L’uragano Erin, primo ciclone tropicale della stagione atlantica 2025, ha raggiunto nei giorni scorsi la massima intensità della scala Saffir-Simpson, classificandosi come Categoria 5 con venti sostenuti che hanno toccato i 255 chilometri orari secondo gli ultimi aggiornamenti del National Hurricane Center americano. Il fenomeno meteorologico estremo, formatosi l’11 agosto come depressione tropicale nei pressi di Capo Verde, ha subito un’intensificazione esplosiva evolvendosi in tempesta tropicale e successivamente in uragano mentre si avvicinava alle isole Leeward nei Caraibi.
Il ciclone ha attraversato le acque atlantiche generando onde offshore di oltre 24 metri e causando significativi impatti lungo la costa orientale degli Stati Uniti, nonostante non abbia effettuato un landfall diretto. Le autorità americane hanno disposto evacuazioni obbligatorie per oltre 1.800 persone dalle isole di Hatteras e Ocracoke nella Carolina del Nord, mentre i governatori di diversi stati hanno dichiarato lo stato di emergenza a seguito delle imponenti mareggiate che hanno invaso strade costiere e abitazioni. Solo a Wrightsville Beach i servizi di emergenza hanno salvato più di 60 nuotatori trascinati dalle correnti pericolose generate dalla tempesta.
Dopo aver minacciato le coste americane, Erin ha intrapreso la sua rotta verso l’Atlantico settentrionale, dove le acque più fredde hanno iniziato il processo di declassamento del ciclone raggiungendo in queste ore Categoria 1 prossimo alla classificazione a tempesta extratropicale nel corso del weekend. Un fronte freddo proveniente dal Canada contribuirà a deviare definitivamente Erin verso le coste europee, dove è atteso per l’inizio della prossima settimana.
Secondo le proiezioni più aggiornate, a partire da martedì 26 agosto i resti dell’ex uragano interagiranno con una profonda area di bassa pressione presente tra l’Islanda e il Regno Unito, dando origine a un unico sistema ciclonico di notevole intensità al largo delle coste britanniche. Questa configurazione meteorologica porterà condizioni estreme su Irlanda, Galles, Francia occidentale e settori settentrionali della Penisola Iberica, con raffiche di vento superiori ai 100 chilometri orari, mareggiate lungo le coste atlantiche e precipitazioni torrenziali che potrebbero persistere per diversi giorni.

Il Met Office britannico ha confermato la possibilità che il Regno Unito subisca gli effetti dell’ex uragano Erin nel corso della prossima settimana, con il deputy chief meteorologist Stephen Kocher che ha dichiarato come l’organismo stia monitorando attentamente la traiettoria del ciclone. L’arrivo dei resti della tempesta potrebbe portare condizioni meteorologiche significativamente instabili nelle isole britanniche, con piogge intense e venti forti che caratterizzeranno l’ultima settimana di agosto.
Paradossalmente, mentre il Nord Europa si prepara ad affrontare le conseguenze dirette dell’ex uragano Erin, l’Italia si trova nella posizione di beneficiare indirettamente del fenomeno attraverso un meccanismo atmosferico complesso. Il moto antiorario delle correnti che circondano l’ex uragano nelle acque occidentali delle coste europee innescherà la risalita del promontorio anticiclonico subtropicale verso il bacino mediterraneo, determinando un effetto climatico completamente opposto a quello sperimentato dalle regioni atlantiche.
Secondo le nostre analisi dalla seconda metà della prossima settimana l’Italia si troverà divisa in due con una nuova intensa ondata di calore nelle regioni del Centro-Sud e nelle Isole Maggiori mentre al Nord e in Parte del Centro assisteremo allo svilupparsi di Forti Temporali con un elevato Rischio di Fenomeni Estremi tra cui Forti Raffiche di Vento e Grandinate Improvvise anche di media intensità.

La genesi dell’uragano Erin segue il classico schema di sviluppo dei cicloni atlantici, originando da un’onda tropicale africana che ha trovato condizioni ideali per l’intensificazione nelle acque oceaniche con temperature superficiali attorno ai 29-30 gradi centigradi e atmosfera caratterizzata da ridotto wind shear. Il fenomeno della rapid intensification che ha contraddistinto Erin, permettendo al ciclone di passare da tempesta tropicale a uragano di Categoria 5 in appena 24 ore, è diventato sempre più frequente negli ultimi anni a causa del riscaldamento delle acque oceaniche legato ai cambiamenti climatici.
Le dimensioni eccezionali di Erin, con un diametro stimato tra 800 e 950 chilometri, lo collocano tra i cicloni più estesi mai osservati nell’Atlantico, caratteristica che ha permesso ai suoi effetti di estendersi su migliaia di chilometri di litorale anche rimanendo al largo delle coste. Questa vastità del sistema ha contribuito a generare onde di altezza straordinaria e correnti marine pericolose che hanno interessato un’area geografica molto ampia, dall’arcipelago caraibico fino alle coste del Canada atlantico.

Gli esperti climatologi sottolineano come eventi di questa portata stiano diventando sempre più comuni a causa dell’intensificarsi degli effetti del riscaldamento globale sulle dinamiche atmosferiche oceaniche. L’aumento delle temperature marine fornisce maggiore energia ai sistemi ciclonici, permettendo loro di raggiungere intensità elevate in tempi molto ridotti e di mantenere la propria forza per periodi prolungati. Questo scenario evidenzia la crescente necessità di sistemi di monitoraggio e previsione sempre più sofisticati per fronteggiare fenomeni meteorologici di tale portata.
La traiettoria finale di Erin verso l’Europa rappresenta un evento relativamente raro ma non inedito, considerando che occasionalmente i sistemi tropicali atlantici riescono a mantenere sufficiente energia per raggiungere le latitudini europee, seppur in forma molto attenuata. La trasformazione da ciclone tropicale a sistema extratropicale durante il transito nelle acque più fredde dell’Atlantico settentrionale è un processo naturale che tuttavia non diminuisce completamente la capacità del sistema di generare condizioni meteorologiche avverse una volta raggiunta l’Europa occidentale.Per restare sempre aggiornato scarica GRATIS la nostra App!