Conclave, il Cardinale Re: “Auspico una fumata bianca per questa sera”

Il decano del Collegio cardinalizio esprime le sue speranze per una rapida conclusione delle votazioni nel secondo giorno di Conclave, mentre i 133 cardinali elettori procedono con quattro scrutini per scegliere il successore di Papa Francesco.
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Il secondo giorno di Conclave procede con intensità nel cuore del Vaticano, dove i 133 cardinali elettori sono chiamati a scegliere il successore di Papa Francesco attraverso un rituale secolare che affonda le sue radici nella storia della Chiesa. Nelle prime ore della mattinata, il decano del Collegio cardinalizio Giovanni Battista Re ha espresso un auspicio significativo per l’esito delle votazioni odierne: “Auspico che questa sera tornando a Roma trovi già la fumata bianca. Sono particolarmente lieto di essere qui all’inizio del Conclave perché lo Spirito Santo abbia a soffiare forte e sia così eletto il Papa di cui ha bisogno la Chiesa di oggi e il mondo di oggi”

La dichiarazione del porporato giunge dopo che ieri sera, alle 21:00, il primo scrutinio ha prodotto una fumata nera, segnalando che nessun candidato ha ancora raggiunto il quorum necessario dei due terzi dei voti, corrispondente a 89 preferenze. La prima fumata era attesa intorno alle 19:00, ma è stata ritardata di oltre due ore, generando una certa tensione tra i quasi 50 mila fedeli radunati in Piazza San Pietro. Secondo quanto riferiscono fonti vaticane, il ritardo sarebbe stato causato da una serie di fattori concomitanti: in primo luogo la lunga meditazione tenuta dal cardinale Raniero Cantalamessa, protrattasi per ben 45 minuti, ma anche il fatto che i porporati presenti sono diciotto in più rispetto al Conclave del 2013 e molti di loro non parlano italiano, rallentando inevitabilmente le operazioni di voto.

La giornata odierna rappresenta un momento cruciale nel processo di elezione, con quattro votazioni programmate: due al mattino e due nel pomeriggio. Il direttore della sala stampa vaticana Matteo Bruni ha chiarito che le fumate seguiranno un preciso calendario temporale: saranno visibili intorno alle 10:30 (solo in caso di fumata bianca), alle 12:00 (dopo i due scrutini mattutini), alle 17:30 (solo se bianca) o alle 19:00 (al termine delle votazioni pomeridiane). Un sistema consolidato che permette al mondo intero di seguire, attraverso quel sottile filo di fumo che si eleva dal comignolo della Cappella Sistina, l’evolversi di un processo decisionale altrimenti avvolto nel più rigoroso riserbo.

Il cardinale Re, che ha presieduto sia la messa Pro Eligendo Romano Pontifice che i funerali di Papa Francesco, ha più volte sottolineato nelle ultime settimane l’importanza di questo momento storico per la Chiesa universale. Durante l’omelia che ha preceduto l’ingresso in Conclave, il decano ha rivolto ai cardinali elettori un accorato appello: “Preghiamo perché Dio conceda alla Chiesa il Papa che meglio sappia risvegliare le coscienze di tutti e le energie morali e spirituali nella società odierna, caratterizzata da grande progresso tecnologico, ma che tende a dimenticare Dio”. Parole che evidenziano la consapevolezza delle sfide che attendono il nuovo Pontefice in un’epoca di profonde trasformazioni sociali e culturali.

Il meccanismo di voto all’interno della Cappella Sistina segue un protocollo rigoroso e immutabile nei secoli. Ogni cardinale elettore deve compilare in segreto la propria scheda, scrivendo con grafia il più possibile irriconoscibile il nome del candidato prescelto. La scheda viene quindi piegata a metà e deposta solennemente nell’urna dopo aver pronunciato un giuramento: “Chiamo a testimone Cristo Signore, il quale mi giudicherà, che il mio voto è dato a colui che, secondo Dio, ritengo debba essere eletto”. Un rituale che unisce dimensione spirituale e concretezza procedurale, in un equilibrio perfetto tra tradizione e funzionalità.

