Un’intensa perturbazione di origine nord-europea si appresta a colpire l’Italia con una prolungata fase di maltempo che caratterizzerà l’intera settimana pre-pasquale, determinando condizioni meteorologiche potenzialmente critiche in diverse regioni del Paese. I modelli previsionali indicano la formazione di un vortice ciclonico sul Mediterraneo che, alimentato dalle acque marine significativamente più calde della media stagionale, favorirà precipitazioni abbondanti e persistenti, con un rischio concreto di fenomeni alluvionali particolarmente nelle regioni settentrionali e in parte di quelle centrali. L’evoluzione della situazione, che si protrarrà per almeno cinque giorni consecutivi con effetti che potrebbero estendersi anche al weekend pasquale, richiederà un costante monitoraggio da parte delle autorità di protezione civile, già impegnate nell’emanazione dei primi bollettini di allerta.
L’attuale scenario meteorologico, caratterizzato negli ultimi giorni da una relativa stabilità atmosferica, subirà un drastico cambiamento a partire dalla giornata di domenica 13 aprile, quando l’anticiclone che ha garantito condizioni prevalentemente asciutte inizierà ad indebolirsi per lasciare spazio alla perturbazione numero 2 del mese. Le prime avvisaglie del peggioramento si manifesteranno nelle regioni nord-occidentali già dalle ore mattutine, con un progressivo estendimento delle precipitazioni a gran parte delle aree settentrionali nel corso della giornata, assumendo intensità particolarmente significativa tra Liguria e Piemonte, dove i fenomeni potrebbero risultare localmente abbondanti già in questa fase iniziale dell’ondata perturbata.
Le regioni centrali tirreniche e la Sardegna verranno progressivamente interessate da un aumento della nuvolosità, mentre il resto del meridione potrà ancora beneficiare di condizioni relativamente più stabili, con la presenza di velature che non comprometteranno l’andamento termico, destinato addirittura ad un temporaneo incremento per effetto delle correnti sciroccali che precederanno l’ingresso della perturbazione. Il quadro meteorologico di domenica si completerà con un deciso rinforzo della ventilazione dai quadranti meridionali, che risulterà particolarmente intensa lungo le coste occidentali, soprattutto in Sardegna, dove si assisterà ad un progressivo aumento del moto ondoso.
Il maltempo assumerà connotati maggiormente marcati nella giornata di lunedì 14 aprile, quando il ciclone mediterraneo in formazione continuerà ad influenzare le condizioni atmosferiche sull’Italia, estendendo i suoi effetti non solo alle regioni settentrionali ma anche a quelle centrali tirreniche e alla Sardegna, con precipitazioni diffuse che localmente potranno assumere carattere temporalesco. I fenomeni più intensi interesseranno la Liguria e l’alta pianura del Nord-Ovest, dove esiste la possibilità concreta di nubifragi localizzati, con accumuli pluviometrici che potrebbero risultare significativi già in questa fase dell’evoluzione perturbata.

La dinamica meteorologica si intensificherà ulteriormente a partire da martedì 15 aprile, quando l’afflusso di aria più fredda in quota, in discesa dal Nord Europa, interagirà con le acque ancora relativamente calde del Mediterraneo, favorendo l’approfondimento del vortice depressionario che si muoverà lentamente dalle Baleari verso la Costa Azzurra. Questa configurazione barica rappresenta tipicamente uno scenario favorevole all’innesco di precipitazioni intense e persistenti sulle regioni nord-occidentali, con il rischio di fenomeni a carattere di nubifragio che potranno determinare criticità idrogeologiche.
L’attenzione maggiore si concentra sulle giornate di mercoledì 16 e giovedì 17 aprile, quando le precipitazioni potranno assumere caratteristiche di particolare intensità, sostenute da venti di Scirocco che soffieranno con raffiche localmente tempestose, superando anche i 100 km/h specialmente lungo i litorali esposti e provocando mareggiate significative sulle coste di Sicilia, Calabria e Campania, con onde che potranno raggiungere altezze ragguardevoli, fino a 4 metri. I modelli previsionali evidenziano in questa fase la formazione e l’approfondimento di un’area ciclonica posizionata tra le Baleari e i Pirenei, che potrebbe generare condizioni di maltempo marcato e duraturo su diverse regioni italiane, particolarmente nel quadrante nord-occidentale.
La Pioggia di 3 Mesi in Poche Ore

Le regioni che risulteranno maggiormente esposte al rischio di fenomeni estremi comprendono il Piemonte, la bassa Valle d’Aosta, il Ponente Ligure, il Nord della Lombardia, il basso Trentino, l’alto Veneto, il Levante ligure e la parte occidentale della Sardegna. In questi territori risulta concreto il pericolo di piogge molto abbondanti e persistenti, concentrate in un arco temporale relativamente limitato, tali da far scattare l’allerta idrogeologica con livelli di criticità che potrebbero raggiungere soglie elevate. Le simulazioni modellistiche più pessimistiche indicano la possibilità di accumuli pluviometrici che potrebbero superare i 300 millimetri in poche ore, equivalenti alle precipitazioni che normalmente si verificano nell’arco di tre mesi, concentrati tuttavia in un intervallo temporale estremamente ridotto.
L’elemento di ulteriore preoccupazione riguarda l’apporto aggiuntivo derivante dalla fusione del manto nevoso presente sui rilievi, causata dall’innalzamento termico indotto dalle correnti meridionali che accompagneranno la perturbazione. Questo processo potrebbe determinare un incremento significativo delle portate fluviali, con il conseguente rischio di onde di piena improvvise nei bacini idrografici delle aree montane e pedemontane. La combinazione tra precipitazioni intense e fusione nivale rappresenta storicamente lo scenario più critico per il rischio idrogeologico nel contesto territoriale italiano, caratterizzato da bacini idrografici relativamente piccoli e a regime torrentizio, particolarmente reattivi agli input precipitativi concentrati.
Va sottolineato che, sebbene i diversi modelli previsionali concordino sull’impostazione generale del peggioramento, permangono alcune discrepanze nelle proiezioni quantitative: il modello americano GFS evidenzia gli scenari più allarmanti, prevedendo accumuli pluviometrici che potrebbero superare i 100 millimetri in sole 24 ore, mentre il modello europeo ECMWF propone una lettura meno drammatica dell’evoluzione ciclonica, stimando un sistema di bassa pressione meno profondo con un impatto conseguentemente meno severo, pur riconoscendo la probabilità di un periodo di maltempo piuttosto attivo e diffuso.
Le condizioni di instabilità atmosferica si protrarranno con elevata probabilità almeno fino a venerdì 18 aprile, determinando una fase meteorologica particolarmente critica che richiederà un’attenzione costante da parte delle autorità di protezione civile, potenzialmente chiamate ad emettere bollettini di allerta nelle aree maggiormente esposte ai fenomeni previsti. L’evoluzione della perturbazione nelle giornate successive, che coincideranno con il weekend pasquale, presenta ancora margini di incertezza significativi: secondo alcune proiezioni potrebbe verificarsi un graduale miglioramento con un ritorno a condizioni di maggiore variabilità primaverile, mentre altre indicano la possibilità di precipitazioni residue che potrebbero interessare localmente anche le giornate di Pasqua e Pasquetta.