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Trasporto sanitario, l’Europa dice no allo strapotere delle associazioni di volontariato

Rivoluzione in vista per il trasporto sanitario, l’Europa dice no all’esclusività delle Associazioni di Volontariato

DSC017337Ci risiamo, altra tegola sul mondo del soccorso e del volontariato del soccorso italiano. La Corte di giustizia europea rischia di rivoluzionare gli affidamenti del trasporto sanitario, che in Italia è quasi esclusivo appannaggio del volontariato. Il tema era già sollevato nel 2007 dall’Europa apre un nuovo scenario nel mondo del volontariato e mostra sempre più quanto sia necessaria una riorganizzazione totale del sistema nazionale. A fronte di una causa che vede coinvolte la Asl 5 «Spezzino», l’Anpas della Liguria e la Regione Liguria contro le cooperative sociali San Lorenzo e Croce Verde Cogema, ecco il parere dell’avvocato generale della Corte di giustizia europea Nils Wahl.

Secondo l’avvocato generale della Corte di Giustizia Europea Nils Wahl,  il governo regionale, così come le pubbliche assistenze, sostiene che le onlus a cui viene affidato il trasporto sanitario, non esercitando alcuna attività economica e godendo solo di rimborsi spese, non possono essere qualificate come imprese (o, per meglio dire, «operatori economici») ai sensi del diritto dell’Unione. Una posizione che in parte contrasta col principio affermato sempre dalla Corte di giustizia europea, III sezione, nella sentenza del 29 novembre 2007, secondo la quale le associazioni di volontariato possono essere considerate imprese ai sensi delle disposizioni del Trattato europeo relative alla concorrenza.

Le conclusioni di Wahl sono piuttosto chiare. Secondo gli articoli 49 TFUE e 56 TFUE e la direttiva 2004/18/CE del Parlamento Europeo e del Consiglio (31 marzo 2004) relativa al coordinamento delle procedure di aggiudicazione degli appalti pubblici di lavori, di forniture e di servizi, «ostano a una norma nazionale ai sensi della quale, in caso di aggiudicazione di appalti per la fornitura di servizi di trasporto sanitario, sia prevista l’attribuzione in via prioritaria alle associazioni di volontariato, senza nessuna forma di gara e stabilendo soltanto il rimborso delle spese effettivamente sostenute».

In poche parole il volontariato deve essere messo sullo stesso piano di tutti gli altri operatori economici.

Ennesima dimostrazione di quanto sia necessario accelerare i tempi per la messa a regime di un nuovo dipartimento nazionale 

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