Al termine di ciascuna votazione, le schede vengono accuratamente scrutinate da tre cardinali designati, che leggono ad alta voce i nomi indicati, li annotano e infine perforano ciascuna scheda con un ago in corrispondenza della parola “Eligo”, legandole tutte insieme con un filo. Questo materiale cartaceo viene poi bruciato nella caratteristica stufa installata nella Cappella Sistina, a cui vengono aggiunte sostanze chimiche specifiche per produrre il colore distintivo della fumata: nero se non è stato raggiunto il quorum, bianco in caso di elezione avvenuta. Per la fumata nera vengono utilizzati composti come perclorato di potassio, zolfo, antracene o naftalene, mentre per quella bianca si impiega una combinazione di clorato di potassio, lattosio e resine vegetali.

L’auspicio espresso dal cardinale Re rispecchia l’importanza che il nuovo Pontefice riveste non solo per la Chiesa cattolica ma per il mondo intero, come ha sottolineato lo stesso decano durante la messa pre-Conclave: “Il mondo di oggi attende molto dalla Chiesa per la salvaguardia di quei valori fondamentali, umani e spirituali, senza i quali la convivenza umana non sarà migliore né portatrice di bene per le generazioni future”. Un richiamo alla responsabilità che grava sulle spalle dei cardinali elettori, chiamati a discernere non solo con la propria intelligenza ma attraverso quella che la tradizione cattolica definisce l’ispirazione dello Spirito Santo.

Migliaia di fedeli attendono con trepidazione l’esito delle votazioni odierne, con gli occhi puntati verso quel piccolo comignolo che svetta sopra la volta affrescata da Michelangelo. L’uso del fumo come segnale visibile dell’esito del Conclave risale al 1878, durante l’elezione di Leone XIII, ma è solo dal 2005 che il Vaticano ha adottato un sistema a due stufe per rendere inequivocabile il colore della fumata: la prima brucia le schede, la seconda genera il fumo colorato mediante una miscela chimica accuratamente calibrata, evitando le ambiguità che in passato avevano talvolta creato confusione tra i fedeli radunati in piazza.

Il termine “Conclave” deriva dal latino cum clave (“con la chiave”), riferendosi all’antica usanza di chiudere letteralmente a chiave i cardinali fino alla scelta del nuovo Papa. Oggi, nonostante le inevitabili modernizzazioni, l’isolamento dei porporati rimane totale: nei giorni precedenti sono state effettuate approfondite ispezioni tecniche per escludere la presenza di dispositivi di intercettazione all’interno della Cappella Sistina, e tutte le porte di accesso all’area riservata sono state sigillate con placche metalliche recanti la dicitura “Conclave 2025”.

Accanto alla dimensione spirituale e liturgica, il Conclave mantiene inalterata la sua rilevanza mediatica globale. Ben 5.300 giornalisti accreditati seguono l’evento, con collegamenti in diretta da parte di televisioni di tutto il pianeta. Un interesse planetario testimoniato anche da dettagli significativi: i balconi di via Paolo VI, che offrono la visuale migliore verso il comignolo, sono stati affittati al considerevole prezzo di 500 euro al giorno, confermando come l’attesa per la fumata bianca rappresenti uno degli eventi mediatici più seguiti a livello internazionale.

Nell’attesa di conoscere se l’auspicio del cardinale Re si avvererà, il mondo cattolico continua a pregare per il buon esito del Conclave, consapevole che la scelta che maturerà all’interno della Cappella Sistina determinerà il futuro della Chiesa e il suo rapporto con le sfide complesse della contemporaneità. Una decisione che, come ha ricordato il cardinale Re, deve essere presa “avendo nella mente e nel cuore solo il Dio di Gesù Cristo e il bene della Chiesa e dell’umanità”.