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Maltempo Abruzzo, la neve imbianca la Majelletta e i fiocchi si spingono fino a Prati di Tivo

Neve precoce in Abruzzo: imbiancate Majelletta e Prati di Tivo fino a 1450 m, evento raro per intensità e quota in apertura d’ottobre sull’Appennino centrale.

L’Abruzzo è stato investito in queste ore da un’intensa ondata di maltempo che ha riportato la neve sull’Appennino centrale in modo del tutto inusuale per la prima decade di ottobre. Un’irruzione di aria fredda di origine balcanica, convogliata da una circolazione depressionaria attiva sull’Europa sud-orientale, ha determinato un repentino abbassamento delle temperature, con valori scesi ben al di sotto delle medie stagionali anche in quota.

Neve significativa è stata segnalata a Campo Imperatore (2.100 m), ma l’evento ha assunto particolare rilievo per l’accumulo al suolo osservato anche a quote inferiori. La Majelletta, versante Passolanciano, ha registrato una copertura nevosa già a quota 1.600 metri, con imbiancamento ben visibile attraverso le immagini delle webcam attive in zona. Si tratta del primo vero episodio nevoso stagionale sul massiccio della Majella, che segna un inizio anticipato della fase pre-invernale.

Ma la sorpresa più evidente si è registrata sul Gran Sasso, dove fiocchi di neve a tratti moderati hanno raggiunto i 1.450 metri di Prati di Tivo, nel versante teramano. Si tratta di una quota decisamente bassa per il periodo, il che rende questo evento uno dei più rilevanti per precocità e intensità degli ultimi decenni in ambito appenninico centro-meridionale. Le dinamiche atmosferiche che hanno portato a questo episodio sono tipiche di configurazioni invernali, con isoterme di -2/-3 °C a 850 hPa (circa 1.500 m) già presenti nella serata di mercoledì.

Dal punto di vista meteorologico, un simile raffreddamento a inizio ottobre è statisticamente raro ma non eccezionale: analisi storiche indicano che eventi simili si verificano in media ogni 10-15 anni, anche se l’intensità della nevicata osservata oggi potrebbe collocare il fenomeno tra i più marcati dell’ultimo trentennio.

In attesa di un nuovo aumento delle temperature previsto nei prossimi giorni per l’espansione di un promontorio anticiclonico atlantico, l’episodio odierno resta un chiaro segnale di quanto possa essere repentino e marcato il passaggio stagionale in Appennino, dove l’autunno può già assumere i connotati dell’inverno a poche settimane dall’equinozio.Per restare sempre aggiornato scarica GRATIS la nostra App!