Un nuovo episodio di clienti che consumano e si dileguano senza saldare il conto colpisce la ristorazione barese. Questa volta è toccato all’Osteria di Mario, in via Toma, dove due famiglie con bambini hanno abbandonato il locale lasciando un conto non pagato di 213 euro. A denunciare l’accaduto è stato il titolare Tommy Tedone, che ha affidato il suo sfogo a un video pubblicato sui social network, mostrando anche lo scontrino come prova dell’avvenuto raggiro.
Secondo quanto ricostruito, i protagonisti della vicenda sono due nuclei familiari che, dopo aver consumato un pranzo abbondante, hanno approfittato di un momento di confusione in sala per dileguarsi senza passare dalla cassa. Avevano ordinato entrecote, cotolette, cinque menù fissi, vino e acqua, godendo di un pasto completo come normali clienti
“Non mi interessano i soldi, ma che uomini siete?”, ha dichiarato il ristoratore nel video, visibilmente provato dall’accaduto. L’amarezza traspare chiaramente dalle sue parole: “Vi siete infilati e siete andati via, dopo essere stati serviti e riveriti. Un litro e mezzo di vino… e poi la fuga, senza vergogna”. La fuga sarebbe avvenuta nel momento in cui un’altra tavolata composta da liceali romani stava lasciando il locale, circostanza che suggerisce una pianificazione dell’azione da parte degli scrocconi.
Stando a quanto riferito da Tedone, i responsabili del gesto non sarebbero baresi, ma campani. Un dettaglio che, se confermato, escluderebbe un legame con gli altri episodi simili accaduti recentemente nel capoluogo pugliese. Il ristoratore, però, va oltre la denuncia economica: “Se non potete permettervi di andare al ristorante – conclude nel suo sfogo – mangiatevi un panino. Cosa state insegnando ai vostri figli?”. Una riflessione che sottolinea l’aspetto etico e educativo della vicenda, considerando che tra i protagonisti figuravano anche minori.
L’episodio dell’Osteria di Mario non rappresenta un caso isolato, ma si inserisce in un preoccupante contesto di truffe ai danni dei ristoratori baresi che si sta diffondendo nelle ultime settimane. Diversi locali della città hanno segnalato comportamenti simili, con clienti che ordinano pasti completi per poi dileguarsi senza pagare il conto.
Particolarmente nota è diventata la cosiddetta “truffa della borsetta”, una tecnica che sta mettendo in difficoltà numerosi esercenti. In questo caso, i truffatori, generalmente due uomini e una donna, si presentano come normali clienti, ordinano senza badare a spese consumando piatti raffinati e, prima di andarsene, lasciano una borsetta apparentemente dimenticata sul tavolo. Con la scusa di uscire a fumare una sigaretta o di fare una telefonata, si allontanano definitivamente, lasciando il conto da pagare.
Il ristorante Cortigiano di via Turati è stato vittima di questo tipo di truffa: tre persone hanno consumato pesce pregiato, ostriche e altri prodotti di lusso per un totale di circa 400 euro, per poi scomparire con la tecnica sopra descritta. La presenza della borsa sul tavolo aveva temporaneamente tranquillizzato il personale, convinto che almeno uno dei clienti sarebbe tornato a riprenderla.
L’aumento di questi episodi ha spinto molti ristoratori a condividere informazioni e segnalazioni nelle chat di categoria, cercando di creare una rete di allerta per proteggere le proprie attività. Alcuni hanno iniziato ad adottare precauzioni più rigide, come un monitoraggio costante dei tavoli e una maggiore attenzione verso comportamenti che potrebbero risultare sospetti.
Il fenomeno degli “scrocconi dei ristoranti” sta diventando una vera e propria emergenza a Bari, causando non solo danni economici diretti, ma anche un clima di sfiducia e tensione che rischia di compromettere il rapporto tra esercenti e clientela. I ristoratori si trovano costretti a bilanciare l’ospitalità e la cortesia, elementi fondamentali nel settore della ristorazione, con la necessità di tutelarsi da possibili truffe.
Alcuni locali stanno valutando l’introduzione di protocolli più rigidi, come la registrazione dei nominativi al momento della prenotazione o la richiesta di un acconto anticipato, soprattutto per gruppi numerosi o ordini particolarmente costosi. Misure che potrebbero risultare sgradevoli per la maggioranza dei clienti onesti, ma che appaiono necessarie di fronte all’escalation di questi comportamenti.
La denuncia pubblica attraverso i social media, come quella effettuata da Tedone, rappresenta un’altra forma di difesa: da un lato serve a mettere in guardia altri colleghi, dall’altro costituisce un tentativo di esercitare una forma di pressione sociale sui responsabili, nella speranza che il timore della stigmatizzazione pubblica possa fungere da deterrente.
In alcuni casi, i ristoratori hanno deciso di sporgere formale denuncia alle autorità competenti, sebbene il recupero delle somme non pagate risulti spesso complicato. Le telecamere di videosorveglianza installate nei locali o nelle vicinanze possono fornire elementi utili per l’identificazione dei responsabili, ma non sempre questo è sufficiente a garantire un risarcimento.
L’hashtag #mangioescappo, insieme a #senzapagare, è diventato sui social network simbolo di questi episodi, raccogliendo commenti di solidarietà verso gli esercenti colpiti e di indignazione per comportamenti considerati non solo illegali, ma profondamente irrispettosi nei confronti di chi lavora duramente nel settore della ristorazione, già messo a dura prova negli ultimi anni.
Il caso dell’Osteria di Mario ha suscitato particolare indignazione per la presenza di bambini tra i protagonisti della vicenda. “Cosa state insegnando ai vostri figli?” è la domanda che il ristoratore ha rivolto ai genitori, sottolineando come questi comportamenti trasmettano valori negativi alle nuove generazioni, normalizzando azioni che vanno ben oltre la semplice trasgressione.
In attesa di misure più efficaci per contrastare il fenomeno, resta la necessità di una maggiore consapevolezza collettiva rispetto al valore del lavoro altrui e al rispetto delle regole basilari della convivenza civile, principi che sembrano essere stati completamente ignorati dai protagonisti di questi episodi che stanno colpendo la ristorazione barese.