La Spagna sta affrontando un nuovo problema nelle comunicazioni a distanza di tre settimane dal maxi blackout elettrico che aveva paralizzato l’intera penisola iberica. A partire dalle prime ore di questa mattina, 20 maggio 2025, diverse zone del territorio spagnolo sono rimaste isolate a causa di un’interruzione delle linee telefoniche fisse e della rete internet, con conseguenti disagi per la popolazione e per i servizi di emergenza. Le comunicazioni mobili non risultano compromesse, mentre i problemi si concentrano sulle linee fisse e sulla connettività internet domestica e aziendale, con particolare gravità nelle comunità autonome di Andalusia, Galizia, Paesi Baschi, Aragona, Navarra, Estremadura e nella Comunità valenciana.
Secondo i dati raccolti dalla piattaforma Downdetector, specializzata nel monitoraggio di interruzioni di servizi digitali, i primi segnali di malfunzionamento sono stati registrati intorno alle ore 2:00 del mattino, con un rapido incremento delle segnalazioni nelle ore successive. Le statistiche elaborate dal sito indicano che il 72% delle interruzioni riguarda specificamente il servizio internet fisso, mentre il 18% delle comunicazioni fa riferimento a una totale assenza di segnale telefonico e il restante 10% lamenta un blackout completo dei servizi di telecomunicazione. Nelle regioni più colpite, la situazione ha generato particolare apprensione per il mancato funzionamento dei numeri di emergenza, con il 112 temporaneamente irraggiungibile in diverse zone dell’Aragona, dei Paesi Baschi e della Comunità valenciana.
Telefónica, il principale operatore di telecomunicazioni spagnolo che gestisce i servizi attraverso il suo brand commerciale Movistar, ha rapidamente diffuso un comunicato ufficiale per fare chiarezza sulla natura dell’interruzione. L’azienda ha specificato che non si tratta di un guasto imprevisto, bensì di una conseguenza di “lavori di aggiornamento della rete che hanno interessato servizi specifici di alcune aziende”. Nel comunicato, diffuso anche attraverso i propri canali social, la società ha inoltre assicurato di star “lavorando per risolvere il problema” nel minor tempo possibile, senza tuttavia fornire dettagli precisi sui tempi di ripristino completo dei servizi.
Le autorità delle regioni maggiormente colpite dal disservizio hanno tempestivamente attivato misure di emergenza per garantire la continuità dei servizi essenziali. Nei Paesi Baschi, le autorità hanno dichiarato che l’incidente risulta al di fuori del controllo del Centro di gestione delle emergenze del governo della Comunità, sottolineando che il personale mantiene un contatto costante con la compagnia telefonica per monitorare la risoluzione dell’incidente. Per ovviare al mancato funzionamento del numero unico di emergenza 112, le amministrazioni locali hanno predisposto numeri alternativi: nei Paesi Baschi è stato attivato il 900 112 088, mentre in Aragona sono stati comunicati tre diversi recapiti da contattare per emergenze. Il Centro di gestione delle emergenze basco ha inoltre precisato che l’interruzione delle comunicazioni non sta interessando tutte le chiamate in modo sistematico, ma si manifesta in maniera apparentemente casuale.
L’episodio odierno ha comprensibilmente generato preoccupazione nell’opinione pubblica spagnola, ancora scossa dal colossale blackout elettrico che ha tenuto bloccata l’intera penisola iberica lo scorso 28 aprile. In quella circostanza, un’interruzione generale della fornitura di energia elettrica, iniziata alle 12:33, aveva paralizzato per diverse ore Spagna e Portogallo, causando il blocco totale dei trasporti pubblici, l’interruzione delle comunicazioni e il fermo delle attività produttive. Quel blackout, le cui cause restano ancora oggetto di indagine nonostante l’ipotesi più accreditata indichi un guasto su una linea di trasmissione ad alta tensione tra la Catalogna francese e quella spagnola, aveva richiesto oltre dieci ore per un ripristino quasi completo della rete elettrica.
Le prime notizie incoraggianti sul ripristino dei servizi hanno iniziato a diffondersi in tarda mattinata. Intorno alle 10:30 ora locale, il numero di emergenza 112 è tornato operativo in diverse comunità autonome, tra cui Valencia, Aragona, La Rioja e Andalusia. Il Ministero per la Trasformazione Digitale e il Servizio Civile spagnolo ha rilasciato una dichiarazione in cui afferma di star “monitorando la situazione, richiedendo informazioni precise e tempistiche per una soluzione”. Secondo le informazioni più recenti, molte delle aree inizialmente colpite stanno progressivamente recuperando la piena funzionalità delle comunicazioni, sebbene persistano zone ancora interessate da disservizi parziali o completi.
Gli esperti del settore telecomunicazioni sottolineano come gli interventi di aggiornamento delle infrastrutture di rete vengano generalmente programmati nelle ore notturne proprio per minimizzare l’impatto sulle attività quotidiane degli utenti, ma in questo caso la complessità dell’intervento o eventuali complicazioni impreviste potrebbero aver esteso i tempi di ripristino oltre le previsioni iniziali. L’interruzione ha evidenziato ancora una volta la vulnerabilità dei sistemi di comunicazione moderni e la loro cruciale importanza nella gestione delle emergenze e nel funzionamento ordinario della società contemporanea, specialmente in un periodo in cui il lavoro da remoto e la digitalizzazione dei servizi pubblici rendono la connettività internet un elemento sempre più essenziale.
Nonostante le rassicurazioni fornite da Telefónica sulla natura programmata dell’intervento che ha causato il disservizio, non mancano interrogativi sulla gestione delle comunicazioni preventive agli utenti e alle autorità locali, che avrebbero potuto predisporre in anticipo misure alternative per garantire la continuità dei servizi essenziali, in particolare quelli legati alla gestione delle emergenze. Un’interruzione delle comunicazioni di questa portata, seppur non paragonabile per gravità ed estensione al blackout elettrico di fine aprile, solleva questioni sulla resilienza delle infrastrutture critiche nazionali e sulla necessità di protocolli più efficaci per la gestione di simili situazioni, temi che probabilmente saranno oggetto di analisi e dibattito nei prossimi giorni da parte delle autorità competenti.