L’Italia si appresta ad affrontare l’inizio di una nuova fase perturbata che, secondo le ultime proiezioni dei principali modelli numerici, sarà particolarmente intensa tra la notte di domenica 23 e martedì 25 novembre. A determinare il peggioramento sarà una vasta saccatura nord-atlantica, alimentata da aria fredda di origine polare, destinata a scivolare rapidamente verso sud lungo un asse Mare del Nord–bacino del Mediterraneo. Il transito delle correnti fredde attraverso la Porta del Rodano innescherà la formazione di un ciclone mediterraneo secondario, destinato a isolarsi e stazionare sui nostri mari per diversi giorni, approfondendo ulteriormente la depressione e aggravando le condizioni meteorologiche su diverse aree del Paese.
Lunedì 24 novembre sarà una giornata contraddistinta da spiccata instabilità, con precipitazioni diffuse, anche a carattere temporalesco, che interesseranno in particolare il Nord e le regioni centrali tirreniche. Il settore settentrionale sarà colpito soprattutto nella prima parte della giornata, con piogge battenti e possibili nubifragi sulla Liguria di Levante e sul basso Piemonte. Sul Triveneto si prevedono invece rovesci più persistenti nel corso del pomeriggio e della serata, accompagnati da un abbassamento della quota neve, che potrà scendere fino a 400–600 metri su Veneto e Friuli Venezia Giulia, imbiancando le zone collinari.
Martedì 25 il maltempo si concentrerà al Centro-Sud; Toscana, Lazio e soprattutto Campania risulteranno esposte a fenomeni violenti, anche sotto forma di temporali autorigeneranti, in grado di determinare accumuli pluviometrici ingenti in poche ore. Su queste regioni il rischio di dissesti idrogeologici e allagamenti sarà elevato, specialmente nelle aree urbane e nei bacini idrografici minori. Anche l’Appennino centrale e meridionale sarà coinvolto, con nevicate abbondanti a partire dai 1400–1600 metri, in ulteriore calo nel corso della giornata.
Il contesto termico resterà invernale, con valori sotto la media del periodo sia nei valori massimi che minimi. Le temperature saranno influenzate dall’afflusso di masse d’aria fredda in quota, con un’isotermia a 850 hPa (circa 1450 m slm) compresa tra -2 e -4 °C al Centro-Nord, e prossima allo zero al Sud. Questa configurazione favorirà gelate estese nelle ore notturne e al primo mattino sulle pianure interne del Centro-Nord.
A partire da mercoledì 26 novembre si assisterà a un’evoluzione del quadro sinottico, con un parziale rinforzo del campo barico sul Centro-Nord grazie a un promontorio di alta pressione in risalita dal Mediterraneo occidentale. Questo garantirà un temporaneo miglioramento delle condizioni atmosferiche, con cieli via via più sereni e un aumento della stabilità, sebbene accompagnato da un ulteriore calo delle temperature notturne, che potranno scendere localmente sottozero anche in pianura. Tuttavia, la circolazione depressionaria non abbandonerà completamente il bacino centrale del Mediterraneo: il vortice ciclonico al Sud continuerà ad alimentare instabilità marcata su Calabria, Sicilia e in parte anche sulla Puglia, con piogge e temporali ancora possibili almeno fino a venerdì.
La fine di novembre si preannuncia quindi dinamica e caratterizzata da una duplice configurazione barica: da un lato un Centro-Nord progressivamente più secco, freddo e stabile, dall’altro un Sud e le Isole Maggiori ancora sotto l’influenza di un vortice depressionario attivo, foriero di ulteriori episodi di maltempo.
Le previsioni meteo vengono elaborate a partire dai dati forniti dai modelli internazionali ECMWF e GFS, successivamente verificati e interpretati dalla redazione di www.newsroomitalia.it - Per restare sempre aggiornato scarica GRATIS la nostra App!
