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SpaceX, concluso con successo il test di Starship 10: raggiunti tutti gli obiettivi

Il decimo test di volo di Starship segna il primo successo completo del programma SpaceX, con tutti gli obiettivi raggiunti incluso il rilascio di satelliti simulati e l’ammaraggio controllato negli oceani.

Il sistema di lancio più potente mai costruito dall’umanità ha finalmente dimostrato la sua piena operatività durante il test di volo numero dieci, segnando una svolta decisiva nel programma di sviluppo della navicella spaziale destinata alle future missioni lunari e marziane di SpaceX. Il lancio, avvenuto mercoledì 26 agosto alle ore 23:30 UTC dalla base di Starbase in Texas, ha rappresentato la prima volta nella storia dei test di Starship che tutti gli obiettivi prefissati sono stati raggiunti senza alcun fallimento tecnico.

La missione IFT-10 ha superato brillantemente ogni fase operativa prevista dal piano di volo, confermando l’affidabilità delle soluzioni tecniche implementate dopo i precedenti insuccessi che avevano caratterizzato i test del 2025. Il Super Heavy Booster 16, equipaggiato con 33 motori Raptor 2 da 230 tonnellate di spinta ciascuno, ha completato con successo la fase di separazione dall’upper stage attraverso la manovra di hot staging, nonostante lo spegnimento prematuro di uno dei motori dell’anello centrale durante gli ultimi istanti prima della separazione.

La performance del booster durante la fase di rientro ha fornito dati preziosi per le future operazioni di recupero, eseguendo manovre sperimentali con un angolo di attacco maggiore rispetto al nominale per sollecitare deliberatamente la struttura e raccogliere informazioni sui limiti operativi del sistema. Nell’ultima fase dell’atterraggio, il Booster 16 ha operato con soli due motori Raptor invece dei tre previsti, dimostrando la capacità del sistema di adattarsi a condizioni anomale prima di completare l’ammaraggio controllato nel Golfo del Messico a sette minuti dal lancio.

Il secondo stadio, la navicella Starship Ship 37 della nuova generazione Block 2, ha proseguito il volo verso l’Oceano Indiano seguendo una traiettoria suborbitale che ha permesso di testare sistemi e componenti critici per le future missioni operative. Durante la fase di volo libero, la Ship ha completato con successo il rilascio degli otto simulatori di massa dei satelliti Starlink attraverso il sistema di dispiegamento interno, dimostrando la funzionalità del compartimento di carico e delle procedure di rilascio dei payload.

La riaccensione di un motore Raptor durante la fase di coasting ha rappresentato un altro obiettivo cruciale raggiunto dalla missione, validando la capacità del sistema propulsivo di operare nel vuoto spaziale per le manovre orbitali necessarie alle future missioni interplanetarie. Questo test assume particolare rilevanza considerando i requisiti operativi delle missioni verso Marte, dove le capacità di riaccensione multipla dei motori risultano fondamentali per le complesse manovre di inserimento orbitale e atterraggio.

La fase di rientro atmosferico ha messo alla prova lo scudo termico riprogettato della versione Block 2, composto da piastrelle ceramiche di nuova generazione disposte secondo una configurazione ottimizzata per resistere alle temperature estreme generate dall’attrito con l’atmosfera terrestre. Le superfici di controllo aerodinamico, spostate in una posizione più protetta rispetto alle versioni precedenti, hanno mantenuto la loro funzionalità durante tutto il rientro, consentendo il controllo preciso dell’assetto del veicolo.

L’ammaraggio controllato nell’Oceano Indiano, in una zona a nord-ovest dell’Australia, è avvenuto a poco più di un’ora dal lancio iniziale, completando con successo la sequenza operativa completa del test. Le immagini trasmesse da una boa di monitoraggio hanno documentato la discesa finale della navicella, suscitando l’entusiasmo del team di controllo di SpaceX che ha seguito ogni fase della missione attraverso la telemetria in tempo reale.

Il successo del test IFT-10 assume particolare significato nel contesto del programma Artemis della NASA, che prevede l’utilizzo di una versione specializzata di Starship come lander lunare per riportare gli astronauti sulla superficie lunare entro il 2027. La dimostrazione della piena funzionalità operativa del sistema rappresenta un passo fondamentale verso la certificazione delle procedure necessarie per le missioni con equipaggio umano.

La versione Block 2 di Starship utilizzata in questo test incorpora numerosi miglioramenti rispetto alle generazioni precedenti, incluso un incremento dell’altezza complessiva di 1,8 metri attraverso l’aggiunta di un anello strutturale, raggiungendo un’altezza totale di 52,1 metri. La riorganizzazione interna del compartimento di carico ha permesso di ottimizzare lo spazio disponibile per il trasporto dei satelliti Starlink, con la capacità di ospitare fino a 53 unità della nuova generazione V3 rispetto alle 40 della versione precedente.

La missione era stata inizialmente programmata per il 25 agosto ma aveva subito due rinvii consecutivi dovuti rispettivamente a un problema tecnico ai sistemi di terra e alla presenza di nuvole cumulonembi nell’area di lancio. Questi ritardi avevano aumentato l’attenzione del settore spaziale verso questo test, considerando che i tre precedenti voli del 2025 si erano conclusi con la perdita del secondo stadio per diverse anomalie tecniche.

Il programma di sviluppo di Starship proseguirà con l’undicesimo test di volo utilizzando la Ship 38, che rappresenterà l’ultima versione della generazione Block 2 prima dell’introduzione della nuova configurazione Block 3. La produzione delle unità di nuova generazione è già iniziata nella Starfactory di Starbase, con il primo lancio della configurazione Block 3 previsto entro la fine del 2025, secondo le dichiarazioni dell’azienda.

Elon Musk aveva annunciato una conferenza stampa per fornire aggiornamenti dettagliati sui progressi del progetto prima del decimo volo, ma l’evento era stato successivamente cancellato a causa dei rinvii del lancio. L’amministratore delegato di SpaceX mantiene l’obiettivo ambizioso di iniziare le prime missioni verso Marte già nel 2026 senza equipaggio, seguita da missioni con astronauti una volta completate le verifiche operative del sistema.Per restare sempre aggiornato scarica GRATIS la nostra App!