Papa Francesco, ecco il testamento

Papa Francesco è morto questa mattina alle 7:35 nella sua residenza in Vaticano. Nel testamento spirituale, redatto nel 2022, ha chiesto di essere sepolto nella Basilica di Santa Maria Maggiore e ha offerto la sua sofferenza ‘per la pace nel mondo’.

Papa Francesco è deceduto questa mattina alle ore 7:35 presso la sua residenza nella Domus Santa Marta in Vaticano all’età di 88 anni, concludendo un pontificato che ha profondamente segnato la Chiesa Cattolica con il suo messaggio di umiltà, misericordia e attenzione ai più deboli. Il Cardinale Kevin Farrell ha dato l’annuncio ufficiale con parole cariche di emozione: “Carissimi fratelli e sorelle, con profondo dolore devo annunciare la morte di nostro Santo Padre Francesco. Alle ore 7:35 di questa mattina il Vescovo di Roma, Francesco, è tornato alla casa del Padre”, un comunicato che in pochi minuti ha fatto il giro del mondo, suscitando reazioni di cordoglio da parte di leader politici e religiosi di ogni continente mentre una folla commossa di fedeli si radunava spontaneamente in Piazza San Pietro, dove le campane hanno suonato per venti minuti ininterrotti in segno di lutto.

Secondo il certificato medico ufficiale redatto dal professor Andrea Arcangeli, direttore della Direzione di Sanità e Igiene dello Stato della Città del Vaticano, la causa del decesso è stata un ictus cerebrale che ha portato al coma e successivamente a un collasso cardiocircolatorio irreversibile, complicazioni insorte in un quadro clinico già compromesso da patologie pregresse tra cui un episodio di insufficienza respiratoria acuta in polmonite bilaterale multimicrobica, bronchiectasie multiple, ipertensione arteriosa e diabete di tipo II, condizioni che negli ultimi mesi avevano visibilmente indebolito il Pontefice pur senza spegnere la sua determinazione nel continuare la missione pastorale fino all’ultimo, come dimostrato dalla sua commovente apparizione durante le celebrazioni pasquali di appena ventiquattro ore prima della sua scomparsa.

Nelle ore successive alla morte del Santo Padre, la Sala Stampa Vaticana ha diffuso il testamento spirituale di Papa Francesco, un documento sobrio e profondo redatto il 29 giugno 2022, quando il Pontefice, presentendo la fine del suo cammino terreno, aveva messo per iscritto le sue ultime volontà riguardanti principalmente il luogo della sua sepoltura, una scelta significativa che riflette la profonda devozione mariana che ha caratterizzato il suo pontificato: “Sentendo che si avvicina il tramonto della mia vita terrena e con viva speranza nella Vita Eterna, desidero esprimere la mia volontà testamentaria solamente per quanto riguarda il luogo della mia sepoltura. La mia vita e il ministero sacerdotale ed episcopale ho sempre affidato alla Madre del Nostro Signore, Maria Santissima. Perciò, chiedo che le mie spoglie mortali riposino aspettando il giorno della risurrezione nella Basilica Papale di Santa Maria Maggiore”.

Il desiderio espresso da Papa Francesco di essere sepolto nella Basilica di Santa Maria Maggiore rappresenta una scelta inusuale rispetto alla tradizione che vede i pontefici riposare nelle Grotte Vaticane sotto la Basilica di San Pietro, ma perfettamente coerente con la profonda relazione spirituale che il Papa argentino ha sempre avuto con questo antico santuario mariano, dove si recava regolarmente in preghiera prima e dopo ogni viaggio apostolico per affidare le sue intenzioni alla Madre Immacolata, come lui stesso ha specificato nel testamento: “Desidero che il mio ultimo viaggio terreno si concluda proprio in questo antichissimo santuario Mariano dove mi recavo per la preghiera all’inizio e al termine di ogni Viaggio Apostolico ad affidare fiduciosamente le mie intenzioni alla Madre Immacolata e ringraziarLa per la docile e materna cura”.

Nel documento, che porta in intestazione il suo motto episcopale “Miserando atque eligendo” (Guardò con misericordia e lo scelse), il Pontefice fornisce indicazioni precise sul luogo e le caratteristiche della sua sepoltura, richiedendo che la sua tomba venga preparata “nel loculo della navata laterale tra la Cappella Paolina e la Cappella Sforza”, specificando che “il sepolcro deve essere nella terra; semplice, senza particolare decoro e con l’unica iscrizione: Franciscus”, una richiesta che riflette quella semplicità e quell’umiltà che hanno contraddistinto il suo intero pontificato e che rimane coerente con lo stile di vita che Jorge Mario Bergoglio ha sempre mantenuto, rifiutando i privilegi e gli sfarzi tradizionalmente associati alla figura papale.

Particolarmente toccante è il passaggio finale del testamento, in cui Papa Francesco rivolge un pensiero di gratitudine verso coloro che gli hanno voluto bene e offre il significato spirituale della sua sofferenza: “Il Signore dia la meritata ricompensa a coloro che mi hanno voluto bene e continueranno a pregare per me. La sofferenza che si è fatta presente nell’ultima parte della mia vita l’ho offerta al Signore per la pace nel mondo e la fratellanza tra i popoli”, parole che acquisiscono una risonanza ancora più profonda alla luce del suo costante impegno per la pace e la riconciliazione in un mondo lacerato da conflitti, un impegno che ha caratterizzato il suo magistero fino all’ultimo messaggio pasquale pronunciato appena ieri, quando aveva invocato ancora una volta la pace in Terra Santa e in tutte le zone di conflitto.

Il Vaticano ha comunicato che la salma del Pontefice sarà traslata nella Basilica di San Pietro il 23 aprile, dove rimarrà esposta per il commiato dei fedeli, mentre i funerali solenni saranno celebrati tra venerdì e domenica prossimi, con la data esatta che verrà stabilita dai cardinali durante la prima Congregazione; in queste ore il Prefetto di Roma Lamberto Giannini ha già annunciato l’implementazione di un piano di sicurezza rafforzato per gestire l’enorme afflusso di fedeli previsto, con misure che includono una no-fly zone sull’area vaticana per garantire la massima protezione durante le cerimonie funebri che si preannunciano partecipate da capi di Stato e rappresentanti religiosi provenienti da tutto il mondo.

La Sala Stampa vaticana ha inoltre precisato che il Giubileo, l’Anno Santo proclamato da Papa Francesco, “resta aperto” nonostante la sede vacante, mentre il Conclave per l’elezione del nuovo pontefice è stato preliminarmente fissato nel periodo compreso tra il 5 e il 10 maggio, quando i cardinali elettori si riuniranno nella Cappella Sistina per scegliere il successore di Jorge Mario Bergoglio, concludendo così un periodo di profondo rinnovamento della Chiesa che ha visto il primo papa latinoamericano della storia guidare i fedeli cattolici attraverso sfide epocali con uno stile pastorale distintivo che ha lasciato un’impronta indelebile nel panorama religioso contemporaneo e che continuerà a risuonare nelle sue ultime parole, quelle di un uomo che ha offerto la propria sofferenza per un mondo più fraterno e in pace.