Andrea Sempio ha deciso di interrompere definitivamente il rapporto professionale con l’avvocato Massimo Lovati, revocando il mandato al penalista che lo ha difeso dalla riapertura delle indagini per l’omicidio di Chiara Poggi, avvenuto a Garlasco il 13 agosto 2007.
La decisione, maturata dopo giorni di riflessione, segna un momento cruciale nella strategia difensiva del 37enne, unico indagato nell’attuale filone investigativo che vede riaperto dopo diciotto anni uno dei casi di cronaca più discussi della storia italiana recente. Il delitto di Garlasco aveva già visto la condanna definitiva di Alberto Stasi, fidanzato della vittima, con sentenza del 2015, ma l’emergere di nuovi elementi investigativi ha portato la Procura di Pavia a riaprire il fascicolo con l’ipotesi di concorso in omicidio.
La frattura tra Sempio e Lovati trova origine nelle numerose apparizioni televisive del legale, culminate nell’intervista rilasciata al programma “Falsissimo” condotto da Fabrizio Corona. Durante quella trasmissione, andata in onda nelle scorse settimane, l’avvocato aveva rilasciato dichiarazioni particolarmente controverse, attaccando duramente il procuratore aggiunto di Pavia Stefano Civardi, definendolo “maledetto”, e formulando accuse che la stessa Procura pavese ha successivamente smentito come “destituite di ogni fondamento”. Le esternazioni di Lovati avevano toccato anche questioni relative all’ex procuratore Mario Venditti, ora indagato per corruzione in atti giudiziari, creando un clima di imbarazzo attorno alla posizione processuale di Sempio.
Le conseguenze delle dichiarazioni televisive di Lovati si sono estese ben oltre il rapporto con il proprio assistito. L’Ordine degli Avvocati di Pavia, nell’adunanza del 6 ottobre, ha deliberato la segnalazione del caso al Consiglio Distrettuale di Disciplina di Milano, evidenziando “comportamenti suscettibili di valutazione sotto il profilo disciplinare” in relazione alle dichiarazioni e condotte dell’avvocato. Il comunicato ufficiale dell’Ordine ha sottolineato come la decisione sia stata presa “a fronte delle numerose segnalazioni da parte di cittadini e di colleghi, anche iscritti ad altri Fori”, invitando tutti gli iscritti “allo scrupoloso rispetto delle regole deontologiche e all’osservanza dei doveri di dignità, probità e decoro propri della professione di avvocato”.
Parallelamente alle questioni disciplinari, Lovati si trova attualmente indagato presso la Procura di Milano per diffamazione aggravata, in seguito alla querela presentata dallo studio legale Giarda. Gli avvocati Enrico e Fabio Giarda, che avevano difeso Alberto Stasi durante il processo originario, hanno denunciato il collega per le affermazioni rese lo scorso 13 marzo, quando Lovati aveva definito la riapertura del caso Garlasco “frutto di una macchinazione della difesa Giarda” e aveva accusato lo studio di aver “clandestinamente prelevato il DNA” a Sempio. Per i Giarda si tratta di frasi “gravissime” che “incidono sulla reputazione professionale dello studio e degli avvocati che lo compongono”.
Il tentativo di giustificazione offerto successivamente da Lovati, che aveva sostenuto di essere stato “fatto bere” da Corona e di non ricordare esattamente le proprie dichiarazioni, non è riuscito a sanare la situazione. Anzi, il video diffuso dal programma di Corona mostrava l’avvocato in condizioni visibilmente compromesse, mentre scherzava su soprannomi personali e su episodi di natura privata, contribuendo ulteriormente a deteriorare la sua immagine professionale.
La famiglia Sempio aveva manifestato crescenti perplessità rispetto all’operato del proprio legale, particolarmente infastidita dalla definizione di “ignoranti come capre” che l’avvocato aveva loro attribuito. Lovati aveva successivamente spiegato questa espressione come parte di una “strategia difensiva”, sostenendo che “talvolta offendere i miei clienti è una mia strategia che a volte è vincente e fa presa sui giudici”, una giustificazione che evidentemente non ha convinto il proprio assistito.
La rottura definitiva è maturata dopo un incontro tenutosi presso lo studio dell’avvocata Angela Taccia ad Abbiategrasso, durante il quale Sempio ha comunicato la propria decisione. L’avvocata Taccia, storica amica dell’indagato e parte del collegio difensivo fin dall’inizio della nuova inchiesta, ha confermato la revoca del mandato specificando che “Andrea Sempio ha scelto di revocare il mandato all’avvocato Lovati alla luce degli ultimi comportamenti, non solo mediatici, del suo storico difensore”. Taccia ha tuttavia precisato che “i rapporti personali tra i due sono comunque rimasti sereni, come lo sono anche tra me e l’avvocato Lovati”.
La continuità della difesa di Sempio sarà garantita dall’avvocata Taccia, che nei prossimi giorni sarà affiancata da un nuovo professionista. Il nome del sostituto di Lovati dovrebbe essere comunicato ufficialmente entro la fine della settimana, presumibilmente venerdì, come ha anticipato la stessa Taccia. L’avvocata ha spiegato la necessità di un secondo legale sottolineando che “ritengo non sia opportuno che io gestisca da sola tutto questo grande caso, Andrea è più tutelato con due avvocati”.
Questo sviluppo interviene in una fase particolarmente delicata del procedimento, con l’attesa dei risultati dell’incidente probatorio fissata per il 18 dicembre prossimo. Gli accertamenti tecnici disposti dal giudice riguardano l’analisi del materiale genetico ritrovato sotto le unghie della vittima, elemento centrale nelle nuove ipotesi investigative che hanno portato all’iscrizione di Sempio nel registro degli indagati. Nel frattempo, le indagini proseguono con nuovi interrogatori e perquisizioni, mentre si attende l’esito degli accertamenti sul canale di Tromello, dove i carabinieri stanno cercando l’arma del delitto, presumibilmente un attizzatoio da camino mai ritrovato.
La vicenda giudiziaria legata al delitto di Garlasco continua dunque a riservare colpi di scena, con questa ristrutturazione della difesa che rappresenta l’ennesimo capitolo di una storia iniziata nel 2007 con l’omicidio della ventiaseienne Chiara Poggi, trovata morta nella villetta di famiglia dal fidanzato Alberto Stasi, ora detenuto dopo la condanna definitiva a sedici anni di reclusione. Per restare sempre aggiornato scarica GRATIS la nostra App!