Una nuova ondata di maltempo è attesa sul Nord-Ovest dell’Italia a partire dalla notte tra domenica 21 e lunedì 22 settembre, con l’ingresso di una struttura perturbata atlantica che andrà a interagire con una massa d’aria molto umida di provenienza meridionale. Le ultime elaborazioni modellistiche, in particolare quelle del centro europeo ECMWF, confermano la possibilità di fenomeni localmente intensi, anche a carattere di nubifragio, su diversi settori alpini e prealpini del Piemonte, della Valle d’Aosta e della Liguria, con effetti significativi al suolo nelle aree più esposte.
Le prime precipitazioni di forte intensità sono attese indicativamente a partire dalle ore 01:00 di lunedì 22 settembre e coinvolgeranno in maniera diretta l’alto Piemonte. A differenza di precedenti episodi che hanno interessato in modo più circoscritto l’Ossola, in questa occasione le proiezioni indicano un coinvolgimento più ampio, comprendente il Canavese, le valli del settore orientale della Valle d’Aosta (con Aosta al margine del sistema) e soprattutto l’area compresa tra l’Eporediese, il Biellese e la Valle Mosso. Quest’ultima, tristemente nota per la devastante alluvione del novembre 1968 che causò 72 vittime, potrebbe nuovamente trovarsi in una condizione di vulnerabilità, data la sua orografia chiusa e l’elevata risposta idrologica ai fenomeni intensi.
Secondo gli ultimi output del modello ECMWF, l’accumulo pluviometrico previsto in 24 ore supera localmente i 180 mm sulla Val d’Ossola, con punte significative anche nel Biellese e sull’alta provincia di Novara. Le precipitazioni assumeranno spesso carattere temporalesco e potranno manifestarsi con una forte intensità oraria, soprattutto tra la notte e la mattinata di lunedì.

Da segnalare anche un’evidente componente orografica: la sostenuta ventilazione meridionale favorirà un effetto di sbarramento sul versante sudalpino, con un marcato accumulo dell’umidità a ridosso della fascia montana e pedemontana. Di conseguenza, le basse pianure del Piemonte e della Lombardia si troveranno in ombra pluviometrica (“sottovento”), con fenomeni più modesti, mentre i settori alpini riceveranno quantitativi decisamente più abbondanti.
Nonostante le precipitazioni previste siano rilevanti, è importante ricordare che non ogni evento piovoso intenso sfocia necessariamente in una piena o in un’alluvione. Le aree montane e pedemontane del Piemonte, specie Biellese e Ossola, sono notoriamente soggette a forti gradienti pluviometrici e presentano una certa “resilienza” a eventi intensi. Tuttavia, la criticità può emergere nel caso in cui i fenomeni si concentrino in brevi finestre temporali su aree già fragili dal punto di vista idrogeologico.
Sulle vallate torinesi e cuneesi, così come sulla città di Torino, il maltempo sarà presente ma con caratteristiche meno marcate e distribuzione più regolare. Il grosso dell’energia convettiva e della pioggia sarà confinato a nord e nord-est, mentre i versanti francesi delle Alpi saranno anch’essi coinvolti da precipitazioni di rilievo.
Infine, particolare attenzione anche alla Liguria, dove sono attesi rovesci e temporali fin dal mattino di lunedì. Le aree più esposte saranno quelle comprese tra Savona e La Spezia, dove non si esclude la possibilità di locali nubifragi, specie lungo le aree costiere e nei bacini montani retrostanti.
Le prossime 48 ore saranno quindi cruciali per monitorare l’evoluzione di questa perturbazione, i cui effetti, se confermati, potrebbero avere un impatto significativo su alcune aree del Nord-Ovest. Si raccomanda di seguire gli aggiornamenti ufficiali della Protezione Civile e degli enti regionali per eventuali allerte idro-meteorologiche.Per restare sempre aggiornato scarica GRATIS la nostra App!