Piazza San Pietro ha accolto con giubilo l’annuncio tanto atteso. Alle 18:08 dell’8 maggio 2025, il fumo bianco è uscito dal comignolo della Cappella Sistina, segnalando che i 133 cardinali elettori hanno raggiunto il consenso necessario per eleggere il 267° Pontefice della Chiesa Cattolica. Dopo un conclave relativamente breve, iniziato solo ieri pomeriggio, la decisione è arrivata al quarto scrutinio, confermando le previsioni del Cardinale Re che aveva auspicato la fumata bianca entro la giornata di oggi.
Il drammatico momento è stato seguito da decine di migliaia di fedeli radunati in Piazza San Pietro e da milioni di persone in tutto il mondo attraverso i media. Le campane della Basilica hanno iniziato a suonare a festa poco dopo la comparsa del fumo bianco, confermando definitivamente l’elezione del nuovo Santo Padre. Una procedura chiaramente codificata che ha evitato le incertezze verificatesi in passati conclavi, quando il colore della fumata aveva talvolta generato confusione.
#CONCLAVE, Ecco il momento della #FumataBianca! #HabemusPapam pic.twitter.com/HWCfcp3P5i
— Newsroom Italia (@NewsRoomItalia) May 8, 2025
Il secondo giorno di conclave si era aperto con una fumata nera poco prima di mezzogiorno, segnalando che né il secondo né il terzo scrutinio avevano raggiunto la maggioranza qualificata richiesta di 89 voti. I cardinali, dopo aver pranzato a Casa Santa Marta, erano tornati nella Cappella Sistina alle 16:30 per riprendere le votazioni pomeridiane. La fumata bianca è arrivata prima del previsto, anticipata rispetto all’orario standard delle 19:00, indicando che l’elezione è avvenuta al primo scrutinio pomeridiano.
L’identità del nuovo Pontefice sarà presto annunciata dal Cardinale protodiaco Jean-Louis Tauran dalla loggia centrale della Basilica di San Pietro con la tradizionale formula “Annuntio vobis gaudium magnum: habemus Papam”. Nel frattempo, il nuovo Papa si trova nella “Stanza delle Lacrime”, dove sta indossando i paramenti pontifici prima di presentarsi ai fedeli.
La rapidità dell’elezione si allinea con le recenti tendenze: sia Benedetto XVI nel 2005 che Francesco nel 2013 furono eletti al secondo giorno di conclave, rispettivamente al quarto e quinto scrutinio. Prima della fumata bianca, tra i papabili più accreditati figuravano il Segretario di Stato Vaticano Pietro Parolin, il cardinale filippino Luis Antonio Tagle, il Patriarca di Gerusalemme Pierbattista Pizzaballa e il cardinale di Bologna Matteo Maria Zuppi.
Il conclave di quest’anno ha rappresentato un momento storico per la Chiesa Cattolica, che dopo il lungo pontificato di Francesco, conclusosi con la sua scomparsa lo scorso aprile, si appresta ad accogliere una nuova guida spirituale. La composizione del collegio cardinalizio, significativamente modificata durante il pontificato di Bergoglio, ha visto una rappresentanza più globale con 52 europei (di cui 17 italiani), 22 asiatici, 23 latinoamericani, 18 africani, 14 nordamericani e 4 provenienti dall’Oceania.
Il metodo di comunicazione dell’elezione papale attraverso la fumata è una tradizione secolare che coniuga ritualità e praticità. La fumata bianca è prodotta grazie a un composto chimico di clorato di potassio, lattosio e pece greca, mentre quella nera utilizza perclorato di potassio, antracene e zolfo. Dal 2005, per evitare incertezze sul colore del fumo, l’elezione è confermata anche dal suono delle campane di San Pietro.
Per tutta la giornata, Piazza San Pietro si era progressivamente riempita di fedeli e curiosi provenienti da ogni parte del mondo, sottoposti a rigidi controlli di sicurezza per accedere all’area. L’afflusso è aumentato nel pomeriggio, in previsione di una possibile fumata bianca, dimostrando l’importanza globale di questo evento per il miliardo e trecento milioni di cattolici nel mondo.
Nel frattempo, l’Imam della Grande Moschea di Roma, Nader Akkad, ha espresso la speranza che “il nuovo Santo Padre porti avanti l’eredità di Papa Francesco, che ha dedicato il suo pontificato a promuovere il dialogo interreligioso e la pace tra le nazioni”, sottolineando l’importanza dell’elezione non solo per i cattolici ma per tutti coloro che credono nei valori di pace e fraternità.
Nelle prossime ore, quando il nuovo Pontefice si affaccerà dalla loggia per la prima benedizione Urbi et Orbi, si concluderà ufficialmente il periodo di Sede Vacante iniziato con la morte di Papa Francesco. La Chiesa Cattolica avrà così un nuovo timoniere pronto ad affrontare le numerose sfide globali, dalle crisi umanitarie ai conflitti in corso, dal cambiamento climatico alle questioni etiche emergenti della contemporaneità.
La scelta effettuata oggi dai cardinali elettori segnerà indubbiamente l’inizio di un nuovo capitolo nella storia bimillenaria della Chiesa, con ripercussioni che andranno ben oltre l’ambito religioso, influenzando anche gli equilibri geopolitici e sociali del nostro tempo.