Le tendenze meteo a medio-lungo termine, pubblicate dal Servizio Meteorologico dell’Aeronautica Militare per il periodo 29 settembre – 26 ottobre 2025, confermano l’avvio di un mese di ottobre particolarmente dinamico e, almeno nella sua prima parte, segnato da un contesto atmosferico perturbato e termicamente sotto media. Una configurazione che si discosta in modo netto dalla tendenza climatica degli ultimi anni, che avevano visto proprio ottobre come un mese spesso ancora tardo-estivo, almeno nelle prime due decadi.
Secondo l’analisi probabilistica elaborata dai modelli climatologici ad ensemble, la prima settimana — dal 29 settembre al 5 ottobre — sarà dominata da una struttura ciclonica connessa a una goccia fredda in discesa sull’area del Mediterraneo centrale. Tale assetto barico, particolarmente efficace nel generare instabilità diffusa, comporterà precipitazioni superiori alla media su tutto il territorio nazionale. Più significativa, sotto il profilo termico, l’anomalia negativa attesa: le temperature saranno inferiori ai valori climatologici tipici del periodo, confermando la possibilità di un’irruzione fredda di origine continentale, coerente con quanto già emerso dai principali modelli deterministici come ECMWF e GFS. In questo contesto, non è da escludere il ritorno della neve a quote medio-alte lungo la dorsale appenninica, con valori termici prossimi ai +2/+3°C alla quota di 850 hPa (circa 1500 metri), compatibili con scenari da tardo autunno o addirittura invernali per le aree montane.
Nella seconda settimana, compresa tra il 6 e il 12 ottobre, si assisterà a una graduale attenuazione del raffreddamento precedente. Il flusso principale tenderà ad orientarsi dai quadranti occidentali, configurazione che storicamente si accompagna a una maggiore variabilità ma con tendenza alla stabilizzazione progressiva. Le precipitazioni continueranno a presentare un’anomalia positiva ma limitata alle aree del versante ionico — in particolare Salento, Basilicata e Calabria — dove saranno ancora possibili rovesci e temporali. Al contrario, nelle regioni di Nord-Ovest, sulla Lombardia alpina e sulla Sardegna occidentale i valori pluviometrici potrebbero risultare già inferiori alla media. Le temperature tenderanno ad allinearsi ai valori climatologici, anche se permarrà un residuo scarto negativo su Emilia-Romagna e zone interne del Centro Italia.
Tra il 13 e il 19 ottobre, la situazione atmosferica tenderà a stabilizzarsi ulteriormente sotto la persistenza di un regime occidentale più regolare. Non sono attese anomalie significative né sul fronte delle precipitazioni né su quello termico. Le temperature dovrebbero rientrare pienamente nei valori medi del periodo, con l’unica eccezione della Sardegna meridionale, dove potrebbe persistere un’anomalia positiva, compatibile con un campo di alta pressione subtropicale in temporanea rimonta sull’area.
La quarta settimana, dal 20 al 26 ottobre, dovrebbe confermare questa progressiva stabilizzazione atmosferica, sempre all’interno di un regime di correnti occidentali. Le precipitazioni saranno generalmente in linea con le medie del periodo, fatta eccezione per un lieve scarto negativo su Lombardia e regioni centrali adriatiche, dove i cumulati potrebbero risultare inferiori alla norma. Il quadro termico tenderà invece a virare verso una lieve anomalia positiva, in particolare su Sud e Isole Maggiori, dove il ritorno di masse d’aria più miti — probabilmente veicolate da un promontorio anticiclonico di matrice africana — potrebbe riportare le temperature su valori superiori alla media stagionale.
Nel complesso, il mese di ottobre 2025 si presenta quindi con un’evoluzione termica piuttosto articolata: un inizio decisamente freddo e perturbato, con un’anomalia negativa marcata e diffusa, seguito da un graduale riallineamento termico e da un miglioramento delle condizioni meteorologiche a partire dalla seconda decade. Le precipitazioni, dopo un primo periodo sopra media, tenderanno ad una distribuzione più disomogenea con scarti positivi solo su alcune aree del Sud e possibili segnali di deficit pluviometrico sul Nord-Ovest e sull’area adriatica centrale nella parte finale del mese.

È importante sottolineare, come ricorda lo stesso Servizio Meteorologico dell’Aeronautica Militare, che le previsioni mensili non devono essere intese come strumenti predittivi di dettaglio, ma piuttosto come linee di tendenza, utili a identificare potenziali anomalie su scala sinottica e ad anticipare eventuali eventi estremi. In questo contesto, il monitoraggio continuo dei modelli deterministici giornalieri resta fondamentale per definire con precisione l’evoluzione del tempo a breve termine.Per restare sempre aggiornato scarica GRATIS la nostra App!