Dopo una fase eccezionalmente stabile e termicamente anomala, che ha portato temperature ben al di sopra delle medie stagionali su gran parte del territorio italiano, siamo ormai prossimi a un radicale cambio di regime atmosferico. L’anticiclone nord-africano, che da giorni domina incontrastato sul bacino del Mediterraneo centrale, inizierà a mostrare segnali di cedimento a partire da domenica 21 settembre, sotto la spinta di una decisa ondulazione del flusso atlantico che favorirà l’ingresso di una perturbazione organizzata, destinata a segnare l’inizio di una fase marcatamente più instabile e tipicamente autunnale.
I primi effetti si manifesteranno sul settore alpino occidentale già nel pomeriggio-sera di domenica, con l’ingresso di nubi stratiformi e precipitazioni deboli ma diffuse su Valle d’Aosta, alto Piemonte e alta Lombardia. Questo sarà il preludio di un deterioramento ben più significativo, atteso tra lunedì 22 e martedì 23, quando la struttura ciclonica entrerà pienamente in azione sul comparto euro-mediterraneo.

L’inizio della settimana vedrà un’intensificazione del flusso umido sud-occidentale in quota, con la formazione di una saccatura attiva alimentata da aria atlantica più fresca, la quale interagirà con la preesistente massa d’aria calda presente nei bassi strati. Ne conseguirà un marcato peggioramento sulle regioni settentrionali, in particolare sul Nordovest, dove sono attesi rovesci e temporali di forte intensità, specialmente lungo i rilievi alpini piemontesi, lombardi e sulla Liguria di Levante.
Nel corso della giornata, le precipitazioni si estenderanno rapidamente anche alla Toscana settentrionale, all’Umbria, al Lazio e alla Sardegna, con fenomeni spesso irregolari ma localmente intensi, accompagnati da possibili colpi di vento e grandinate nei sistemi temporaleschi più organizzati. Le analisi modellistiche (GFS, ECMWF) concordano nell’evidenziare accumuli pluviometrici significativi sui settori prealpini occidentali e sull’alto Appennino tosco-emiliano, con valori che localmente potrebbero superare i 70-90 mm nelle 24 ore.

Martedì 23 settembre la perturbazione proseguirà la sua progressione verso est, coinvolgendo in maniera più diretta il Nordest e parte delle regioni centrali. Le condizioni peggiori sono attese su Trentino-Alto Adige, Veneto, Friuli-Venezia Giulia e settori settentrionali della Lombardia, dove saranno possibili temporali diffusi e localmente intensi. Anche l’Emilia-Romagna e le Marche vedranno un peggioramento, con rovesci sparsi e una progressiva diminuzione delle temperature.
Sul versante tirrenico centrale e sulla Campania il tempo tenderà a peggiorare soprattutto in serata, mentre sul medio e basso Adriatico e sul resto del Sud persisteranno condizioni di relativa stabilità, con cieli parzialmente nuvolosi e temperature ancora miti. Tale tenuta sarà favorita da una ventilazione sud-orientale (Scirocco) che manterrà l’atmosfera più umida ma termicamente sopra la media.
Le temperature subiranno una sensibile flessione al Centro-Nord, con valori massimi che torneranno su livelli più consoni alla terza decade di settembre: si passerà dagli oltre 30°C registrati nei giorni scorsi a valori prossimi ai 22–25°C nelle principali città del Nord e del Centro. Le minime notturne, in calo anch’esse, favoriranno una maggiore escursione termica diurna nelle aree interne.

Secondo le attuali proiezioni, tra mercoledì 24 e il fine settimana successivo, l’evoluzione sinottica potrebbe favorire lo sviluppo di un minimo depressionario al suolo sull’alto Tirreno o a ridosso dell’arco alpino, configurazione che darebbe luogo a una “goccia fredda” semi-stazionaria. Tale assetto barico – particolarmente insidioso in termini di previsione – comporterebbe un prolungamento della fase instabile, con condizioni di tempo perturbato o fortemente variabile su molte regioni del Centro-Nord e sul versante tirrenico.
Le incertezze modellistiche riguardano la precisa localizzazione del minimo e la traiettoria del sistema ciclonico, ma la tendenza prevalente indica la persistenza di piogge a tratti abbondanti, soprattutto su Liguria, alta Toscana, Emilia, Veneto e Triveneto, con possibili nuove criticità idrogeologiche in caso di reiterazione dei fenomeni.
Il Sud Italia dovrebbe invece rimanere in parte protetto da una residua azione subtropicale, con condizioni meteo più stabili, seppur accompagnate da una maggiore variabilità e da una ventilazione meridionale a tratti sostenuta.
Dopo settimane dominate da condizioni anticicloniche persistenti e temperature sopra la norma, il quadro meteorologico è destinato a mutare in maniera sostanziale. L’ingresso di una saccatura atlantica determinerà un’inversione di tendenza, riportando l’Italia in un contesto più consono alla stagione autunnale. Le piogge, attese abbondanti al Nord e localmente intense al Centro, segneranno l’avvio di una fase dinamica che potrebbe protrarsi fino a fine mese. Un cambiamento significativo, che merita attenzione e monitoraggio costante nei prossimi giorni.Per restare sempre aggiornato scarica GRATIS la nostra App!