Dopo le ultime precipitazioni attese nei primi giorni della settimana entrante, lo scenario meteorologico italiano si prepara a vivere una trasformazione radicale a partire dal 22 ottobre. Le proiezioni dei principali centri di calcolo internazionali delineano il ritorno di una vasta area di alta pressione subtropicale che riguadagnerà progressivamente il controllo del bacino del Mediterraneo centrale, riportando condizioni di marcata stabilità atmosferica su gran parte della penisola. Si tratta dell’ennesimo episodio di espansione dell’anticiclone africano, alimentato da masse d’aria calda provenienti direttamente dal deserto del Sahara, che si estenderà con vigore sul nostro territorio nazionale.
La rimonta anticiclonica determinerà non soltanto un netto miglioramento delle condizioni atmosferiche, con ampi spazi di cielo sereno o poco nuvoloso, ma porterà con sé un consistente rialzo termico. Le temperature massime potrebbero raggiungere e localmente superare i 20-22 gradi centigradi, con picchi ancor più elevati nelle aree interne e lungo le coste tirreniche. Secondo le elaborazioni modellistiche più recenti, tra il 25 e il 30 ottobre alcune località del Meridione potrebbero addirittura sfiorare i 25-28 gradi, valori che si discostano di oltre otto-dieci gradi rispetto alle medie climatologiche del periodo, avvicinandosi a configurazioni termiche proprie della tarda estate.
Questa fase di anomalia termica positiva interesserà con particolare evidenza le regioni centro-meridionali e le due Isole Maggiori, configurandosi come un prolungamento della classica ottobrata romana. Sicilia, Calabria ionica, Basilicata, Puglia centro-meridionale, Campania, Lazio e Toscana meridionale vivranno giornate caratterizzate da clima decisamente mite e gradevole, con valori massimi durante le ore centrali del giorno che renderanno l’atmosfera quasi primaverile. Il richiamo di aria subtropicale sarà favorito da intensi flussi di libeccio e scirocco, venti caldi meridionali che trasporteranno masse d’aria calda e relativamente umida dal Nord Africa verso la penisola italiana.
Tuttavia, come frequentemente accade in presenza di strutture anticicloniche nel periodo autunnale e invernale, la medaglia presenta anche un rovescio meno favorevole. La stabilità atmosferica indotta dall’alta pressione non garantirà condizioni soleggiate uniformi su tutto il territorio nazionale. Le regioni settentrionali, in particolare la Pianura Padana e le vallate appenniniche, potrebbero fare i conti con fenomeni tipici delle configurazioni anticicloniche autunnali quali foschie dense, nebbie persistenti e nubi basse stratiformi. Questi fenomeni meteorologici, legati ai processi di inversione termica nei bassi strati dell’atmosfera, determineranno un clima umido, grigio e uggioso, con visibilità fortemente ridotta nelle ore notturne e del primo mattino.
L’assenza di ventilazione e il conseguente ristagno delle masse d’aria favorirà inoltre l’accumulo di inquinanti atmosferici nelle aree urbane della Val Padana, con possibili criticità per la qualità dell’aria. Milano, Torino, Bologna, Piacenza, Cremona, Mantova e le principali città del bacino padano potrebbero sperimentare giornate caratterizzate da cieli perennemente coperti da un velo grigiastro, con temperature massime contenute e sensazione di umidità diffusa, in netto contrasto con le condizioni soleggiate e miti che caratterizzeranno simultaneamente le regioni centro-meridionali.
Proprio nel delicato periodo a cavallo tra la fine di ottobre e i primi giorni di novembre, in corrispondenza delle festività di Halloween e Ognissanti, i modelli atmosferici più aggiornati iniziano tuttavia a delineare un possibile e significativo cambio di scenario sullo scacchiere euro-mediterraneo. Dopo la fase dominata dalla stabilità anticiclonica, le proiezioni modellistiche evidenziano una probabile riattivazione del flusso perturbato di matrice atlantica, guidato dalla depressione d’Islanda, vasta e persistente struttura ciclonica semipermanente localizzata nell’Atlantico settentrionale che agisce da autentico motore delle perturbazioni alle medie latitudini durante la stagione autunnale e invernale.

