Le ultime elaborazioni modellistiche dei principali centri meteorologici europei e internazionali confermano l’avvio di una nuova fase di marcato maltempo sull’Italia, dovuta alla discesa di una vasta saccatura nord-atlantica alimentata da aria polare marittima. Il nucleo perturbato, in discesa dal Mare del Nord verso le latitudini mediterranee, troverà nella Porta del Rodano il suo canale privilegiato, determinando l’innesco di un ciclone mediterraneo destinato a isolarsi sui nostri bacini centro-meridionali, aggravando ulteriormente il quadro meteorologico già compromesso da settimane di instabilità diffusa.
Il peggioramento sarà avvertibile già dalla notte tra domenica 23 e lunedì 24 novembre, con le prime precipitazioni a interessare il Nordovest e l’alto Tirreno, in rapida estensione a gran parte del Paese. Lunedì 24 sarà la giornata più critica per le regioni settentrionali, dove si prevedono piogge diffuse, localmente abbondanti, accompagnate da rinforzi del vento e un sensibile calo delle temperature. Il fronte freddo, transitando rapidamente verso sud-est, porterà rovesci anche a carattere temporalesco, in particolare tra Emilia Romagna, Veneto e Friuli Venezia Giulia. In quest’ultima area si segnala inoltre il rischio di nevicate fino a quote collinari, favorite dalla concomitante irruzione di aria fredda dai quadranti settentrionali.
La fase più intensa del maltempo, tuttavia, si concentrerà tra la serata di lunedì 24 e la giornata di martedì 25 novembre sulle regioni centrali e meridionali. Toscana meridionale, Lazio e soprattutto Campania sono le aree a maggiore rischio di fenomeni violenti, con la possibilità concreta di nubifragi, allagamenti localizzati e criticità idrogeologiche su bacini minori e zone collinari.
La formazione del minimo barico tra il basso Tirreno e il Canale di Sicilia contribuirà ad accentuare la convergenza delle correnti, intensificando le precipitazioni su tutto il versante tirrenico centro-meridionale, inclusi settori interni di Basilicata e Calabria. Anche la Sicilia verrà coinvolta nel vortice ciclonico, con temporali localmente intensi tra il trapanese e il messinese.
Sul fronte nivologico, si prevede il ritorno della neve sull’Appennino centro-meridionale, con quota neve in calo fino ai 1500 metri, localmente anche più in basso durante le fasi notturne e nei settori interni più esposti al richiamo freddo. Gli accumuli previsti, seppur localizzati, potranno risultare significativi, specie su Gran Sasso, Majella e rilievi campani e lucani.
Da mercoledì 26 novembre il campo barico tenderà parzialmente a ristabilirsi al Centro-Nord, favorendo un graduale miglioramento delle condizioni atmosferiche, pur in un contesto termico decisamente invernale. Le temperature minime si porteranno su valori prossimi allo zero anche in pianura, con rischio gelate notturne diffuse, in particolare nelle valli interne del Centro e della Pianura Padana occidentale. Diverso lo scenario per le regioni meridionali e insulari, dove la persistenza del minimo depressionario continuerà ad alimentare condizioni di instabilità atmosferica, con ulteriori episodi temporaleschi e venti forti dai quadranti orientali.
Si profila dunque una fine di novembre decisamente movimentata dal punto di vista meteorologico, con l’Italia divisa in due: un Nord e parte del Centro via via più freddi ma tendenzialmente asciutti, contrapposti a un Sud ancora sotto l’influenza di una circolazione ciclonica persistente e capace di generare nuovi impulsi perturbati.
Le previsioni meteo vengono elaborate a partire dai dati forniti dai modelli internazionali ECMWF e GFS, successivamente verificati e interpretati dalla redazione di www.newsroomitalia.it - Per restare sempre aggiornato scarica GRATIS la nostra App!
