I modelli meteorologici europei convergono su uno scenario che vede l’arrivo dell’anticiclone africano nel bacino del Mediterraneo con l’inizio di giugno 2025, ponendo fine all’instabilità che ha caratterizzato la primavera fino ad ora. Le proiezioni elaborate dal Centro Europeo per le Previsioni a Medio Termine (ECMWF) evidenziano un’anomalia positiva della pressione atmosferica su gran parte dell’Europa meridionale e occidentale, configurazione che favorirà un significativo rialzo termico e condizioni di stabilità atmosferica dopo settimane di tempo variabile e temperature relativamente fresche.
L’attuale configurazione meteorologica, che ha visto un maggio 2025 caratterizzato da frequenti impulsi instabili e temperature al di sotto delle medie stagionali, appare destinata a subire un sostanziale mutamento. La circolazione mediamente occidentale umida che ha dominato la scena meteorologica mediterranea nelle ultime settimane, impedendo ogni tentativo dell’anticiclone subtropicale di espandersi verso nord, sta mostrando segni di indebolimento. I principali centri di calcolo meteorologico internazionali concordano nell’indicare un cambiamento di scenario con l’approssimarsi del mese di giugno, quando l’alta pressione di origine africana dovrebbe guadagnare terreno estendendosi progressivamente verso l’Europa meridionale.

Secondo le più recenti elaborazioni del modello ECMWF, nella prima decade di giugno si osserverà un graduale ma significativo cambiamento della circolazione atmosferica a scala sinottica. In particolare, i settori centro-orientali e meridionali del bacino mediterraneo, comprendenti il Centro-Sud italiano e le isole maggiori, beneficeranno di una maggiore influenza dell’alta pressione subtropicale, con un’anomalia positiva di pressione atmosferica particolarmente evidente tra Sud Italia, Grecia e Balcani. Questa configurazione barica rappresenta un segnale inequivocabile dell’imminente espansione verso nord del promontorio anticiclonico africano, che dalle regioni desertiche del Maghreb si allungherà in direzione del Mediterraneo centrale.
L’anomalia della pressione al livello del mare (MSLP) prevista per il trimestre estivo (giugno-luglio-agosto 2025) mostra un pattern significativo con condizioni anticicloniche prevalenti in ampie aree dell’Europa meridionale e occidentale, mentre pressioni più basse del normale si localizzeranno sul settore settentrionale e nord-orientale del continente. Il mese di giugno in particolare presenterà valori di pressione sopra la media sulla Francia, Penisola Iberica e Italia centro-occidentale, con un massimo di anomalia positiva attorno ai +0,9 hPa, configurazione che favorirà la risalita dell’anticiclone subtropicale verso la nostra penisola, soprattutto sul versante tirrenico e settentrionale.

L’anticiclone africano che dovrebbe conquistare il Mediterraneo nei primi giorni di giugno si caratterizza per essere una massa d’aria calda di matrice subtropicale, capace di provocare, oltre a un’estrema stabilità atmosferica con prevalenza di cieli sereni, anche un’impennata delle temperature su valori notevolmente superiori alle medie stagionali. Le proiezioni del Centro Europeo suggeriscono per giugno 2025 un’anomalia termica positiva fino a +3°C rispetto alle medie climatiche su gran parte del territorio italiano, con valori che potranno sfiorare o superare i 35°C, in particolare nelle pianure del Nord, nelle aree interne del Centro e nelle regioni meridionali.
La configurazione sinottica attesa vedrà un rafforzamento progressivo dell’anticiclone africano, alimentato da masse d’aria provenienti direttamente dal deserto del Sahara. Si tratta del fenomeno noto come “fiammata africana”, capace di determinare picchi termici prossimi ai 40°C, anche in anticipo rispetto al consueto calendario estivo. Questo scenario conferma la tendenza, sempre più evidente negli ultimi anni, a un anticipo della stagione estiva con ondate di calore precoci e intense che si manifestano già nel mese di giugno, sintomo di un cambiamento climatico in corso che sta modificando progressivamente i regimi stagionali nel bacino mediterraneo.
Attenzione, Nord ancora vulnerabile ai temporali
Nonostante l’espansione dell’anticiclone africano, le proiezioni meteorologiche evidenziano differenze significative tra le diverse aree della penisola italiana. Al Sud e sulle isole maggiori, il dominio dell’alta pressione sarà più marcato, con tempo stabile, soleggiato e temperature elevate che potrebbero superare abbondantemente i 30°C nelle ore più calde della giornata. Le regioni centrali, in particolare quelle tirreniche, si troveranno in una posizione intermedia, con prevalenza di condizioni stabili ma con possibili episodi di instabilità pomeridiana, soprattutto nelle aree interne e appenniniche.
Il Nord Italia, invece, potrebbe rimanere parzialmente esposto a infiltrazioni di aria più fresca in quota provenienti dall’Europa settentrionale, che in contrasto con il caldo nei bassi strati potrebbero innescare fenomeni temporaleschi, talvolta anche di forte intensità. Questo rischio appare più concreto nella prima metà di giugno, quando l’instabilità diurna non sparirà totalmente a causa della persistenza di correnti atlantiche in quota, con particolare riferimento all’arco alpino e alle pianure adiacenti. Il caldo si farà comunque sentire anche al Settentrione, con valori termici che potranno raggiungere o superare i 32-35°C durante le ore pomeridiane, specialmente nelle aree di pianura lontane dalle influenze marine.
Le tendenze a lungo termine elaborate dal Centro Europeo ECMWF non si limitano al solo mese di giugno, ma estendono le proiezioni all’intero trimestre estivo. Dopo un giugno caratterizzato da un’alternanza tra fasi calde e periodi più instabili, le mappe stagionali indicano per luglio 2025 un consolidamento delle condizioni di stabilità atmosferica, con temperature diffusamente al di sopra delle medie climatiche su tutta la penisola italiana. Questo quadro configura un’estate che, pur iniziando con una certa variabilità, potrebbe evolversi verso condizioni progressivamente più stabili e calde.
Un elemento di preoccupazione evidenziato dai modelli riguarda il regime pluviometrico: le precipitazioni risulteranno generalmente deficitarie su gran parte dell’Italia, con particolare riferimento alle regioni centro-meridionali e insulari, prefigurando un’estate caratterizzata da una significativa siccità. Questa condizione, associata a temperature elevate, potrebbe determinare situazioni critiche per l’agricoltura e per la disponibilità di risorse idriche, specialmente nelle aree già soggette a stress idrico.
Nonostante i progressi compiuti negli ultimi anni nel campo della modellistica meteorologica, le previsioni stagionali mantengono margini di incertezza che aumentano con l’estensione dell’orizzonte temporale. Le proiezioni elaborate dal modello ECMWF rappresentano oggi strumenti scientificamente affidabili per l’analisi delle tendenze climatiche su larga scala, ma non vanno interpretate come mappe dettagliate del tempo quotidiano. Piuttosto, forniscono indicazioni sulle anomalie termiche e pluviometriche rispetto alle medie climatiche di riferimento, permettendo di individuare le tendenze generali del trimestre estivo.