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Schlein lancia la sfida al Governo: “La partita è apertissima, pronti a vincere le politiche del 2027”

Dopo le vittorie in Campania e Puglia, la segretaria Pd rivendica la parità delle coalizioni nelle tredici regioni al voto e si dice pronta alle primarie per la leadership del campo largo.

La segretaria del Partito Democratico Elly Schlein ha lanciato un messaggio chiaro al centrodestra nella conferenza stampa convocata al Nazareno all’indomani delle elezioni regionali che hanno visto il campo largo trionfare in Campania e Puglia. “Il governo è contendibile, la partita è apertissima. Siamo in partita, vogliamo vincere, siamo pronti ad andare al governo nel 2027 vincendo le politiche”, ha dichiarato la leader dem, tracciando con determinazione la rotta verso le prossime elezioni nazionali.

Le parole della segretaria dem giungono dopo una tornata elettorale che ha confermato le aspettative nelle tre regioni chiamate al voto il 23 e 24 novembre. In Campania Roberto Fico, esponente del Movimento 5 Stelle ed ex presidente della Camera, ha surclassato il viceministro degli Esteri Edmondo Cirielli con un distacco di circa 25 punti percentuali, attestandosi al 60,63 per cento dei consensi contro il 35,6 per cento dello sfidante di centrodestra. In Puglia il risultato è stato ancora più netto, con l’eurodeputato ed ex sindaco di Bari Antonio Decaro che ha prevalso sull’imprenditore Luigi Lobuono con quasi 30 punti di vantaggio, raggiungendo il 63,97 per cento delle preferenze. Il Veneto è invece rimasto saldamente in mano al centrodestra, con il leghista Alberto Stefani che ha raccolto l’eredità di Luca Zaia dopo tre mandati consecutivi, ottenendo circa il 65 per cento dei voti.

Schlein ha voluto sottolineare come il bilancio complessivo delle tredici regioni andate al voto tra il 2024 e il 2025 dimostri una sostanziale parità tra le due coalizioni. “Se noi andiamo a sommare i voti in tutte le regioni che sono andate alle urne quest’anno siamo pari”, ha affermato la segretaria, rivendicando il consolidamento della coalizione progressista che per la prima volta in vent’anni si è presentata unita in tutte e sette le regioni chiamate al voto nella tornata autunnale. Il Partito Democratico si conferma primo partito in termini assoluti, con 3,2 milioni di voti raccolti nelle tredici regioni, contro i 2,6 milioni di Fratelli d’Italia.

La leader dem non ha risparmiato critiche alla premier Giorgia Meloni, indicandola come la vera sconfitta della tornata elettorale. “La vera sconfitta di oggi è Giorgia Meloni, sconfitta in Puglia, sconfitta in Campania, sconfitta pure in Veneto dove sperava di superare la Lega e non è andata così”, ha dichiarato Schlein nella notte elettorale a Bari, nel comitato di Decaro. In Campania, ha ricordato la segretaria, il centrodestra ha schierato come candidato un membro dell’esecutivo e tutti i ministri sono andati in regione a fare promesse, compreso un condono edilizio che non ha sortito l’effetto sperato.

In effetti i numeri parlano di una situazione complessa per Fratelli d’Italia. In Veneto il partito della premier è stato doppiato dalla Lega, attestandosi al 18,6 per cento contro il 36 per cento del Carroccio trainato dall’effetto Zaia, candidato capolista in tutte le province. In Campania Fratelli d’Italia ha raggiunto l’11,9 per cento, appena sopra Forza Italia ferma al 10,7 per cento, con i due partiti separati da soli cinquemila voti. Un testa a testa inedito che ha fatto emergere tensioni interne alla coalizione di governo.

Sul fronte della leadership del campo largo in vista delle politiche, Schlein si è detta disponibile a esplorare diverse modalità di scelta. “O si fa come fa la destra: è candidato chi guida il partito che prende più voti. O ci sono altre modalità, ho già detto che sono disponibile alle primarie, a correre alle primarie”, ha spiegato la segretaria dem, confermando la propria apertura verso qualsiasi meccanismo di selezione condiviso con gli alleati. La questione non è secondaria, considerando che Giuseppe Conte ha annunciato l’apertura di un nuovo cantiere per costruire il programma di governo del Movimento 5 Stelle.

La segretaria ha inoltre respinto le ipotesi di riforma della legge elettorale avanzate dal centrodestra nelle ore immediatamente successive allo spoglio. Giovanni Donzelli, responsabile dell’organizzazione di Fratelli d’Italia, ha infatti invocato una riflessione sulla stabilità e sulla possibile modifica del sistema di voto, suggerendo un ridimensionamento dei collegi uninominali a favore di un proporzionale con premio di maggioranza. “Questa discussione la sta facendo la destra, non c’è ancora nessuna proposta concreta, ma parte dalle premesse peggiori”, ha replicato Schlein, accusando il centrodestra di voler cambiare le regole del gioco per paura di perdere. “Con la coalizione che abbiamo costruito oggi, nel 2022 loro non avrebbero vinto e perderebbero nel 2027”, ha aggiunto.

I risultati regionali fotografano una situazione in cui il centrodestra mantiene la guida di tredici regioni su venti, mentre il centrosinistra ne governa sei, con la Valle d’Aosta affidata agli autonomisti di Union Valdotaine. Tuttavia la dinamica recente appare favorevole alla coalizione progressista: le uniche due regioni che hanno cambiato colore durante la segreteria Schlein sono state Umbria e Sardegna, entrambe passate dal centrodestra al centrosinistra. In Emilia-Romagna Michele de Pascale ha confermato la guida dem, mentre in Toscana Eugenio Giani ha ottenuto un secondo mandato.

Il dato sull’affluenza rappresenta tuttavia un elemento di preoccupazione trasversale. In Campania ha votato il 42 per cento degli aventi diritto, in Puglia il 41,8 per cento e in Veneto circa il 47 per cento, tutti valori in significativo calo rispetto alle precedenti consultazioni. Un’astensione che continua a crescere e che interroga l’intera classe politica sulla capacità di mobilitare gli elettori.

Schlein ha indicato le prossime tappe del percorso verso le politiche del 2027. “Non partiamo da zero perché la coalizione progressista ha già presentato insieme delle proposte di legge in Parlamento e sedici emendamenti alla manovra”, ha sottolineato, annunciando l’intenzione di proseguire il lavoro programmatico non solo tra i partiti ma anche nel Paese, attraverso un confronto diretto con i cittadini. Il prossimo banco di prova sarà probabilmente il referendum sulla separazione delle carriere dei magistrati, previsto per la primavera del 2026, che la segretaria dem intende trasformare in una mobilitazione a difesa della Costituzione.

La conferenza stampa al Nazareno ha segnato dunque l’apertura ufficiale della campagna elettorale lunga verso le politiche, con Schlein che si presenta rafforzata dai risultati e determinata a guidare la coalizione verso Palazzo Chigi. “Appare chiaro che questa destra non solo non sia imbattibile e siamo pronti a sfidarla”, ha concluso la segretaria dem, in una frase che suona come una dichiarazione di intenti per i prossimi due anni di confronto politico. Per restare sempre aggiornato scarica GRATIS la nostra App!