Un’Italia stretta dall’anticiclone africano registra temperature che superano abitualmente la soglia dei 40 °C e, parallelamente, una serie di interruzioni elettriche a macchia di leopardo che stanno colpendo centri urbani di diversa grandezza, a testimonianza della pressione esercitata sul sistema di distribuzione nazionale. Dai dati previsionali emerge che la prima settimana di luglio 2025 è destinata a diventare una delle più torride di sempre, con notti tropicali e consumi energetici in costante crescita. Il risultato è un quadro di vulnerabilità infrastrutturale che si traduce in blackout improvvisi, dispositivi di sicurezza in azione e centinaia di cittadini intrappolati in ascensori o bloccati negli ingorghi dovuti allo spegnimento dei semafori.
Bergamo rappresenta l’emblema di questa criticità: dalle prime ore del mattino del primo luglio la Città Alta ha registrato la prima sospensione di corrente, durata circa un’ora, estendendosi successivamente ai quartieri di San Tommaso, Borgo Santa Caterina, via Tasso e all’area dello stadio Gewiss, dove la presentazione della campagna abbonamenti dell’Atalanta è stata bruscamente rinviata. Nel pomeriggio il guasto ha assunto proporzioni più ampie, coinvolgendo semafori, sistemi di sorveglianza e attività commerciali che, prive di gruppi elettrogeni, hanno dovuto sospendere il servizio. Enel e la polizia locale hanno parlato di cavi di media tensione surriscaldati e dilatati, incapaci di reggere l’impennata di domanda provocata dall’uso massiccio di climatizzatori.
Il bilancio operativo, stilato dai vigili del fuoco provinciali, conta decine di interventi per estrarre persone intrappolate in ascensori bloccati, oltre a manovre d’emergenza nei principali incroci stradali rimasti senza segnaletica luminosa. A questi disagi si sommano le difficoltà delle utenze domestiche, con anziani costretti a sopportare temperature interne elevate senza ventilazione e negozi con derrate alimentari a rischio deperimento in celle frigo non alimentate.
Uno scenario analogo si è verificato a Firenze, dove il cuore del centro storico — tra via degli Speziali, piazza della Repubblica e via del Corso — è precipitato nel buio per diverse ore. E-Distribuzione ha confermato che la combinazione di sovraccarico di linea e surriscaldamento dei cavi interrati ha provocato lo scatto delle protezioni e l’isolamento automatico di alcune tratte di media tensione, costringendo i tecnici a lavorare in condizioni di calore estremo nell’asfalto rovente. Negli alberghi della zona, turisti e residenti sono rimasti bloccati in ascensori o hanno dovuto evacuare i piani alti percorrendo le scale di emergenza, mentre diversi esercizi del quadrilatero della moda fiorentina hanno interrotto le vendite per impossibilità di emissione di scontrini elettronici.

Se la cronaca del 2025 restituisce l’immagine di un’infrastruttura sotto pressione, episodi non distanti nel tempo confermano la tendenza: nel luglio 2024 Milano aveva già vissuto una notte di blackout, con oltre trenta interventi dei vigili del fuoco per liberare cittadini bloccati negli ascensori tra i quartieri di Moscova, Porta Volta, Chinatown e Naviglio Pavese. Anche allora i tecnici individuarono come causa primaria il sovraccarico dei nodi di bassa tensione, incapaci di smaltire il picco di consumi alimentato dai condizionatori.
La dinamica fisica alla base di questi guasti è nota: con l’innalzamento della temperatura esterna, l’efficienza del rame e dell’alluminio dei cavi diminuisce, mentre la resistenza elettrica cresce. Nei centri urbani in cui la pavimentazione assorbe calore e impedisce la dispersione termica, i cavi interrati non riescono a raffreddarsi, il che provoca deformazioni, interruzioni di isolamento e, in ultima istanza, l’apertura dei circuiti di protezione. Gli esperti di climatologia energetica evidenziano come una rete progettata per un clima degli anni Novanta debba oggi fronteggiare ondate di calore prolungate e consumi estivi superiori anche del trenta per cento rispetto alla media storica.
In questo contesto E-Distribuzione ha annunciato potenziamenti mirati su alcune dorsali cittadine, mentre Terna, gestore della rete di trasmissione nazionale, richiama nel proprio Piano di sviluppo 2025-2034 la necessità di coniugare la crescita delle rinnovabili con opere di resilienza, digitalizzazione delle cabine primarie e posa di tratte in cavo ad alta capacità dissipante. Il documento interno sulla resilienza climatica specifica infatti che il rischio di interruzioni dovute a eventi meteo estremi, caldo compreso, richiede interventi infrastrutturali come magliature in cavo e sistemi di monitoraggio in tempo reale delle temperature di linea.
Alle complessità tecniche si affianca il capitolo della tutela della salute pubblica e della sicurezza sul lavoro: tredici Regioni, fra cui Lombardia, Lazio, Emilia-Romagna e Toscana, hanno adottato ordinanze che impongono lo stop alle attività manuali all’aperto durante le ore più calde, mentre misure analoghe limitano gli orari di esercizio dei cantieri e introducono fasce di gratuità nei trasporti pubblici per le fasce di popolazione più vulnerabili. L’obiettivo è ridurre la domanda di energia in concomitanza con i picchi di calore e mitigare l’esposizione dei lavoratori.
Intanto nei centri colpiti dai blackout emergono conseguenze economiche rilevanti: ristoratori costretti a gettare derrate deperite, piccole imprese tecnologiche spolte delle postazioni server e, più in generale, territori che vedono minata la propria attrattività turistica proprio nel pieno della stagione estiva. Nel caso di Bergamo la chiusura forzata di negozi in Città Alta e l’annullamento di eventi sportivi rappresentano una perdita d’immagine e di indotto che si somma al disagio vissuto dai residenti.
Il susseguirsi di queste interruzioni dimostra come la crisi climatica non agisca solo sulle colture e sulla salute delle persone, ma evidenzi un deficit di adattamento delle infrastrutture elettriche progettate per condizioni meteorologiche ormai superate. In assenza di investimenti rapidi in linee a maggiore sezione, trasformatori ad alta efficienza e sistemi di accumulo che riducano la dipendenza dai condizionatori nelle ore critiche, il rischio di blackout resterà elevato. Il monito che proviene dalle città italiane in queste giornate di calore estremo è inequivocabile: l’energia non è un servizio scontato e la sua continuità richiede una pianificazione che tenga conto di uno scenario climatico sempre più severo.