Un’ondata di freddo straordinaria ha investito l’Argentina, portando il termometro a livelli che non si vedevano da decenni e seminando morte tra le fasce più vulnerabili. Negli ultimi dieci giorni almeno nove persone hanno perso la vita a causa delle temperature estreme, secondo l’ONG Proyecto 7, che denuncia un incremento allarmante del numero di senzatetto: una condizione che, di fronte a questo gelo, si trasforma in condanna.
La capitale Buenos Aires ha registrato all’alba di mercoledì -1,9 °C, la temperatura più bassa dal 1990, mentre nella periferia di El Palomar i termometri hanno toccato -7,4 °C, un record che non si verificava da 58 anni. Lo scenario è stato reso ancora più surreale dalla neve caduta sulle spiagge di Miramar, località balneare sulla costa atlantica abituata alla sabbia, non certo al bianco della neve, un evento rarissimo che ha colto di sorpresa residenti e turisti.
Histórica nevada en Miramar. Hermosas imágenes captadas por Pablo Funes @dronmardelplata pic.twitter.com/x2vbMEnyqs
— Jorge Penín (@JorgePenin) June 30, 2025
In Patagonia, Maquinchao ha fatto segnare minime impressionanti tra -12 °C e -18 °C, restando comunque lontana dal primato storico di -35 °C stabilito nel 1991, ma confermando la portata eccezionale dell’ondata di gelo. Mentre il Paese si interroga su come proteggere chi vive per strada e affrontare l’emergenza, la crisi climatica torna al centro del dibattito, sottolineando la vulnerabilità delle aree urbane e delle comunità più povere di fronte a fenomeni atmosferici estremi.
🇦🇷❄️ Praia, sol, oceano e neve: natureza embranquece cidade argentina de Miramar pela 1ª vez em 34 anos
— Sueli lei🇧🇷🇧🇷🇧🇷🇧🇷🇧🇷 (@LeiSueli6718) July 1, 2025
Uma rara onda de frio polar levou neve p a costa de Miramar, cobrindo a praia de branco e atraindo moradores para testemunhar o que muitos chamaram de um evento único na vida. pic.twitter.com/lWbDKC80dW