La giornata di domenica 14 settembre si presenta caratterizzata da una distribuzione geografica ben delineata dell’instabilità atmosferica, secondo quanto emerge dalle elaborazioni dei modelli matematici di previsione più aggiornati. Il quadro meteorologico evidenzia una biforcazione dei fenomeni perturbati che interesseranno principalmente due settori distinti della penisola italiana, con intensità e modalità differenziate in relazione alle specifiche configurazioni bariche regionali.
Il settore nord-occidentale della penisola manterrà condizioni residue di instabilità, con i modelli che individuano ancora la possibilità di sviluppo di temporali sulla Toscana settentrionale, dove le infiltrazioni di aria fresca in quota continueranno a favorire la convezione atmosferica. Particolare attenzione viene rivolta alla Corsica occidentale, dove il contrasto termico tra le masse d’aria marine e quelle continentali potrà determinare lo sviluppo di celle temporalesche con carattere di moderata intensità.
La componente più significativa dell’evento meteorologico di domenica riguarderà tuttavia le regioni orientali d’Italia, dove i modelli previsionali convergono nell’indicare lo sviluppo di fenomeni temporaleschi di maggiore intensità. Il sistema perturbato, traslando verso levante dopo aver attraversato le regioni settentrionali nella giornata di sabato, manterrà caratteristiche di elevata energia potenziale disponibile per la convezione, traducendosi in precipitazioni che potranno assumere carattere di particolare violenza su scala locale.
Il Trentino Alto Adige rappresenterà il settore più settentrionale dell’area interessata dai fenomeni intensi, con le vallate alpine che potranno registrare accumuli pluviometrici significativi nel corso della giornata. La particolare orografia della regione favorirà infatti l’effetto di sollevamento orografico delle masse d’aria umida provenienti da sud-ovest, amplificando l’intensità delle precipitazioni sui versanti esposti e nelle conche vallive.
Procedendomverso meridione, il Veneto e il Friuli Venezia Giulia si troveranno direttamente investiti dal flusso perturbato principale, con particolare concentrazione dei fenomeni più intensi sui settori orientali di entrambe le regioni. Le pianure venete e friulane, caratterizzate da elevata umidità relativa nelle masse d’aria prossime al suolo, offriranno condizioni ideali per lo sviluppo di temporali autorigeneranti, con possibilità di accumuli pluviometrici eccezionali in tempi relativamente brevi.
Le coste romagnole costituiranno un elemento di particolare interesse nell’evoluzione meteorologica della giornata, poiché la convergenza tra i flussi umidi marittimi e quelli continentali determinerà condizioni di forte instabilità lungo tutto il litorale adriatico settentrionale. I fenomeni temporaleschi potranno manifestarsi con caratteristiche supercellulari, accompagnati da intense raffiche di vento e possibili grandinate localizzate.
Il settore adriatico centrale vedrà il coinvolgimento progressivo delle Marche e dell’Abruzzo, dove l’attività temporalesca si manifesterà prevalentemente durante le ore pomeridiane e serali, quando il riscaldamento diurno avrà massimizzato l’energia disponibile per la convezione. Le zone interne e montuose di entrambe le regioni registreranno con ogni probabilità i fenomeni più significativi, con possibili estensioni verso le fasce costiere in relazione all’evoluzione delle strutture nuvolose.
Il Molise si inserirà nel quadro di instabilità generalizzata che caratterizzerà il versante adriatico, beneficiando della particolare configurazione orografica che tenderà a canalizzare i flussi umidi provenienti dal mare verso l’interno, determinando condizioni favorevoli allo sviluppo di temporali di moderata intensità, particolarmente nelle ore centrali della giornata.
La Puglia settentrionale rappresenta l’elemento di maggiore incertezza nelle proiezioni modellistiche, con le elaborazioni che indicano una probabilità significativa di coinvolgimento nei fenomeni temporaleschi, seppur con carattere più irregolare rispetto alle regioni settentrionali. La particolare posizione geografica della regione, proiettata nel cuore del Mediterraneo centrale, la rende suscettibile agli effetti delle perturbazioni in transito sul versante adriatico, particolarmente quando queste assumono traiettorie meridionali.
Dal punto di vista termodinamico, la giornata di domenica sarà caratterizzata da un contrasto significativo tra le masse d’aria fredda in quota, associate al sistema depressionario in movimento verso i Balcani, e l’aria più calda e umida presente nei bassi strati atmosferici. Questo gradiente termico verticale rappresenterà il motore principale dei fenomeni convettivi, fornendo l’energia necessaria per lo sviluppo di strutture nuvolose particolarmente sviluppate in senso verticale.
Le correnti in quota manterranno direzione occidentale con componente nord-occidentale, trasportando aria relativamente fredda e secca che, sovrapponendosi agli strati più caldi e umidi prossimi al suolo, creerà condizioni di forte instabilità potenziale. La velocità di questi flussi, stimata dai modelli in intensificazione durante la giornata, favorirà la rapida evoluzione delle strutture temporalesche e la loro propagazione verso settori sempre più meridionali.
I modelli ad alta risoluzione evidenziano particolare attenzione per la possibilità che si verifichino fenomeni di mesoscala particolarmente intensi, con temporali che potranno assumere caratteristiche supercellulari nelle aree di maggiore convergenza atmosferica. La prevedibilità di questi eventi estremi rimane tuttavia limitata dalle capacità di risoluzione spaziale e temporale degli stessi modelli matematici, che tendono a sottostimare l’intensità locale dei fenomeni più violenti.
La pressione barica al livello del mare mostrerà durante la giornata un graduale incremento sui settori occidentali della penisola, mentre manterrà valori relativamente depressi sul versante adriatico e meridionale, riflettendo la persistenza del sistema perturbato in allontanamento verso sud-est. Questo gradiente pressorio est-ovest costituirà il principale fattore dinamico responsabile del mantenimento dei fluszi umidi meridionali lungo tutto il versante adriatico.
Le temperature registreranno un andamento differenziato in relazione all’intensità dell’attività temporalesca locale, con cali significativi nelle aree interessate dalle precipitazioni più intense a causa dell’evaporazione e dell’effetto raffreddante associato alle correnti discendenti all’interno delle celle convettive. I valori massimi si manterranno comunque su livelli superiori alle medie climatologiche del periodo nelle zone non direttamente interessate dai fenomeni precipitativi.
Dal punto di vista dell’evoluzione successiva alla giornata domenicale, i modelli concordano nell’indicare un progressivo allontanamento del sistema perturbato verso i Balcani durante le ore notturne, con conseguente attenuazione graduale dell’attività temporalesca su tutto il territorio nazionale. Questo scenario aprirà la strada a condizioni di maggiore stabilità atmosferica per l’inizio della settimana entrante, quando l’espansione di un campo anticiclonico da ovest dovrebbe ristabilire condizioni meteorologiche più tranquille su gran parte della penisola.
La giornata di domenica 14 settembre si configura pertanto come un evento meteorologico di particolare rilevanza per la sua distribuzione geografica e per l’intensità prevista dei fenomeni, richiedendo massima attenzione da parte della popolazione residente nelle aree potenzialmente interessate dai temporali più violenti, particolarmente lungo tutto il versante adriatico dalle regioni nord-orientali fino alla Puglia settentrionale.Per restare sempre aggiornato scarica GRATIS la nostra App!