A distanza di diciotto anni dalla sua vittoria al Grande Fratello, Milo Coretti torna a far parlare di sé, questa volta non per un ritorno in tv ma per un durissimo sfogo pubblicato sul suo profilo Instagram. L’ex vincitore dell’edizione 2007 del reality si inserisce a gamba tesa nella querelle tra Fabrizio Corona e Alfonso Signorini, cavalcando l’onda delle polemiche nate dalle rivelazioni dell’ex re dei paparazzi sul sistema televisivo italiano. Coretti, senza mezzi termini, accusa apertamente l’ambiente televisivo, gli autori storici dei reality e un presunto sistema fatto di favoritismi, lobby e compromessi inconfessabili.
Il suo racconto parte da un passato che ancora oggi molti ricordano: “Era il 2007, un’epoca in cui chiunque voleva fare il GF”, scrive, ricordando come il suo ingresso nella Casa fu quasi casuale e senza grandi aspettative. Eppure vinse. Da lì, anni intensi di notorietà, ingaggi, apparizioni televisive e anche ruoli cinematografici. Ma quando il vento è cambiato, ammette di aver scelto di tornare alla vita reale, quella fatta di lavoro concreto e risultati tangibili: quattro bar, quaranta dipendenti, stipendi sicuri e famiglie mantenute.
Nel suo sfogo, però, è il “dietro le quinte” del sistema televisivo a emergere con forza. Coretti denuncia senza filtri i meccanismi di selezione dei reality, in particolare dell’Isola dei Famosi, per cui afferma di aver sostenuto ben cinque provini senza successo. “Non ero di nessuna lobby, non ero gay, non ero il palestrato che poteva attirare queste m***e”, scrive, lasciando intendere – pur senza portare prove – che certi ingressi in tv siano frutto di scelte guidate da criteri molto lontani dal merito. Da qui il paragone con la vicenda di Stefano Medugno, concorrente del Grande Fratello di cui Corona ha recentemente parlato, e l’accusa rivolta agli autori storici, “gli stessi dal 2000”, come se nulla fosse mai cambiato.
Coretti si pone come esempio di chi ha scelto di voltare le spalle al sistema mediatico, preferendo una vita “vera”, lontana dai riflettori ma ricca di soddisfazioni personali e professionali. E rigetta con disprezzo l’idea di dover “leccare il c***o a quattro parassiti”, anche a fronte di offerte milionarie. Nel suo messaggio, c’è anche una nota amara nei confronti del pubblico, colpevole – a suo dire – di considerare “spariti” coloro che semplicemente hanno smesso di apparire in tv, ignorando che esiste un’esistenza soddisfacente al di fuori del piccolo schermo.
Le parole di Coretti, pur nella loro durezza e con toni spesso sopra le righe, riflettono un malessere diffuso e sempre più spesso condiviso da ex protagonisti del mondo televisivo, che negli ultimi anni hanno iniziato a raccontare retroscena poco edificanti. La sua testimonianza non è supportata da prove documentali, e va dunque considerata per ciò che è: un punto di vista personale, forte e radicale, che si inserisce in un dibattito sempre più acceso su trasparenza, meritocrazia e logiche interne alla macchina dello spettacolo italiano. Per restare sempre aggiornato scarica GRATIS la nostra App!
