L’anticiclone africano che da oltre dieci giorni domina incontrastato sull’Italia si appresta a vivere un momento di profonda instabilità durante il weekend del 5-6 luglio 2025. Dopo settimane caratterizzate da temperature torride che hanno sfiorato i 40°C in diverse città italiane, con picchi record registrati a Roma, Firenze e nelle principali aree urbane della Penisola, si profila all’orizzonte un cambiamento meteorologico di notevole portata che porterà fenomeni temporaleschi estremi e un sensibile calo termico.
Le ultime analisi dei modelli previsionali confermano che già da giovedì 3 luglio si registrerà un progressivo indebolimento della struttura anticiclonica, con i primi impulsi instabili che interesseranno le regioni settentrionali. Questo scenario è determinato dall’erosione della cupola calda ad opera di un rinforzo della corrente a getto subtropicale, che inizierà a convogliare verso sud masse d’aria più fresche e decisamente più instabili, innescando una dinamica atmosferica di notevole complessità.
Il meccanismo che alimenterà questa transizione meteorologica trova la sua origine nella persistenza prolungata di temperature anomale che ha saturato l’atmosfera di energia convettiva disponibile, generando valori di CAPE (Convective Available Potential Energy) particolarmente elevati. Secondo gli indici di instabilità atmosferica, valori di CAPE compresi tra 2000-3000 joule per chilogrammo indicano elevata instabilità con formazione di temporali violenti e autorigeneranti, mentre valori superiori a 3000 preannunciano fenomeni di estrema intensità con possibilità di supercelle ad alto potenziale distruttivo.
Le regioni settentrionali rappresenteranno il teatro principale di questa fase perturbata. A partire dal weekend, l’incremento dell’instabilità atmosferica determinerà lo sviluppo di rovesci e temporali che si estenderanno rapidamente dalle zone alpine e prealpine verso la Pianura Padana. L’elevata umidità presente nei bassi strati, combinata con i forti contrasti termici generati dall’ingresso di aria più fresca in quota, favorirà episodi di particolare violenza caratterizzati da nubifragi improvvisi, grandinate di grosse dimensioni e raffiche di vento localmente devastanti.
Il culmine di questa fase perturbata è atteso per domenica 6 luglio, quando le condizioni atmosferiche diventeranno particolarmente favorevoli allo sviluppo di supercelle temporalesche, strutture convettive note per la loro pericolosità e capacità distruttiva. Le aree maggiormente esposte a questi fenomeni estremi saranno Piemonte, Valle d’Aosta, Lombardia, Trentino-Alto Adige, Veneto e Friuli Venezia Giulia, regioni dove i fenomeni convettivi potrebbero assumere caratteristiche di estrema intensità, determinando piogge torrenziali, allagamenti localizzati e danni considerevoli alle infrastrutture e alle attività agricole.

Uno degli aspetti più significativi e attesi di questa transizione meteorologica sarà rappresentato dal drastico calo delle temperature. Secondo le proiezioni modellistiche più aggiornate, tra domenica 6 e lunedì 7 luglio potremo assistere ad un crollo delle temperature superiore a 10-12°C rispetto ai valori attuali nelle regioni settentrionali. Questo repentino abbassamento termico porterà finalmente un sollievo significativo dal caldo soffocante che da giorni attanaglia le città della Pianura Padana e delle zone interne, con le temperature massime che potrebbero scendere dai 38-40°C attuali a valori compresi tra 26-30°C.

Anche le temperature notturne subiranno un miglioramento sostanziale, tornando su valori più sopportabili e contribuendo a ridurre il disagio fisiologico che ha caratterizzato le notti tropicali degli ultimi giorni. Questo cambiamento risulterà particolarmente benefico per la qualità del sonno e il benessere generale della popolazione, che potrà finalmente beneficiare di un parziale sollievo dalla morsa del caldo africano.
Al Centro-Sud e sulle Isole maggiori, la resistenza dell’alta pressione subtropicale si protrarrà ancora per alcuni giorni, mantenendo condizioni di stabilità atmosferica e temperature elevate. Tuttavia, tra lunedì 7 e martedì 8 luglio, l’avanzata dell’aria più temperata dovrebbe riuscire a penetrare anche verso queste aree geografiche, determinando un graduale abbassamento delle temperature e una progressiva diminuzione dell’afa che ha caratterizzato le ultime settimane.

Questa fase di transizione rappresenta un esempio paradigmatico delle dinamiche meteorologiche estive contemporanee, caratterizzate dall’alternanza tra lunghi periodi di stabilità anticiclonica e repentini passaggi perturbati di notevole intensità. Il rischio maggiore sarà legato alla rapidità e all’intensità con cui questi fenomeni potranno manifestarsi, considerando che la combinazione di valori di CAPE elevati e la presenza di forzature dinamiche in quota rendono altamente probabile la formazione di temporali autorigeneranti e strutture convettive di tipo supercellulare.
Dal punto di vista della protezione civile, sono già state diramate allerte gialle per rischio temporali su diverse zone del Nord Italia, con particolare attenzione alle province di Piacenza, Parma, Reggio Emilia, Modena in Emilia-Romagna, alle aree della Valchiavenna, Valtellina e Valcamonica in Lombardia, e alle zone dell’Alto Piave nel Veneto. Le autorità raccomandano la massima prudenza durante gli spostamenti e invitano la popolazione a seguire costantemente gli aggiornamenti ufficiali per eventuali evoluzioni del quadro meteorologico.
Gli effetti potenziali di questi fenomeni estremi potrebbero essere particolarmente significativi, soprattutto in aree vulnerabili a frane e allagamenti. Gli episodi recenti, come la grandinata di Sacile in provincia di Pordenone o i nubifragi verificatisi in Val Gardena, hanno dimostrato la potenziale distruttività di questi fenomeni, con chicchi di grandine di dimensioni eccezionali e raffiche di vento che possono raggiungere i 100 chilometri orari.
Per le attività agricole, i temporali rappresentano una minaccia concreta per i raccolti, con il rischio di grandinate che possono danneggiare gravemente vigneti, frutteti e colture estensive. In ambito urbano, le forti precipitazioni potrebbero causare allagamenti e criticità al sistema di drenaggio, soprattutto nelle città con infrastrutture inadeguate a gestire elevate intensità pluviometriche concentrate in brevi periodi temporali.
Le raccomandazioni degli esperti suggeriscono di evitare attività all’aperto durante le ore più a rischio, generalmente concentrate nel pomeriggio e in serata, e di monitorare costantemente i bollettini meteorologici per aggiornamenti in tempo reale. È inoltre consigliabile predisporre misure precauzionali per la protezione di veicoli e proprietà dall’eventuale caduta di grandine di grosse dimensioni.
Il weekend del 5-6 luglio 2025 si configura come un momento di svolta cruciale per le condizioni meteorologiche italiane: da un lato rappresenterà l’occasione per un atteso calo termico che porterà sollievo dopo giorni di caldo estremo, dall’altro comporterà un incremento significativo del rischio legato a fenomeni temporaleschi di notevole violenza. La capacità di adattamento e preparazione della popolazione e delle istituzioni sarà determinante per minimizzare i potenziali impatti di questa transizione meteorologica di particolare intensità.