Un bambino di otto anni del Kentucky ha trasformato una semplice sessione di gioco con lo smartphone della madre in un’ordine monstre di dolciumi che ha attirato l’attenzione dei media americani e messo temporaneamente in difficoltà economiche la famiglia. La vicenda, raccontata con dovizia di particolari dal New York Times e ripresa da numerose testate, ha avuto fortunatamente un esito positivo grazie alla comprensione mostrata da Amazon.
Holly LaFavers, residente a Lexington, si stava preparando per andare in chiesa quando ha fatto una scoperta sorprendente davanti alla porta di casa: ventidue enormi scatole contenenti un totale di oltre 50.600 lecca-lecca colorati, consegnati dal servizio di spedizione di Amazon. “Mamma, i miei lecca lecca sono arrivati!” ha esclamato entusiasta il figlio Liam, che era uscito per andare in monopattino, ignaro delle conseguenze finanziarie del suo gesto.
La donna è letteralmente andata nel panico quando ha realizzato che l’ordine effettuato dal figlio ammontava a circa 4.500 dollari (approssimativamente 4.000 euro). Ciascuna delle trenta scatole di caramelle Dum-Dum, una marca molto popolare negli Stati Uniti, aveva un costo di circa 130 dollari. Un colpo durissimo per le finanze familiari, che LaFavers ha scoperto solo dopo aver notato il saldo in rosso sul proprio conto corrente.
La situazione si è rivelata particolarmente delicata considerando che Liam non è un bambino come tutti gli altri. Come spiegato dalla madre a Today.com, il piccolo è stato adottato nel 2019 e soffre di un disturbo collegato alla sindrome feto-alcolica, condizione di cui i genitori sono venuti a conoscenza solo dopo alcune visite mediche specialistiche. Questa particolarità neurologica rende più difficile per il bambino comprendere pienamente le conseguenze delle proprie azioni.
Secondo quanto raccontato da LaFavers ai media americani, il piccolo Liam aveva iniziato ad esplorare siti di e-commerce come Amazon durante il periodo della pandemia. La madre, occasionalmente, gli permetteva di navigare negli store online con la ferrea raccomandazione di non inserire nulla nel carrello e soprattutto di non finalizzare alcun acquisto. Quella fatidica mattina, però, il bambino ha ceduto alla tentazione dello shopping online.
Quando interrogato sulle ragioni che lo avevano spinto a effettuare un simile ordine, Liam ha risposto con candore di voler organizzare una festa con i suoi compagni di scuola. “Volevo solo un po’ di caramelle per i miei amici”, avrebbe spiegato il piccolo, che intendeva allestire una sorta di carnevale e utilizzare i lecca-lecca come premi. Una spiegazione tenera che però non ha mitigato lo shock economico.
La madre ha immediatamente contattato Amazon nel tentativo di annullare l’ordine, ma i tempi di spedizione avevano già superato il punto di non ritorno. “L’operatore al telefono mi ha spiegato che ormai era tardi, gli articoli avevano lasciato il magazzino e quindi li avrei ricevuti”, ha raccontato la donna. In un primo momento, Amazon le ha comunque rimborsato una parte della spesa.
Di fronte al rifiuto iniziale di Amazon di accettare il reso completo, motivato dal fatto che si trattava di generi alimentari, LaFavers ha tentato una soluzione alternativa. Ha pubblicato un post su Facebook offrendo in vendita le scatole di lecca-lecca ancora sigillate: “Ciao a tutti! Liam ha ordinato 30 casse di Dum-Dum e Amazon non mi permette di restituirle. Offerta: scatola da 130 dollari. Ancora sigillata”.
Il post ha attirato rapidamente l’attenzione dei social media, diventando virale in poche ore. Numerosi utenti hanno commentato esprimendo solidarietà e condividendo aneddoti di disavventure simili con i propri figli. La storia ha presto raggiunto emittenti televisive locali e media nazionali, amplificando notevolmente la risonanza del caso.
Decine di genitori hanno iniziato a condividere consigli pratici per evitare situazioni analoghe, come scollegare i metodi di pagamento dagli account online, impostare avvisi per gli acquisti di grandi dimensioni o semplicemente tenere i dispositivi elettronici lontani dalla portata dei bambini. La diffusione mediatica della vicenda ha avuto un effetto inatteso: ha attirato l’attenzione dei vertici di Amazon.
Forse per evitare una pubblicità negativa o semplicemente per comprensione verso la situazione particolare della famiglia, il colosso dell’e-commerce ha riconsiderato la propria posizione. Dopo una lunga giornata di contatti con la banca e diverse testate giornalistiche, come raccontato dalla stessa LaFavers, Amazon l’ha contattata per comunicarle la decisione di procedere con il rimborso integrale della somma spesa.
Dopo aver ricevuto il rimborso, Holly LaFavers ha deciso di trasformare quella che era stata una spiacevole situazione in un’occasione di generosità. Invece di cercare di vendere i lecca-lecca, ha optato per donarli a chiese, associazioni e bambini bisognosi della zona. “Abbiamo trasformato questa dolce marachella in un’opera di bene per tutti i bambini bisognosi”, ha dichiarato la donna.
Un vicino si è offerto di distribuirne alcuni durante il prossimo Halloween, mentre un chiropratico locale ne ha richieste due scatole. Persino una banca di Somerset, nel Kentucky, ha deciso di partecipare all’iniziativa, prendendo cinque scatole. “Li sto dando alle persone che si sono offerte di acquistarli da me, oppure li sto donando a un ente di beneficenza, a una scuola o a una chiesa”, ha spiegato LaFavers.
La vicenda ha avuto un ulteriore sviluppo positivo quando la Spangler Candy, l’azienda che produce i lecca-lecca Dum-Dum dal 1924, ha contattato la famiglia invitando Holly e Liam a visitare la loro fabbrica in Ohio. “Siamo anche contenti che così tante persone si siano offerte di acquistare le scatole extra”, ha commentato Kirk Vashaw, amministratore delegato dell’azienda, evidentemente soddisfatto della pubblicità inattesa ricevuta dai propri prodotti.
La madre ha comunque assicurato che prenderà precauzioni per evitare che episodi simili possano ripetersi in futuro. “Per ora il mio cellulare è bandito dalle sue mani”, ha affermato, aggiungendo che modificherà le impostazioni del telefono per impedire futuri ordini indesiderati. Una lezione, sicuramente costosa, su quanto sia importante controllare l’accesso dei più piccoli alle piattaforme di acquisto online, specialmente quando sono collegati a metodi di pagamento reali.