Una nuova perturbazione di origine atlantica, alimentata da correnti sud-occidentali umide e instabili, è in procinto di investire l’Italia nella giornata di domenica 2 novembre, determinando un marcato peggioramento delle condizioni meteorologiche soprattutto sulle regioni settentrionali e parte del Centro. Il transito del fronte, caratterizzato da una significativa componente umida di matrice oceanica, favorirà lo sviluppo di un’intensa fase di maltempo, con precipitazioni diffuse, rovesci temporaleschi localmente di forte intensità e nevicate in montagna.
Le aree maggiormente interessate saranno Lombardia, Triveneto, Levante ligure e alta Toscana, dove tra il pomeriggio e la sera sono attesi rovesci temporaleschi anche persistenti. In queste zone, il sollevamento forzato dell’aria lungo i rilievi esposti alle correnti sud-occidentali — noto come effetto stau — determinerà accumuli pluviometrici significativi, in particolare lungo le Prealpi lombarde, le Dolomiti, l’Appennino tosco-emiliano e i rilievi interni della Liguria orientale. In tali contesti, non si escludono picchi di precipitazione localizzati superiori ai 70-90 mm in 24 ore, con criticità idrogeologiche da monitorare attentamente, specie nei bacini montani e prealpini.
Viceversa, il settore di Nord-Ovest, comprendente Piemonte, Valle d’Aosta e Ponente ligure, resterà in parziale ombra pluviometrica. Tale configurazione sinottica, con flussi sud-occidentali e barriere orografiche poste a monte, limiterà l’afflusso umido verso le zone sottovento, determinando precipitazioni deboli e irregolari, localmente assenti nei fondovalle e sulle pianure pedemontane.
Sul fronte nivologico, le nevicate saranno protagoniste sulle Alpi centro-orientali. Il limite iniziale delle nevicate si collocherà intorno ai 2000-2100 metri, ma nel corso della serata, l’ingresso di aria più fredda in quota determinerà un progressivo abbassamento della quota neve fino a 1600-1700 metri, specie tra Alta Valtellina, Dolomiti, Valli del Brennero e Valle Aurina. Gli accumuli saranno consistenti sopra i 2000 metri, con depositi significativi sui passi alpini e nei fondovalle elevati, dove si stimano fino a 30-50 cm di neve fresca nelle 12-18 ore successive all’ingresso della massa d’aria più fredda.
Anche il Centro Italia sarà coinvolto dal transito della perturbazione, con instabilità più discontinua e localizzata. Toscana centro-meridionale, Umbria e Lazio vedranno rovesci sparsi e brevi temporali, sebbene con intensità generalmente inferiore rispetto al Settentrione. Le temperature subiranno un calo generalizzato, con valori minimi e massimi in flessione di 3-5°C rispetto ai giorni precedenti, riportando le termiche su valori più consoni alla stagione.
Al Sud e sulle Isole maggiori il contesto meteorologico si manterrà invece più stabile, grazie alla parziale protezione offerta dalla struttura anticiclonica subtropicale in indebolimento. Le condizioni resteranno prevalentemente asciutte su Campania, Puglia, Basilicata e Sardegna, mentre residui rovesci potranno interessare la Sicilia orientale e la Calabria ionica, in un contesto di nuvolosità irregolare e venti moderati dai quadranti meridionali.
Con l’avvio della prossima settimana, la struttura depressionaria dovrebbe traslare verso est, lasciando spazio a una temporanea rimonta del campo barico, ma nuove insidie atlantiche sono già attese tra martedì e mercoledì.
Le previsioni meteo vengono elaborate a partire dai dati forniti dai modelli internazionali ECMWF e GFS, successivamente verificati e interpretati dalla redazione di www.newsroomitalia.it - Per restare sempre aggiornato scarica GRATIS la nostra App!
