Momenti di apprensione per il noto giornalista e massmediologo Klaus Davi, colto da un malore improvviso nel pomeriggio di domenica 11 maggio mentre si trovava sul lungomare di San Ferdinando, in provincia di Reggio Calabria. Il 59enne svizzero naturalizzato italiano stava realizzando un servizio sulla criminalità organizzata quando ha perso i sensi, rendendo necessario l’intervento immediato dei soccorsi. Trasportato d’urgenza all’ospedale “Maria degli Ungheresi” di Polistena, Davi è attualmente ricoverato per accertamenti, ma le sue condizioni non desterebbero particolare preoccupazione.
L’episodio si è verificato mentre il giornalista, noto per le sue inchieste sulla ‘ndrangheta e per il suo impegno contro le organizzazioni criminali, stava girando un nuovo reportage sul territorio calabrese. Secondo quanto riferito dal suo staff, Davi si era recato nella mattinata di domenica a San Ferdinando per raccogliere materiale e testimonianze sulla criminalità organizzata locale. Nel pomeriggio, mentre percorreva il lungomare, ha accusato un improvviso malessere culminato nella perdita di coscienza, attirando immediatamente l’attenzione dei presenti che hanno prontamente allertato i servizi di emergenza.
“Dopo pochi minuti sono accorsi molti cittadini di San Ferdinando che hanno prontamente avvertito il 118 di Polistena che è intervenuto dopo soli 12 minuti per un codice rosso”, ha comunicato lo staff del giornalista in una nota ufficiale. L’ambulanza, giunta sul posto in tempi rapidi nonostante la distanza, ha trasportato Davi all’ospedale di Polistena dove i medici hanno immediatamente disposto il ricovero per sottoporlo a una serie di accertamenti diagnostici, considerata la gravità del malore iniziale.
Nelle ore successive al ricovero, sono arrivate le prime rassicurazioni sulle condizioni del giornalista. Contattato telefonicamente dalla redazione di MOW, lo stesso Davi ha voluto tranquillizzare colleghi e sostenitori: “Tutto ok, grazie di cuore, oggi faccio alcuni accertamenti e poi nel pomeriggio o al massimo domani mi dimettono. Ho passato una notte tranquilla, ma la pressione era molto alta ieri quando sono entrato”. Secondo quanto emerso, il malore sarebbe stato causato proprio da un improvviso innalzamento della pressione arteriosa, un problema che tuttavia non avrebbe comportato complicazioni cardiologiche.
I medici dell’ospedale Santa Maria degli Ungheresi di Polistena hanno ritenuto opportuno prolungare il ricovero per completare gli accertamenti e monitorare i parametri vitali del giornalista, pur in un quadro clinico che appare rassicurante. Le dimissioni, come confermato dallo stesso Davi, dovrebbero avvenire nella giornata di oggi, lunedì 12 maggio, o al più tardi nella giornata di domani. La comunicazione ufficiale ha comunque escluso problematiche di natura cardiologica, contribuendo a ridimensionare l’allarme iniziale.
Il malore ha interrotto temporaneamente l’attività giornalistica di Davi, impegnato in un’importante inchiesta sui legami tra criminalità organizzata e ambienti ultras, un tema sul quale il massmediologo ha più volte focalizzato la propria attenzione professionale. In un’intervista rilasciata al Corriere della Sera, Davi ha rivelato di essere in Calabria per approfondire le implicazioni dell’omicidio di Antonio Bellocco, vicenda che si inserisce nel più ampio contesto delle infiltrazioni della criminalità organizzata calabrese in diversi ambiti della società italiana.
Klaus Davi, il cui vero nome è Sergio Klaus Mariotti, è una figura poliedrica nel panorama giornalistico e culturale italiano. Nato a Bienne, in Svizzera, il 2 settembre 1965, ha conseguito la laurea in Filosofia presso l’Università Statale di Milano prima di intraprendere la carriera giornalistica. Ha collaborato con importanti testate come il Corriere della Sera, La Stampa, Panorama e Il Foglio, affermandosi come una voce autorevole nel dibattito pubblico italiano. Nel 1994 ha fondato l’agenzia di comunicazione “Klaus Davi & Co.”, specializzata in strategie di comunicazione per aziende e personalità di rilievo.
Particolarmente significativo è stato il suo impegno contro la criminalità organizzata, con un focus specifico sulla ‘ndrangheta, a cui ha dedicato numerose inchieste giornalistiche e il programma “KlausCondicio”, trasmissione diffusa attraverso il suo canale YouTube omonimo inaugurato nel 2008. Questo impegno costante lo ha portato anche a intraprendere un percorso politico in Calabria, dove ricopre attualmente la carica di consigliere comunale a San Luca, comune considerato la culla storica della ‘ndrangheta.
La notorietà di Davi è cresciuta negli anni anche grazie alle sue frequenti apparizioni televisive come opinionista in varie trasmissioni, tra cui “L’Arena” di Massimo Giletti nella stagione 2006/2007. La sua figura di intellettuale impegnato lo ha portato ad affrontare tematiche diverse, dalle questioni di comunicazione politica alla difesa delle minoranze, con particolare attenzione alla comunità ebraica, per la quale ha promosso iniziative di sensibilizzazione e raccolte fondi.
Negli ultimi mesi, Davi aveva intensificato le sue inchieste sui legami tra criminalità organizzata e gruppi ultras, un filone investigativo emerso con particolare evidenza dopo l’operazione “Doppia Curva” della Procura di Milano. In diverse interviste, il giornalista aveva analizzato i meccanismi di infiltrazione della ‘ndrangheta negli ambienti calcistici e le connessioni con il mondo del rap e dell’intrattenimento, delineando un quadro preoccupante delle strategie di espansione delle organizzazioni criminali in contesti apparentemente insospettabili.
Il malore che ha colpito Davi arriva quindi in un momento particolarmente intenso della sua attività giornalistica, interrompendo temporaneamente un lavoro di documentazione e inchiesta che il massmediologo porterà presumibilmente avanti non appena ristabilito. Nonostante lo spavento iniziale, la rapida risposta dei soccorsi e le cure tempestive ricevute all’ospedale di Polistena sembrano aver scongiurato conseguenze più serie, permettendo allo stesso Davi di rassicurare personalmente sulla propria condizione.
L’episodio ha suscitato numerose manifestazioni di solidarietà e preoccupazione da parte di colleghi e personalità del mondo dell’informazione, a testimonianza della stima di cui il giornalista gode nell’ambiente professionale. Con le dimissioni previste a breve, Davi potrà probabilmente riprendere presto il suo lavoro di inchiesta e approfondimento, continuando a portare avanti quell’impegno civile che ne ha caratterizzato l’intera carriera professionale.