L’Operazione Sentinella, denominata ufficialmente “Eastern Sentry”, rappresenta una delle più significative iniziative militari lanciate dalla NATO nel corso del 2025, configurandosi come una risposta diretta e coordinata alle crescenti violazioni dello spazio aereo alleato da parte della Russia. Questa operazione multidimensionale, annunciata il 12 settembre 2025 dal Segretario Generale NATO Mark Rutte insieme al Comandante Supremo Alleato in Europa, Generale Alexus G. Grynkewich, si inserisce in un contesto geopolitico caratterizzato da tensioni sempre più acute lungo il fianco orientale dell’Alleanza Atlantica.
Genesi dell’Operazione: L’Incursione di Droni Russi in Polonia
Il catalizzatore immediato che ha portato al lancio dell’Operazione Sentinella è stata l’incursione senza precedenti di droni russi nello spazio aereo polacco avvenuta nella notte tra il 9 e il 10 settembre 2025. Durante questo episodio, stimato come il più grave della sua categoria dall’inizio dell’invasione russa dell’Ucraina, tra 19 e 23 droni hanno penetrato i confini aerei della Polonia per oltre sette ore, dalle 23:30 del 9 settembre alle 06:45 del 10 settembre. La natura eccezionale di questo evento ha spinto le autorità polacche, guidate dal Primo Ministro Donald Tusk, a definirlo come il momento in cui la Polonia si è trovata “più vicina a un conflitto aperto dalla Seconda Guerra Mondiale”.
L’operazione di intercettazione ha coinvolto un dispiegamento militare multinazionale senza precedenti, con caccia F-16 polacchi supportati da F-35 olandesi, aerei di sorveglianza radar italiani CAEW e aerocisterne belghe Airbus A330 MRTT. I sistemi tedeschi Patriot MIM-104 dispiegati in territorio polacco sono stati posti in massima allerta, mentre la maggior parte degli abbattimenti è stata effettuata dai caccia F-35 olandesi. L’episodio ha comportato la chiusura temporanea degli aeroporti di Varsavia, Modlin, Rzeszów-Jasionka e Lublino, mentre i detriti dei droni sono stati recuperati in diverse località dell’est e del centro della Polonia, con un drone che ha colpito un edificio residenziale a Wyryki-Wola.
Struttura Operativa e Comando dell’Eastern Sentry
L’Operazione Sentinella si distingue per la sua architettura organizzativa sofisticata, posta sotto la guida del Comando Alleato delle Operazioni (ACO) e modellata sull’operazione “Baltic Sentry”, precedentemente lanciata a gennaio 2025. La missione è concepita per coprire l’intero arco del fianco orientale NATO, dall’estremo nord al Mar Nero e al Mediterraneo, ovunque possa manifestarsi una minaccia da parte russa. Il Generale Grynkewich ha sottolineato che l’operazione rappresenta “un disegno di difesa totalmente diverso”, caratterizzato da flessibilità e capacità di adattamento dinamico alle minacce emergenti.
La dimensione strategica dell’operazione è evidenziata dall’integrazione di capacità militari tradizionali con tecnologie innovative specificamente progettate per affrontare le sfide associate all’impiego di droni. Questa fusione di approcci convenzionali e soluzioni all’avanguardia è sviluppata in collaborazione con il Comando Alleato di Trasformazione, con l’obiettivo di creare un sistema difensivo multidimensionale capace di rispondere efficacemente alle minacce asimmetriche.
Contributi Nazionali e Asset Dispiegati
Il successo operativo dell’Eastern Sentry si basa su un ampio ventaglio di contributi forniti dagli Stati membri dell’Alleanza, ciascuno specializzato in specifiche capacità militari. La Danimarca ha messo a disposizione due caccia F-16 Fighting Falcon accompagnati da una fregata anti-aerea della classe Iver Huitfeldt, dotata di radar avanzati per il rilevamento di droni a bassa quota. La Francia contribuisce con tre caccia Dassault Rafale, riconosciuti per la loro versatilità in missioni aria-aria e aria-terra, equipaggiati con missili Meteor per intercettazioni rapide.
La Germania fornisce quattro caccia Eurofighter Typhoon integrati da piattaforme dotate di sensori AESA per la rilevazione precoce di minacce UAV. Il Regno Unito ha espresso piena disponibilità a rafforzare l’operazione con caccia Typhoon della Royal Air Force di stanza a RAF Coningsby nel Lincolnshire, supportati da aerocisterne Voyager per il rifornimento aria-aria da RAF Brize Norton. L’Italia valuta attivamente la partecipazione con due caccia Eurofighter o F-35, oltre al mantenimento prolungato del sistema di difesa aerea Samp-T in Estonia e degli aerei di sorveglianza radar CAEW.
Innovazioni Tecnologiche nella Lotta Anti-Drone
Uno degli aspetti più innovativi dell’Operazione Sentinella risiede nell’integrazione di tecnologie anti-drone all’avanguardia, sviluppate per contrastare efficacemente le crescenti minacce poste dai droni russi di tipo Gerbera e Shahed-136. L’operazione prevede l’impiego di sensori avanzati, sistemi di intercettazione dedicati e armi specifiche per la neutralizzazione di velivoli senza pilota. Questa componente tecnologica si accompagna a un significativo potenziamento della condivisione di informazioni tra gli alleati, elemento cruciale per garantire tempi di reazione ridotti da ore a minuti.
