L’andamento meteorologico di maggio 2025 si conferma decisamente anomalo, con una marcata tendenza all’instabilità che caratterizzerà l’intero mese. Le più recenti elaborazioni dei principali centri di calcolo internazionali evidenziano una configurazione barica sfavorevole all’instaurarsi di condizioni stabili, con l’anticiclone delle Azzorre che tende a posizionarsi molto a nord, tra il Mare di Norvegia e il Mare di Barents, favorendo invece la discesa di impulsi perturbati verso il bacino del Mediterraneo. Questa configurazione atmosferica, già attiva nei primi giorni del mese dopo una brevissima parentesi di caldo, proseguirà con elevata probabilità almeno fino alla terza settimana di maggio, per poi lasciare spazio a un possibile miglioramento solo nell’ultima decade.
La situazione meteorologica attuale vede l’Italia sotto l’influenza di una vasta saccatura depressionaria che interessa i settori centro-occidentali del continente europeo, mentre i massimi dell’alta pressione rimangono confinati sulle isole britanniche. Questo assetto barico risulta particolarmente sfavorevole al nostro Paese, determinando condizioni di spiccata instabilità soprattutto sulle regioni settentrionali e centrali della penisola, con precipitazioni frequenti e talora intense, in particolare nelle ore pomeridiane quando il riscaldamento diurno amplifica i contrasti termici in presenza di aria più fresca in quota. La giornata di oggi, mercoledì 7 maggio, prosegue all’insegna di questa instabilità con piogge sparse e temporali soprattutto al Centro-Nord, ma con fenomeni che non risparmiano nemmeno il Sud e le isole maggiori.
I modelli previsionali concordano nell’indicare una persistenza di questa configurazione meteorologica almeno fino a metà mese, con un regime pluviometrico superiore alla media su gran parte dell’Italia. Le correnti instabili di origine atlantica continueranno a influenzare il tempo sulla penisola, determinando frequenti fasi di maltempo alternate a brevi parentesi più soleggiate. Particolarmente colpito sarà il Nord Italia, dove le mappe di precipitazione accumulata fino al 10 maggio indicano valori fino a 150-200 mm sull’area alpina e prealpina, con picchi superiori ai 200 mm su Piemonte settentrionale, Lombardia alpina, Alto Adige e Friuli Venezia Giulia. Anche le zone pedemontane e le alte pianure potranno registrare accumuli significativi, seppur più contenuti rispetto ai settori montuosi.
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Nonostante le proiezioni indichino un possibile parziale miglioramento per il weekend del 10-11 maggio, con l’alta pressione che potrebbe tentare un’espansione sul Mediterraneo centrale a partire da venerdì 9 maggio, questa fase più stabile appare destinata a durare poco. I modelli matematici evidenziano infatti una nuova possibile fase perturbata già dalla metà della seconda decade mensile, quando correnti fresche settentrionali potrebbero nuovamente puntare verso il bacino del Mediterraneo, innescando nuove precipitazioni soprattutto sulle regioni centro-settentrionali. L’elevata anomalia termica presente sull’Europa meridionale, unita al continuo flusso umido da ovest-sudovest, favorirà infatti ulteriori episodi temporaleschi a carattere sparso fino alla terza settimana di maggio.
Le temperature risentiranno inevitabilmente di questa configurazione atmosferica, mantenendosi generalmente al di sotto delle medie stagionali, soprattutto al Centro-Nord. I valori massimi, particolarmente nelle regioni settentrionali, faticheranno a superare i 15-18°C nei periodi più perturbati, mentre nelle zone centrali si manterranno generalmente tra i 20 e i 22°C. Solo al Sud e sulle isole maggiori le temperature potranno risultare temporaneamente più elevate durante le fasi di relativa stabilità, con picchi anche prossimi ai 25-27°C, ma comunque lontani dai valori tipicamente estivi che avevano caratterizzato i primissimi giorni del mese quando l’anticiclone africano aveva portato punte fino a 30°C in diverse località.
I meteorologi del consorzio Lamma sottolineano come, secondo le loro ultime proiezioni, non siano attese condizioni particolarmente calde almeno fino al 19-20 maggio. Il clima dovrebbe infatti rimanere piuttosto fresco, con temperature massime comprese tra i 22 e i 25 gradi, valori inferiori rispetto alla norma del periodo. L’assetto meteorologico dominato da un flusso di correnti instabili continuerà a favorire una persistente variabilità atmosferica e la formazione di precipitazioni sparse, soprattutto nelle ore centrali della giornata, quando il riscaldamento diurno alimenta lo sviluppo di nubi cumuliformi.
Anche per quanto riguarda il prossimo fine settimana si conferma un tempo variabile: le zone costiere godranno probabilmente di una maggiore stabilità meteorologica, mentre nelle aree interne il rischio di rovesci continuerà a essere elevato, specialmente nelle ore pomeridiane. Questa configurazione appare destinata a proseguire almeno fino al 20-23 maggio, quando i modelli a lungo termine iniziano a mostrare segnali di un possibile cambiamento della circolazione atmosferica europea. Nella terza settimana di maggio potremmo assistere infatti al graduale ridimensionamento del regime ciclonico delle settimane precedenti, con i regimi pluviometrici che potrebbero riportarsi nella media al Nord, mentre al Centro-Sud continuerebbero ad essere ancora leggermente al di sopra.
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L’ultima decade del mese rappresenta al momento l’incognita maggiore per i previsori, ma le tendenze a lungo termine sembrano indicare un possibile tentativo dell’anticiclone di riconquistare terreno sul Mediterraneo. Nell’ultima settimana di maggio potrebbe infatti ridimensionarsi ulteriormente l’anomalia ciclonica delle settimane precedenti, consentendo così il rientro dei regimi termici e pluviometrici nel range medio del periodo. Le temperature potrebbero quindi gradualmente risalire verso valori più consoni alla tarda primavera, pur senza eccessi di calore.
Le previsioni a lungo termine, seppur caratterizzate da un’affidabilità limitata oltre la settimana, mostrano una tendenza all’aumento delle temperature solo a partire dall’inizio di giugno. In quel periodo potrebbe finalmente iniziare una fase più stabile e calda, tipicamente estiva. Il vero caldo, quello che porta i termometri stabilmente oltre i 30°C, dovrebbe quindi farsi attendere almeno fino all’inizio dell’estate meteorologica, con l’anticiclone africano che potrebbe riprendere a espandersi con più convinzione verso il bacino del Mediterraneo solo da giugno inoltrato.
Per concludere, questo maggio 2025 si conferma meteorologicamente irrequieto, con una spiccata tendenza all’instabilità che caratterizzerà almeno i primi due terzi del mese. Gli amanti del sole e del caldo dovranno probabilmente pazientare fino all’ultima settimana di maggio per assistere a un deciso miglioramento delle condizioni atmosferiche, mentre nel frattempo sarà bene tenere a portata di mano l’ombrello, soprattutto nelle ore pomeridiane quando i fenomeni temporaleschi risulteranno più probabili e intensi.