Con la fine di settembre e l’ingresso nel mese di ottobre, l’Italia si prepara a vivere la prima vera ondata di freddo della stagione autunnale. Le più recenti elaborazioni modellistiche fornite dai principali centri di calcolo meteorologico europei e americani evidenziano un’imponente irruzione di aria fredda in discesa dalla Russia, destinata a colpire in modo diretto la nostra Penisola tra il 1° e il 6 ottobre. Si tratta di un impulso di matrice artico-continentale, che porterà con sé un drastico calo termico, venti intensi e condizioni di marcata instabilità, specie lungo il versante adriatico e al Sud.
Dopo un inizio settimana ancora sostanzialmente stabile e in linea con le medie stagionali, con giornate piacevoli ma notti già frizzanti soprattutto al Nord e nelle conche interne del Centro — dove si registrano già valori minimi sotto i 10°C — la situazione subirà un cambiamento radicale a partire da martedì sera. Un profondo vortice ciclonico, alimentato da aria molto fredda di origine russa, inizierà infatti ad avvicinarsi minacciosamente dai Balcani, innescando un rapido rinforzo della ventilazione dai quadranti nordorientali, in particolare con venti di Bora sul medio e alto Adriatico.

Da mercoledì 1° ottobre il sistema depressionario entrerà in piena azione sull’Italia: si attende un’intensificazione della ventilazione (con raffiche anche oltre i 60-70 km/h tra Trieste e le coste marchigiane), un peggioramento delle condizioni meteo al Nordest e su tutto il settore adriatico del Centro, con piogge sparse, rovesci localizzati e un drastico calo delle temperature. Il calo termico sarà netto e diffuso: si passerà in poche ore da valori miti a temperature tipiche della seconda metà di ottobre, o in alcuni casi addirittura più consone al mese di novembre.
Nel dettaglio, entro venerdì 3 ottobre si attendono minime a una cifra su gran parte della Pianura Padana e sulle aree interne del Centro: Torino, Milano, Bologna e Firenze potrebbero scendere fino a 7-8°C al mattino, mentre nei fondivalle alpini — come Bolzano e l’alta Val Pusteria — si potrebbero toccare minime prossime ai 3-4°C, con rischio di locali brinate notturne. Anche le massime saranno in calo, in particolare sulle regioni adriatiche e al Sud, dove l’instabilità, i cieli coperti e la ventilazione sostenuta accentueranno sensibilmente la sensazione di freddo percepito, amplificata dall’effetto windchill.

Questa fase di fredda instabilità dovrebbe prolungarsi almeno fino a domenica 6 ottobre, con valori termici che resteranno al di sotto della media del periodo per diversi giorni. Una parziale attenuazione dell’afflusso freddo e un ritorno a condizioni più stabili e soleggiate sono attesi a partire da lunedì 7 ottobre, quando l’espansione di un promontorio anticiclonico dall’Europa occidentale dovrebbe riportare un contesto meteorologico più tranquillo e temperature in graduale risalita, seppur ancora piuttosto contenute nei valori minimi.Per restare sempre aggiornato scarica GRATIS la nostra App!