Gaza City, un tempo cuore pulsante della Striscia, è ora il centro di un’operazione militare israeliana che, nelle ultime ore, ha assunto contorni di particolare intensità. Carri armati dell’esercito israeliano sono stati avvistati in via Al-Jalaa, arteria centrale della città, mentre dal cielo piovono colpi di mitragliatrice sparati da elicotteri Apache, in sorvolo a bassa quota sui quartieri ancora in piedi. I video che emergono – spesso girati in condizioni estreme e nel buio assoluto, data l’assenza di elettricità – raccontano una città assediata, sotto un fuoco ininterrotto che, secondo fonti giornalistiche locali, va avanti da oltre cinque ore senza sosta.
Non si tratta solo di un’operazione di pressione a distanza: l’ingresso dei mezzi corazzati nel centro urbano segna una nuova fase del conflitto, con l’esercito israeliano che sembra determinato a portare la battaglia nel cuore simbolico e logistico di Gaza.
🔴 Hysterical bombing of Gaza City, pic.twitter.com/iybhStojqK
— Emelia (@vikingwarior20) September 15, 2025
I raid aerei, che includono anche l’uso di droni armati, stanno accompagnando l’avanzata terrestre, colpendo obiettivi a ridosso delle aree residenziali. Una strategia che mira probabilmente a disarticolare la presenza e la capacità operativa delle milizie palestinesi, ma che sta trasformando l’area urbana in un teatro di guerra sempre più difficile da evacuare e documentare.
🚨 Happening Now.
— Kosher🎗 (@koshercockney) September 15, 2025
Hamas is getting pummelled tonight in Gaza City.
I stand with Israel in the fight against Islamist Terrorism. pic.twitter.com/0lW0iagpk2
L’uso di elicotteri da attacco in un contesto così densamente popolato apre interrogativi pesanti sul bilancio umano dell’operazione, mentre le agenzie umanitarie internazionali denunciano da giorni l’impossibilità di soccorrere i feriti o di fornire assistenza ai civili intrappolati nei combattimenti. Il tutto avviene in un blackout quasi totale: senza luce, senza connessione stabile, con la popolazione costretta a rifugiarsi dove può, mentre il rumore costante delle esplosioni e delle mitragliatrici segna il ritmo di una notte che per Gaza non sembra voler finire.