizione.
Le risorse finanziarie del programma derivano dalla rimodulazione di fondi PNRR originariamente allocati per la realizzazione di circa 18.000 punti di ricarica per veicoli elettrici. La cabina di regia sul Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza ha approvato questa ricollocazione dopo che i bandi per l’installazione delle colonnine hanno registrato una partecipazione largamente inferiore alle aspettative, con sole 3.800 stazioni di ricarica finanziate rispetto alle oltre 18.000 previste e l’assegnazione di appena 96 milioni di euro sui 640 disponibili.
La decisione di spostare le risorse verso gli incentivi diretti all’acquisto riflette una valutazione pragmatica delle dinamiche di mercato e delle priorità strategiche nella promozione della mobilità elettrica. Il ministro Gilberto Pichetto Fratin ha sottolineato come l’intervento voglia “accelerare la transizione nel settore della mobilità privata e commerciale, supportando concretamente cittadini e piccole imprese nei contesti urbani più esposti all’inquinamento”, evidenziando che “il sostegno è calibrato per chi ha redditi più bassi e per le microimprese, perché la transizione deve essere sostenibile anche dal punto di vista sociale”.
L’impatto territoriale dell’iniziativa presenta caratteristiche che riflettono la geografia economica e demografica italiana. Le aree urbane funzionali identificate come beneficiarie includono non soltanto le grandi città ma anche i comuni dell’hinterland che costituiscono un sistema territoriale integrato. Per Milano, ad esempio, sono coinvolti comuni come Cinisello Balsamo, Sesto San Giovanni, Rozzano, Corsico, Rho e Bollate, mentre per Roma l’area funzionale comprende Ciampino, Fiumicino, Guidonia Montecelio, Frascati e Tivoli. Nel caso di Torino, rientrano nel perimetro comuni come Moncalieri, Rivoli, Collegno, Nichelino e Chieri.
Questa delimitazione geografica, pur escludendo circa il 45% della popolazione italiana residente in aree rurali o a bassa densità, risponde a una logica di massimizzazione dell’efficacia ambientale dell’investimento pubblico. Le aree urbane funzionali concentrano infatti la maggior parte del traffico veicolare e presentano i livelli più elevati di inquinamento atmosferico, rendendo prioritario l’intervento di sostituzione dei veicoli più inquinanti proprio in questi territori.
Le prospettive di mercato e le reazioni del settore evidenziano un quadro complesso di opportunità e sfide. L’Unione Nazionale Rappresentanti Autoveicoli Esteri ha espresso preoccupazioni circa l’improvvisa introduzione degli incentivi senza un’adeguata consultazione preventiva, sottolineando il rischio di una paralisi temporanea della domanda in attesa dell’attivazione del programma. Il direttore generale Andrea Cardinali ha evidenziato come “gli incentivi dovrebbero arrivare come decisioni notturne, non come promesse da rincorrere”, segnalando l’importanza di una comunicazione tempestiva e di una rapida operatività del sistema.
Motus-E, l’associazione italiana della mobilità elettrica, ha invece accolto positivamente l’iniziativa, con il presidente Fabio Pressi che ha dichiarato soddisfazione per una misura che “ascolta le esigenze dei cittadini e accoglie le istanze del settore”. L’associazione ha tuttavia sottolineato l’importanza di conoscere tutti i dettagli operativi e di definire rapidamente i tempi di implementazione per evitare effetti penalizzanti sul mercato.
Il contesto europeo e gli obiettivi di transizione collocano l’iniziativa italiana all’interno di una strategia più ampia di decarbonizzazione del settore dei trasporti. L’Italia presenta attualmente una quota di mercato dei veicoli elettrici del 5,2%, significativamente inferiore alla media di altri paesi europei dove si raggiungono percentuali del 15% e oltre. Il programma di incentivi mira a ridurre questo divario, contribuendo al raggiungimento degli obiettivi climatici nazionali ed europei per il 2030.
La dotazione finanziaria di 597 milioni di euro, pur rappresentando un investimento significativo, dovrà confrontarsi con le dimensioni del mercato automobilistico italiano e con la necessità di produrre un impatto duraturo sulle abitudini di mobilità. L’obiettivo di sostituire 39.000 veicoli entro il 2026 costituisce un traguardo ambizioso che richiederà non soltanto l’efficacia del sistema incentivante ma anche lo sviluppo parallelo dell’infrastruttura di ricarica e la crescita dell’offerta di modelli elettrici accessibili.
La scadenza del programma, fissata al 30 giugno 2026 in coerenza con i tempi del PNRR, rappresenta un elemento di urgenza che potrebbe favorire una rapida saturazione dei fondi disponibili. La struttura del sistema incentivante, con la priorità accordata alle fasce di reddito più basse e la concentrazione geografica nelle aree urbane, testimonia un approccio che cerca di bilanciare efficacia ambientale ed equità sociale nella transizione verso la mobilità elettrica.Per restare sempre aggiornato scarica GRATIS la nostra App!