L’approccio multidimensionale dell’operazione integra difese aeree e terrestri coordinate, con particolare attenzione allo sviluppo di capacità di rilevamento precoce e intercettazione rapida. I caccia F-35 italiani e olandesi già dispiegati in Estonia e Polonia forniscono capacità stealth e fusione dei dati per un controllo aereo potenziato, mentre le fregate danesi aggiungono una dimensione navale attraverso sistemi CIWS (Close-In Weapon Systems) per la difesa costiera contro sciami di droni.
Differenze Strategiche con la Baltic Sentry
L’Operazione Sentinella si distingue dalla precedente Baltic Sentry per ampiezza geografica e complessità operativa. Mentre la Baltic Sentry, lanciata a gennaio 2025, si concentra specificamente sulla protezione delle infrastrutture critiche sottomarine nel Mar Baltico attraverso fregate, aerei da pattugliamento marittimo e una piccola flotta di droni navali, l’Eastern Sentry abbraccia un teatro operativo che si estende dall’estremo nord al Mar Nero.
La Baltic Sentry mobilita risorse navali per la sorveglianza delle infrastrutture strategiche, complementando navi da guerra, sottomarini e aerei alleati supportati da tecnologie avanzate di sorveglianza marittima. Il suo focus principale rimane la deterrenza contro atti di sabotaggio verso cavi sottomarini e gasdotti, in risposta ai ripetuti episodi di danneggiamento delle infrastrutture critiche baltiche. L’Eastern Sentry, invece, si configura come una risposta multidimensionale alle violazioni dello spazio aereo, integrando capacità aeree, terrestri e navali in un sistema difensivo coordinato.
Contesto Geopolitico e Reazioni Internazionali
L’Operazione Sentinella si inserisce in un panorama geopolitico caratterizzato da crescenti tensioni tra NATO e Russia, con episodi di violazione dello spazio aereo che hanno interessato Polonia, Romania, Estonia, Lettonia e Lituania. Il Segretario Generale Rutte ha definito queste incursioni “pericolose e inaccettabili”, sottolineando che “l’incoscienza della Russia nei cieli sta aumentando ultimamente” e che non si tratta di “incidenti isolati”.
La decisione polacca di invocare l’Articolo 4 del Trattato NATO ha formalmente attivato le consultazioni tra gli Stati membri, configurando l’episodio come una minaccia alla sicurezza collettiva dell’Alleanza. Il Vice Primo Ministro polacco Radosław Sikorski ha descritto l’incursione come “un caso senza precedenti di attacco non solo al territorio della Polonia ma anche al territorio della NATO e dell’UE”. L’episodio ha segnato la prima volta che la Polonia, o qualsiasi Paese NATO, ha ingaggiato e abbattuto asset russi nel proprio spazio aereo dall’inizio dell’invasione su larga scala dell’Ucraina.
Dimensione Diplomatica e Coordinamento Alleato
L’efficacia dell’Operazione Sentinella dipende crucialmente dal coordinamento diplomatico e militare tra gli alleati NATO, con particolare enfasi sul mantenimento dell’equilibrio tra deterrenza e prevenzione dell’escalation. Il Generale Grynkewich ha sottolineato che l’operazione richiede “flessibilità e agilità”, permettendo di concentrare risorse esattamente dove e quando necessario lungo tutto il fianco orientale. Questo approccio dinamico rappresenta un’evoluzione rispetto ai tradizionali dispiegamenti statici di forze in regioni specifiche.
La componente diplomatica dell’operazione include un intenso dialogo con gli Stati Uniti, la cui posizione è stata definita da Rutte come “assolutamente chiara” in termini di impegno e supporto all’iniziativa. Il coordinamento politico-diplomatico risulta essenziale per mantenere la coesione dell’Alleanza di fronte a provocazioni russe sempre più audaci, richiedendo un delicato bilanciamento tra deterrenza credibile e prevenzione di escalation incontrollate.
Prospettive Operative e Sviluppi Futuri
L’implementazione dell’Operazione Sentinella procede secondo una timeline accelerata, con i primi asset militari già operativi dal 13 settembre 2025. I caccia Rafale francesi hanno iniziato pattugliamenti dalla base di Mińsk Mazowiecki in Polonia, mentre si registrano movimenti militari insoliti lungo il confine bielorusso-polacco, attribuiti all’esercitazione russa Zapad 2025. La Romania ha fatto decollare su allarme i propri F-16 dopo nuove incursioni di droni il 13 settembre, estendendo di fatto la portata dell’Eastern Sentry.
Il carattere evolutivo dell’operazione è evidenziato dalle continue valutazioni e adattamenti delle procedure operative, con l’obiettivo di perfezionare la progettazione dell’operazione man mano che emergono nuove minacce. La NATO mantiene aperte diverse opzioni strategiche, inclusa la possibile istituzione di una zona cuscinetto limitata o una “no-fly zone” parziale sul confine polacco-ucraino, per intercettare droni ostili prima che entrino nello spazio aereo alleato. Tuttavia, tale opzione rimane controversa e richiede un consenso unanime che appare tutt’altro che scontato, specialmente considerando le riserve statunitensi riguardo ai rischi di escalation.
L’Operazione Sentinella rappresenta dunque una risposta strategica articolata e multidimensionale alle crescenti sfide poste dalla Russia lungo il fianco orientale NATO, combinando deterrenza militare, innovazione tecnologica e coordinamento diplomatico in un framework operativo destinato a evolversi in funzione delle minacce emergenti e delle dinamiche geopolitiche regionali.Per restare sempre aggiornato scarica GRATIS la nostra App!