La Global Sumud Flotilla, presentata come la più grande missione civile marittima mai organizzata per rompere l’assedio israeliano della Striscia di Gaza, si è rivelata un banco di prova impietoso per l’organizzazione di una spedizione umanitaria internazionale di questa portata. Quello che doveva essere un viaggio di 8 giorni dalla partenza iniziale del 31 agosto 2025 al raggiungimento delle coste palestinesi si è trasformato in un’odissea di ritardi, problemi logistici, lotte intestine tra gli organizzatori che hanno messo a nudo le fragilità di un’operazione dal carattere prevalentemente simbolico.
La flottiglia, composta da oltre cinquanta imbarcazioni con delegazioni provenienti da quarantaquattro paesi, ha accumulato un ritardo di undici giorni rispetto alla tabella di marcia originaria, impiegando diciannove giorni per raggiungere soltanto la Sicilia, quando l’intera missione verso Gaza era stata programmata per durarne otto. Le prime partenze da Barcellona e Genova, previste tra il 30 e 31 agosto, hanno subito i primi intoppi a causa delle condizioni meteorologiche avverse, costringendo il contingente spagnolo a rientrare temporaneamente in porto prima di riprendere il mare il 1° settembre.
La componente italiana della missione ha manifestato difficoltà ancora più significative. Le diciotto imbarcazioni del convoglio siciliano, inizialmente previste in partenza da Catania e Siracusa il 4 settembre, hanno accumulato ritardo su ritardo fino alla partenza effettiva dal porto di Augusta il 13 settembre, per poi fermarsi nuovamente a Portopalo di Capo Passero in attesa di coordinamento con le altre componenti della flotta. Questa serie di rinvii è stata giustificata dagli organizzatori con la necessità di sincronizzazione globale della missione, ma ha evidenziato carenze evidenti nella pianificazione e nel coordinamento operativo di un’iniziativa di tale complessità.
La situazione in Tunisia ha rappresentato il punto di maggiore criticità dell’intera operazione. Le imbarcazioni del convoglio maghrebino, che dovevano costituire uno dei pilastri della missione congiunta, hanno dovuto affrontare non soltanto i consueti problemi logistici e meteorologici, ma anche presunti attacchi con droni incendiari. Nella notte tra l’8 e il 9 settembre, secondo le dichiarazioni degli organizzatori, la nave ammiraglia “Family Boat”, con bandiera portoghese e a bordo l’attivista svedese Greta Thunberg, sarebbe stata colpita da un ordigno incendiario sganciato da un drone nelle acque di Sidi Bou Said.

Le autorità tunisine hanno però categoricamente smentito la versione degli attivisti, negando la presenza di droni sul proprio territorio e attribuendo gli incendi al lancio di un razzo segnalatore lanciato da una delle altre imbarcazioni del gruppo. Questo contrasto di versioni ha generato polemiche e ha sollevato interrogativi sulla credibilità delle dichiarazioni degli organizzatori, mentre i video diffusi dalla Global Sumud Flotilla, pur mostrando immagini di impatti dall’alto, non hanno fornito prove conclusive sull’origine degli attacchi ed anzi, hanno avvalorato ulteriormente la tesi del razzo di segnalazione.
La gestione operativa della missione ha rivelato ulteriori criticità strutturali. Gli organizzatori hanno ammesso di essere stati costretti a ridurre significativamente il numero di partecipanti a bordo di diverse imbarcazioni e ad escludere completamente alcune barche dalla spedizione per motivi di sicurezza. Questa riduzione della capacità operativa, unita ai “inevitabili errori di calcolo lungo il percorso” riconosciuti dal comitato direttivo, ha trasformato quella che doveva essere la più grande flotilla civile della storia in un’operazione dalle dimensioni considerevolmente ridotte rispetto alle ambizioni iniziali.
La dimensione economica dell’operazione solleva interrogativi sulla sostenibilità e sull’efficacia dell’iniziativa. L’acquisto di oltre cinquanta imbarcazioni, i costi di manutenzione, carburante, equipaggiamento e logistica per centinaia di volontari internazionali rappresentano un investimento considerevole i cui risultati pratici appaiono incerti. Le tonnellate di aiuti umanitari trasportate, seppur simbolicamente importanti, costituiscono una frazione infinitesimale rispetto alle necessità della popolazione palestinese e difficilmente giustificano l’investimento di risorse impiegate.
La strategia comunicativa degli organizzatori ha privilegiato l’aspetto mediatico e simbolico dell’iniziativa rispetto alla sua efficacia operativa concreta. La presenza di personalità pubbliche come Greta Thunberg, l’attore irlandese Liam Cunningham e diversi parlamentari europei ha garantito visibilità internazionale alla missione, ma ha anche contribuito a trasformarla in un’operazione dal carattere prevalentemente dimostrativo piuttosto che in un’effettiva azione di soccorso umanitario.
Il coordinamento internazionale, inizialmente presentato come punto di forza dell’iniziativa, si è rivelato uno dei principali ostacoli alla sua realizzazione. La necessità di sincronizzare le partenze da porti distanti migliaia di chilometri, con condizioni meteorologiche, normative portuali e situazioni politiche diverse, ha creato una catena di dipendenze che ha paralizzato l’intera operazione al primo inconveniente significativo. La portavoce italiana Maria Elena Delia ha giustificato i ritardi affermando che “la dimensione della nostra missione è globale, non nazionale”, ma questa complessità organizzativa ha dimostrato di essere un limite piuttosto che un vantaggio operativo.
La Global Sumud Flotilla rappresenta un caso emblematico di come l’attivismo internazionale, seppur animato da intenzioni lodevoli, possa trasformarsi in un’operazione inefficace quando le ambizioni simboliche prevalgono sulla pianificazione operativa concreta. I diciannove giorni impiegati per raggiungere soltanto la Sicilia, i continui rinvii, i problemi tecnici ricorrenti e le tensioni diplomatiche hanno trasformato quella che doveva essere una missione di soccorso rapida ed efficace in un’odissea mediatica dalle prospettive di successo sempre più remote.Per restare sempre aggiornato scarica GRATIS la nostra App!