L’ex vice comandante supremo delle forze NATO in Europa, il generale britannico Sir Richard Shirreff, ha tracciato nei giorni scorsi un quadro agghiacciante che ha scosso il dibattito strategico internazionale. Secondo l’alto ufficiale, il 3 novembre 2025 rappresenterebbe la data di inizio di quello che potrebbe configurarsi come il terzo conflitto mondiale, con la Russia pronta a travolgere l’Europa in appena cinque giorni.
Sir Richard Shirreff, nato in Kenya nel 1955 e formatosi all’Università di Oxford prima di intraprendere una carriera militare durata 37 anni, ha ricoperto posizioni di vertice nell’Alleanza Atlantica dal 2011 al 2014. La sua esperienza operativa comprende il comando di truppe a tutti i livelli, dalla sezione alla divisione, con servizio in combattimento durante la prima Guerra del Golfo nel 1991 come comandante di squadrone corazzato e successivamente in Iraq come comandante di divisione. La sua credibilità deriva non soltanto dall’aver guidato operazioni in Irlanda del Nord, Kosovo e Bosnia, ma soprattutto dall’aver ricoperto il ruolo di Deputy Supreme Allied Commander Europe, la posizione più elevata nell’Alleanza accessibile a un europeo.
L’analisi di Shirreff, riportata dal Daily Mail e ripresa da numerose testate italiane, delinea uno scenario che definisce “delle 100 ore”. Secondo questa proiezione, un attacco coordinato di Mosca, potenzialmente supportato dalla Cina, potrebbe sfruttare le vulnerabilità strutturali dell’Europa per conseguire una vittoria fulminea. Il generale britannico ha spiegato che le forze convenzionali russe, nonostante le perdite subite in Ucraina, mantengono una consistenza tale da poter mettere sotto pressione i Paesi baltici e l’Europa orientale, mentre l’Alleanza Atlantica non disporrebbe del tempo materiale necessario per organizzare rinforzi efficaci.
Come inizierà l’attacco della Russia all’Europa
Il piano d’attacco immaginato da Shirreff prevede un inizio caratterizzato non da bombardamenti convenzionali, ma da un massiccio cyberattacco. Il 3 novembre 2025, alle ore 14 locali, un blackout totale colpirebbe i Paesi Baltici, iniziando dalla capitale lituana Vilnius. L’attacco informatico, attribuibile secondo lo scenario a hacker russi e bielorussi, non si limiterebbe alla sola Lituania ma si estenderebbe rapidamente a Estonia e Lettonia, per poi propagarsi come un virus alle reti elettriche europee, colpendo Regno Unito, Francia e Germania.
La sequenza degli eventi proseguirebbe il giorno successivo, il 4 novembre, con l’invasione militare vera e propria. Le truppe russe, supportate da forze bielorusse, muoverebbero dall’enclave di Kaliningrad per invadere la Lituania, configurando la prima aggressione diretta a uno stato membro della NATO e facendo scattare automaticamente l’Articolo 5 del trattato. Parallelamente, secondo lo scenario tracciato dall’ex comandante, la Cina lancerebbe l’operazione militare per l’invasione di Taiwan con circa 750.000 soldati, approfittando della distrazione globale causata dalla crisi europea.
Un elemento cruciale dell’analisi di Shirreff riguarda il ruolo degli Stati Uniti sotto la presidenza di Donald Trump. Secondo il generale britannico, l’amministrazione americana potrebbe esitare di fronte a una crisi europea che non percepisce come minaccia diretta agli interessi statunitensi, lasciando di fatto campo libero all’aggressione russa. Il presidente Trump, come delineato nello scenario, potrebbe perfino pubblicare dichiarazioni sui social media giustificando l’intervento russo come necessario per proteggere i cittadini di origine russa presenti in Lituania.
Le conseguenze di questa catena di eventi sarebbero, secondo Shirreff, devastanti per l’Occidente. Entro l’8 novembre, appena cinque giorni dopo l’inizio del blackout, lo scenario apocalittico si sarebbe compiuto con il collasso delle difese NATO sul fronte orientale. Francia e Regno Unito si troverebbero costrette a riconoscere ufficialmente la sovranità cinese su Taiwan per evitare un’escalation nucleare, segnando la capitolazione politica dell’Occidente. Come scrive lo stesso Shirreff: “In soli cinque giorni, l’equilibrio del potere globale è cambiato radicalmente. La Cina ha conquistato il premio che desiderava da tempo, la Russia ha garantito la futura conquista dell’Ucraina e ha iniziato a riprendersi gli stati baltici; la NATO si è disintegrata”.
L’esperienza letteraria di Shirreff nel campo della fiction strategica risale al 2016, quando pubblicò il romanzo “2017: War with Russia”. Il libro, divenuto un bestseller tradotto in otto lingue, utilizzava già la forma narrativa per illustrare scenari di conflitto tra NATO e Russia, concentrandosi in particolare sulla vulnerabilità dei Paesi baltici. L’opera, recensita come “il miglior pezzo di fiction militare tra superpotenze dai tempi di ‘Caccia a Ottobre Rosso’ di Tom Clancy”, aveva già anticipato molti degli elementi che caratterizzano l’attuale analisi del generale.
