Il rapper milanese Guè Pequeno, vero nome Cosimo Fini, si è raccontato senza filtri nello studio di Belve, il programma di interviste condotto da Francesca Fagnani su Rai 2, rivelando dettagli inediti sulla sua vita privata e professionale. Durante la conversazione trasmessa il 3 giugno 2025, l’artista ha affrontato con particolare trasparenza il tema della malformazione congenita che caratterizza il suo aspetto fisico e che ha profondamente influenzato la sua identità artistica. La blefaroptosi, una condizione medica che comporta l’abbassamento della palpebra superiore dell’occhio sinistro impedendogli di aprirlo completamente, rappresenta infatti il segno distintivo che ha dato origine al suo nome d’arte e alla sua carriera nel mondo dell’hip-hop italiano.
La blefaroptosi congenita di cui soffre il rapper non è mai stata considerata dall’artista come un limite da nascondere o correggere chirurgicamente, bensì come elemento caratterizzante della sua personalità e del suo percorso artistico. “Non ho mai pensato di correggerla perché è il mio segno distintivo”, ha dichiarato Guè alla conduttrice, spiegando come questa particolarità fisica abbia generato durante l’infanzia episodi di bullismo che inizialmente lo mettevano in difficoltà. Il soprannome “Il Guercio”, attribuitogli dai compagni di scuola delle medie a causa della sua condizione, è diventato progressivamente il punto di partenza per la costruzione della sua identità artistica, trasformandosi prima in Guè Pequeno e successivamente nell’attuale denominazione artistica semplicemente Guè.
La scelta del nome Pequeno, utilizzato dall’artista durante la sua militanza nei Club Dogo e nei primi anni della carriera solista, costituisce un omaggio cinematografico al personaggio di Zé Pequeno del film “City of God”, giovane boss delle favelas di Rio de Janeiro che rappresenta uno degli antagonisti principali della pellicola brasiliana. Questa citazione cinematografica riflette la passione di Guè per la settima arte, elemento ricorrente nelle sue produzioni musicali attraverso riferimenti e citazioni a film e personaggi del cinema internazionale. L’evoluzione del nome d’arte, dalla completa denominazione Guè Pequeno alla semplificazione in Guè avvenuta negli ultimi anni, particolarmente dopo l’uscita dell’album “Guesus”, testimonia la maturazione artistica dell’interprete e la sua volontà di semplificare la propria identità musicale.
Durante l’intervista con Francesca Fagnani, il rapper ha anche affrontato tematiche più controverse della sua carriera, inclusi i rapporti professionali con altri artisti del panorama hip-hop italiano. Particolare attenzione è stata dedicata alla relazione con Fedez, rapper lanciato dalla sua etichetta discografica ma con il quale non ha mai instaurato un rapporto di amicizia personale. “Tra noi non ci siamo mai presi, Fedez è un personaggio che fa qualcosa che è opposto del mio”, ha spiegato Guè, sottolineando come le strategie comunicative e promozionali del collega milanese siano profondamente diverse dal suo approccio alla musica e al successo. Le critiche mosse dall’artista riguardano specificamente l’utilizzo del gossip e della vita privata come strumenti di promozione, una pratica che Guè considera estranea alla sua filosofia artistica.
L’intervista ha riservato anche momenti di leggerezza, come la divertente gaffe verificatasi quando il rapper, voltandosi durante la conversazione, ha notato il simbolo del programma esclamando “Bello sto gatto”, riferendosi alla pantera che rappresenta l’icona di Belve. La pronta reazione di Francesca Fagnani, che ha immediatamente corretto l’ospite con un ironico “Sto gatto? È na pantera!”, ha generato un momento di ilarità che ha alleggerito l’atmosfera dell’intervista. Guè si è rapidamente ripreso dall’equivoco scherzando sul fatto che almeno aveva identificato “la belva giusta, non la scimmia”, riferendosi alla risposta data alla classica domanda iniziale del programma sulla belva con cui si identifica maggiormente.
Il percorso artistico di Guè Pequeno, analizzato durante la trasmissione, testimonia una carriera di straordinario successo che lo ha portato a dominare le classifiche discografiche italiane per oltre un decennio. La sua discografia da solista, iniziata nel 2011 con “Il ragazzo d’oro”, ha registrato risultati commerciali eccezionali con tutti gli album successivi che hanno raggiunto la prima posizione delle classifiche nazionali. Particolare menzione merita “Santeria”, il progetto collaborativo realizzato nel 2016 insieme a Marracash, diventato un cult del genere hip-hop italiano e certificato con quattro dischi di platino. La produzione più recente, “Tropico del Capricorno” pubblicata nel gennaio 2025, conferma la capacità dell’artista di mantenere la propria rilevanza nel panorama musicale contemporaneo.
La partecipazione di Guè a Belve si inserisce nel solco della tradizione del programma che, sotto la conduzione di Francesca Fagnani, è diventato uno degli appuntamenti televisivi più seguiti e discussi sui social media. Il format, caratterizzato da interviste dirette e senza filtri, ha saputo conquistare il pubblico trasformandosi da trasmissione di nicchia a fenomeno culturale di massa. La capacità della conduttrice di far emergere aspetti inediti e vulnerabilità nascoste dei suoi ospiti ha reso Belve un punto di riferimento nel panorama televisivo italiano, con numeri di audience e interazioni social che confermano il successo del programma. L’intervista a Guè rappresenta un ulteriore tassello nella collezione di conversazioni memorabili che hanno caratterizzato la storia recente della trasmissione di Rai 2.