L’Italia si prepara ad affrontare una delle ondate di calore più intense dell’estate 2025, con l’anticiclone africano che sta investendo la penisola portando temperature record e condizioni meteorologiche estreme da nord a sud. La situazione si presenta particolarmente critica in Sardegna, dove le temperature hanno già superato i 40 gradi, trasformando l’isola nella regione più calda d’Europa.
Il Centro Funzionale Decentrato della Protezione Civile regionale sarda ha emesso un avviso di condizioni meteorologiche avverse che rimarrà in vigore dalle ore 12 di mercoledì 24 giugno fino alle ore 18 di giovedì 26 giugno. L’allerta prevede temperature massime molto elevate su tutti i settori interni della Sardegna, con punte localmente superiori ai 40-41°C, accompagnate da un significativo incremento del rischio incendi.
La massa d’aria torrida proveniente dai deserti del Sahara occidentale, in particolare dalle zone interne di Marocco, Algeria e Tunisia dove si registrano già temperature con punte di 46-48 gradi, si sta espandendo su tutto il bacino del Mediterraneo. Questo fenomeno meteorologico rappresenta una conseguenza diretta della crisi climatica in corso, con anomalie termiche che potrebbero raggiungere i 6-8 gradi oltre le medie stagionali.
In Sardegna, la località di Ottana, in provincia di Nuoro, ha già registrato la punta massima di 41°C, posizionando l’isola come l’area più calda del continente europeo. La situazione appare particolarmente preoccupante considerando che ci si trova ancora nella prima metà di giugno, con temperature che solitamente caratterizzano i mesi più caldi dell’anno.
Le condizioni di caldo estremo hanno già innescato un’escalation di incendi sull’isola, con 15 roghi registrati in un solo giorno e tre interventi che hanno richiesto l’utilizzo di mezzi aerei, inclusi elicotteri regionali e Canadair. I territori di Pattada, Tortolì e Jerzu sono stati particolarmente colpiti, con le operazioni di spegnimento coordinate dal Corpo Forestale e di Vigilanza Ambientale che hanno richiesto l’impiego di squadre antincendio specializzate.
L’emergenza incendi in Sardegna si inserisce in un quadro nazionale già critico, dove secondo i dati della Coldiretti il 60% dei roghi risulta causato deliberatamente da piromani, mentre le condizioni climatiche anomale caratterizzate da alte temperature e assenza di precipitazioni favoriscono il propagarsi delle fiamme. La chiusura di numerose aziende agricole ha inoltre contribuito a lasciare molte campagne e boschi abbandonati, riducendo le possibilità di controllo e monitoraggio delle aree rurali.
La Protezione Civile regionale ha emanato un bollettino di previsione pericolo incendio caratterizzato da pericolosità alta, con codice di allerta arancione, invitando i cittadini a prendere visione delle norme di comportamento e delle cautele da adottare in presenza di incendio boschivo. Il sistema di allertamento prevede quattro livelli di pericolosità corrispondenti ad altrettanti codici colore: verde per pericolosità bassa, giallo per media, arancione per alta e rosso per molto alta.
L’ondata di calore non si limita alla Sardegna ma si estende a tutto il territorio nazionale, con giovedì 26 giugno identificato come la giornata che registrerà le temperature più elevate. Contrariamente alle aspettative, la località più calda d’Italia non si troverà al sud o al centro, ma nella Pianura Padana, dove Ferrara raggiungerà almeno i 40°C, posizionandosi al primo posto nella classifica delle città più bollenti.
Anche Bologna e alcune zone dell’entroterra di Sardegna e Puglia registreranno valori molto simili, con temperature che si attesteranno intorno ai 40°C. Le regioni settentrionali saranno le prime a sentire il morso rovente di questa ondata di calore già da martedì 24 giugno, con punte fino ai 36-37°C, prima del picco previsto per giovedì.
Il Ministero della Salute ha emesso per la giornata di martedì 24 giugno uno stato di allerta meteo per ondate di calore lungo tutto lo stivale, con sei città contrassegnate dal bollino arancione che corrisponde al livello 2 di allerta: Bologna, Bolzano, Brescia, Campobasso, Firenze, Perugia, Torino. Il bollino arancione indica condizioni meteorologiche che possono rappresentare un rischio per la salute, in particolare nei sottogruppi di popolazione più suscettibili come bambini, anziani e persone con patologie preesistenti.
Le temperature notturne contribuiranno ad amplificare il disagio bio-climatico, con valori che difficilmente scenderanno sotto i 20 gradi centigradi, soglia oltre la quale si parla tecnicamente di “notti tropicali”. In alcune città si potranno toccare anche i 24-25 gradi durante le ore notturne, rendendo più difficile il riposo e aumentando il rischio per la salute, particolarmente nelle grandi aree urbane dove il calore tende ad accumularsi.
In Toscana, secondo gli esperti del Consorzio Lamma, il picco di questa seconda ondata di calore dell’estate si registrerà tra mercoledì 25 e domenica 29 giugno, con temperature che potranno toccare i 37 gradi nelle zone interne mercoledì e raggiungere i 38-39 gradi tra venerdì e domenica. Le aree lontane dal mare saranno le più colpite, non beneficiando dell’azione mitigatrice delle brezze marine.
La situazione meteorologica attuale si inserisce in un quadro di cambiamento climatico che sta provocando in Italia un aumento preoccupante di eventi meteo estremi, dalle ondate di caldo eccezionale ai violenti temporali. L’anticiclone africano rappresenta l’ennesima manifestazione di questa tendenza, con ripercussioni evidenti anche sul fronte delle risorse idriche.
In Sardegna, alcune zone come l’Ogliastra e l’Alto Taloro dispongono ancora di bacini con livelli tra il 90% e il 100%, ma altre aree versano in condizioni molto più critiche: la Nurra è ferma a un preoccupante 18% di capacità, mentre l’Alto Cixerri non supera il 19%. Questo quadro allarmante alimenta il timore crescente di un avanzamento della desertificazione, in particolare nelle zone agricole del nord-ovest sardo.
L’ondata di calore provocata dall’anticiclone africano è destinata a durare a lungo, con la stabilità atmosferica che resterà la regola almeno fino ai primi giorni di luglio. Unica eccezione potrebbe essere rappresentata dal transito di un debole fronte sull’Europa centrale tra la notte di mercoledì 25 e la mattina di venerdì 27 giugno, che potrebbe sfiorare il Nord Italia portando locali temporali e un lieve calo delle temperature.
Le autorità sanitarie hanno attivato il numero 1500, un servizio di pubblica utilità gestito dal Ministero della Salute in collaborazione con l’Inail, che offre informazioni e consigli su come affrontare il caldo e proteggere la salute. Per le segnalazioni di incendi, i cittadini possono contattare il numero gratuito 1515, mantenendo la calma e indicando con precisione la località del rogo.
La situazione attuale rappresenta un campanello d’allarme per l’intensificazione dei fenomeni meteorologici estremi legati al cambiamento climatico, con temperature che in alcune aree d’Europa hanno già raggiunto i 46°C in Sardegna e Sicilia, avvicinandosi al record europeo di 48,8°C gradi registrato vicino a Siracusa nell’agosto 2021. Gli scienziati del clima sottolineano l’urgenza crescente di ridurre le emissioni di gas serra il più rapidamente e profondamente possibile per contrastare questa tendenza.