Tuttavia, è fondamentale contestualizzare adeguatamente le dichiarazioni di Shirreff. Come sottolineato da diversi analisti, quello che nei pezzi originali viene presentato come una simulazione strategica – un esercizio di analisi che combina ipotesi plausibili per testare tempi di reazione e vulnerabilità sistemiche – nel circuito mediatico si è trasformato in una previsione scolpita nel marmo. Le simulazioni strategiche non rappresentano profezie o documenti operativi, ma strumenti di analisi volti a misurare i rischi e forzare decisioni preventive.
L’International Institute for Strategic Studies (IISS) ha effettivamente segnalato che l’Europa soffre ancora di ritardi nella produzione di armamenti, carenze logistiche e difficoltà di coordinamento tra i diversi eserciti. Secondo il comandante supremo delle forze NATO in Europa, Christopher Cavoli, la Russia dispone oggi di scorte di munizioni superiori a quelle combinate di Stati Uniti ed Europa. Questi dati reali forniscono un fondamento concreto alle preoccupazioni espresse da Shirreff, anche se non dimostrano automaticamente la validità della sua timeline specifica.
Molti esperti di geopolitica mantengono una posizione scettica riguardo all’ipotesi di una guerra lampo capace di travolgere l’Europa in meno di cinque giorni. Le carenze logistiche russe, la difficoltà nel sostenere un’offensiva simultanea su più fronti e la capacità di reazione NATO rappresentano ostacoli rilevanti a uno scenario così estremo. Tuttavia, come osservano gli analisti, lo scenario delineato dal generale non è privo di fondamento e serve da monito per non abbassare la guardia nell’accelerare il potenziamento delle difese europee.
Il dibattito suscitato dalle dichiarazioni di Shirreff si inserisce in un contesto di crescente tensione internazionale, caratterizzato da episodi che sembrano confermare almeno parzialmente le sue preoccupazioni. Dai cyberattacchi che hanno recentemente paralizzato alcuni dei più importanti aeroporti europei alle incursioni aeree russe intercettate da caccia italiani F-35 decollati dall’Estonia, gli eventi delle ultime settimane dimostrano che Mosca sta effettivamente testando i limiti della prontezza occidentale.
La precisione della data indicata da Shirreff – il 3 novembre 2025 – ha particolare risonanza perché coinciderebbe con un momento di massima vulnerabilità energetica per potenze come Regno Unito, Francia e Germania. Secondo l’analisi del generale, questi paesi potrebbero trovarsi a corto di scorte di energia elettrica, risultando quindi meno resilienti a uno shock sistemico di portata continentale.
L’approccio metodologico di Shirreff riflette la sua esperienza diretta nei war games NATO e nelle simulazioni di conflitti futuri. Come Deputy Supreme Allied Commander Europe, ha partecipato personalmente ai tavoli di crisi dell’Alleanza, sviluppando una comprensione approfondita delle dinamiche politiche e militari che caratterizzano i processi decisionali in situazioni di emergenza. Questa esperienza diretta conferisce alle sue analisi un livello di autenticità tecnica riconosciuto anche dai suoi critici.
Dal 2016, Shirreff è co-fondatore e Managing Partner di Strategia Worldwide, una società di consulenza specializzata nella gestione del rischio geopolitico. La sua attività professionale attuale consiste nell’aiutare i CEO delle aziende multinazionali a navigare la complessità geopolitica contemporanea, fornendo analisi strategiche basate sulla sua esperienza militare di alto livello.
L’impatto mediatico delle dichiarazioni di Shirreff dimostra come le previsioni di figure autorevoli possano rapidamente trasformarsi da esercizi di analisi strategica in scenari percepiti come imminenti dalla pubblica opinione. Questo fenomeno solleva questioni importanti sulla responsabilità comunicativa degli esperti militari e sull’interpretazione che i media danno alle loro analisi specialistiche.
In conclusione, mentre la data specifica del 3 novembre 2025 rimane nel campo delle ipotesi strategiche, le vulnerabilità sistemiche identificate da Shirreff trovano riscontro nelle valutazioni ufficiali delle istituzioni di sicurezza occidentali. Il valore della sua analisi non risiede tanto nella precisione temporale della previsione, quanto nella capacità di illuminare i punti critici che richiedono attenzione immediata da parte dei decisori politici e militari europei. Come aveva già scritto nel suo romanzo del 2016, “Putin ha già avviato una dinamica letale che, se non fermata subito, potrebbe portarlo a invadere gli stati baltici”. La differenza è che ora quella dinamica sembra aver acquisito, agli occhi dell’ex comandante NATO, una scadenza precisa.Per restare sempre aggiornato scarica GRATIS la nostra App!