La depressione islandese, fenomeno meteorologico caratteristico dell’Atlantico settentrionale particolarmente evidente durante i mesi freddi, rappresenta una delle principali componenti del sistema climatico europeo e gioca un ruolo determinante nella traiettoria delle perturbazioni atlantiche. La sua posizione e intensità possono variare considerevolmente, e tali variazioni hanno un impatto diretto e significativo sulle condizioni meteorologiche di molte regioni del continente. Qualora questa configurazione barica dovesse effettivamente concretizzarsi, come suggerito dalle più recenti elaborazioni dei centri di calcolo europeo e americano, il territorio italiano potrebbe essere raggiunto da un’ondata di maltempo più strutturata e organizzata.
Le regioni settentrionali e i settori tirrenici rappresenterebbero le aree maggiormente esposte al transito delle perturbazioni atlantiche, con precipitazioni diffuse e localmente intense, accompagnate da rinforzo della ventilazione dai quadranti occidentali e da un generale calo termico. Non si esclude la possibilità di fenomeni intensi, con accumuli pluviometrici significativi nell’arco di poche ore, soprattutto nelle aree di Liguria di Levante, Alta Toscana, Alpi e Prealpi, dove il contrasto tra le masse d’aria umida atlantica e i rilievi montuosi potrebbe innescare fenomeni convettivi intensi. Il rischio di nubifragi localizzati risulterebbe più elevato proprio nelle zone dove l’orografia complessa favorisce i processi di sollevamento forzato delle masse d’aria.
Particolare attenzione merita anche la possibile interazione tra le correnti fredde atlantiche e le acque ancora relativamente calde del Mar Mediterraneo. Le temperature superficiali dei bacini marini italiani, sebbene in graduale diminuzione rispetto ai valori estivi, rimangono ancora superiori ai valori climatologici del periodo, costituendo un’importante riserva di energia termica e umidità. Questa configurazione termodinamica potrebbe favorire, in determinate condizioni sinottiche, la formazione di sistemi depressionari secondari sul Mediterraneo centrale, comunemente denominati cicloni mediterranei o medicani, strutture atmosferiche capaci di generare condizioni meteorologiche avverse con precipitazioni eccezionalmente intense, venti di burrasca e mareggiate lungo le coste esposte.

Da valutare attentamente, nel prosieguo della fase perturbata, anche il possibile ritorno delle precipitazioni nevose sui rilievi alpini e appenninici, con quota neve in progressivo abbassamento rispetto ai valori attuali. Qualora l’afflusso di aria fredda atlantica dovesse risultare particolarmente marcato, non si esclude che i fiocchi possano scendere fino a quote relativamente basse per il periodo, nell’ordine dei 1500-1800 metri sui settori alpini centro-occidentali e fino ai 1800-2000 metri lungo la dorsale appenninica settentrionale. Le Alpi e le Prealpi potrebbero così assistere alle prime nevicate significative della stagione autunnale, con accumuli potenzialmente consistenti oltre i 2000-2500 metri di quota.
La dinamicità attesa per il periodo a cavallo tra ottobre e novembre riflette la natura tipicamente variabile e talvolta estrema della stagione autunnale nel bacino del Mediterraneo, caratterizzata dall’alternanza tra fasi di stabilità anticiclonica con temperature miti o addirittura anomale e rapidi peggioramenti legati al transito di sistemi perturbati atlantici. La corretta interpretazione di questi scenari meteorologici richiede un attento monitoraggio delle successive emissioni modellistiche, che consentiranno di definire con maggiore precisione tempistica, intensità e localizzazione geografica dei fenomeni attesi. L’elevato grado di incertezza intrinseco nelle previsioni a medio-lungo termine impone prudenza nell’interpretazione degli scenari prospettati, che potranno subire significative modifiche nei prossimi aggiornamenti modellistici.
Le previsioni meteo vengono elaborate a partire dai dati forniti dai modelli internazionali ECMWF e GFS, successivamente verificati e interpretati dalla redazione di www.newsroomitalia.it - Per restare sempre aggiornato scarica GRATIS la nostra App!